Importanti novità dalla Commissione Nazionale ECM, che nella riunione del 27 Settembre scorso, ha dato il via a importanti decisioni.
“Sono decisioni che si sono potute determinare grazie ad un particolare contesto del sistema ECM, spiega ad Odontoiatria33 Stefano Almini (nella foto), componente della Commissione ECM e Coordinatore del Gruppo di lavoro per le libere professioni.
“La firma dell’Accordo Stato Regioni in materia di formazione continua, nel Febbraio 2017 -spiega Almini- ha infatti determinato la condivisione tra Stato e Regioni di un unico criterio di calcolo per i crediti delle attività accreditate ECM, attivando i Manuali (dell’accreditamento eventi e del professionista sanitario), sottoposti per la prima volta a consultazione pubblica on line e in via di definitiva stesura”.
La sinergia di intenti esistente tra Stato Regioni e Ordini professionali, ricorda Almini, “ha determinato la volontà di mettere a disposizione del professionista sanitario, oltre alla modalità flessibile di acquisire crediti, senza gli obblighi temporali annuali, molte modalità per promuovere la raggiungibilità del totale assolvimento dell’obbligo formativo”. “In questo contesto si inserisce la possibilità di recupero permessa a tutti i professionisti sanitari desiderosi di mettersi ‘a posto’ con il precedente triennio formativo”, chiarisce Almini che precisa.
“Opportunità a carattere eccezionale resasi necessaria perché nel triennio precedente le nuove regole del sistema ECM non erano giunte al punto attuale di certezza e condivisione: poiché non era entrata in vigore la ‘Legge Lorenzin’, legge che ha voluto dare un inquadramento a tutte le professioni sanitarie (soggette al sistema ECM) completando di fatto il processo di riordino del settore Salute”.
La prima decisione scaturita dalla Commissione permetterà, per chi lo riterrà opportuno, di spostare dal triennio in corso tutti i credi mancanti per il triennio precedente.
La seconda decisione riguarda l’autoformazionee permetterà di utilizzare questo strumento formativo fino al 20% del proprio obbligo formativo, mentre in precedenza era del 10%. Questo raddoppio netto consentirà a ciascun professionista sanitario di destinare, considerando l’obbligo formativo in 150 crediti, almeno 30 crediti alla lettura di riviste scientifiche, libri o altri strumenti didattici, senza l’accreditamento del provider.
Tra l’altro, chiarisce Almini, importante rispetto attribuito agli Ordini consiste nel fatto che, oltre a quelle previste dalla normativa vigente, la Commissione ha anche lasciato la possibilità di decidere a ciascun Ordine quali attività svolte possano essere considerate valide come “autoformazione”.Questo è certamente un segnale importante per la libera professione, che dedica gli spazi temporali alla formazione al di fuori del contesto operativo. Ma non solo, anticipa Almini, “come Gruppo delle Libere Professioni stiamo lavorando nella ricerca di soluzioni e sperimentazioni che possano consentire ai professionisti di adattare il percorso formativo alle reali necessità ed esigenze della libera professione, che da sempre ha investito risorse di tempo e di energie, sottraendole alla propria attività professionale.
“La formazione sul campo -conclude Almini- sarà un terreno da cui rilanciare le nuove sfide alla formazione continua”. L’aumento della dignità e del rispetto per lo strumento formativo della autoformazione sposta sul professionista la responsabilità personale e la sua trasparenza intellettuale. Questa constatazione permette di creare nuovi spazi e nuove opportunità ad un sistema ECM poco amato da sempre, che negli ultimi anni ha cercato di avvicinarsi alla categoria odontoiatrica.
Anche in questo senso vanno intesi i tanti momenti di incontro che lo stesso Almini sta, come divulgatore di ECM, tenendo sul territorio italiano, che stanno portando frutti e segni di nuove dinamiche sul campo della formazione.
Modificato il 9 ottobre ore 10:00
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