A poco meno di due mesi dall’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica e stabilito a chi i dentisti, gli odontotecnici e gli igienisti dentali devono emetterla o non emetterla, l’attenzione si sposta ora sul lato pratico ed in particolare sulle fatture ricevute dai propri fornitori.
Per quelle cartacee, per esempio quelle del laboratorio o del collaboratore odontoiatra o igienista dentale con partita iva che rientra nel regime forfettario o flat tax, non cambia nulla rispetto a prima. Ma per quelli emesse dai fornitori in formato elettronico, come ci si deve comportare?
Tre sono i metodi previsti dall’Agenzia delle Entrate per riceve la fattura elettronica:
1) Ricezione a mezzo PEC: si comunica al fornitore (e lo si indica nella vostra area “Fatture e Corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate) l’indirizzo PEC attraverso il quale vogliamo ricevere le fatture elettroniche. L’indirizzo non deve essere necessariamente quello del professionista o dell’attività registrato all’Ordine o al registro imprese. Per praticità si può creare anche un nuovo indirizzo di posta certificata dedicato alla ricezione delle fatture elettroniche. Ad esempio: studioxy_fatture@pec.it
2) Ricezione all’interno di un “HUB” identificato da un Codice Destinatario. Se lo studio o il laboratorio odontotecnico utilizzano un servizio di gestione della fatturazione elettronica, o il proprio gestionale abilitato, vi verrà fornito il Codice Destinatario da comunicare al fornitore oltre ad inserirlo anche nella vostra area “Fatture e Corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate. In questo caso tutte le fatture che vi verranno inviate dai vostri fornitori, saranno visibili nella sezione “fatture ricevute” del servizio di gestione o del software gestionale che utilizzate.
3) Ricezione all’interno dell’area riservata Fatture e Corrispettivi del sito dell’Agenzia delle Entrate. Sia che abbiate comunicato l’indirizzo PEC o il Codice Destinatario, le fatture saranno presenti anche nella vostra area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate sezione “Fatture e Corrispettivi”.
Attenzione, molte aziende “concessionarie” del servizio di recapito attraverso il Codice Destinatario delle fatture elettroniche hanno lamentato anomalie nel recapito dovuto a problemi del sistema informatico dello SDI dell’Agenzia delle Entrate. Per questo motivo consigliano in questa prima fase di verificare nella propria area riservata “Fatture e Corrispettivi” le fatture effettivamente recapitare.
Archiviazione fatture elettroniche
Le fatture elettroniche, ricordano dall’Agenzia delle Entrate, “devono essere conservate in modalità elettronica e tale obbligo di conservazione ricade sia sull’emittente della fattura che sul destinatario della stessa”.Come accade per le fatture cartacee, anche le fatture elettroniche devono essere conservate digitalmenteper almeno 10 anni.
La normativa indica quale sia la corretta conservazione delle fatture elettroniche che presuppone il rispetto di un particolare iter procedurale.Il contribuente può sostanzialmente scegliere se conservare digitalmente in proprio i documenti fiscali, oppure affidare la conservazione ad un soggetto terzo.
Una soluzione pratica ed economica, se la vostra azienda non ha esigenze particolari, potrebbe essere il servizio gratuito attivato dall'Agenzia delle che garantisce la conservazione elettronica delle fatture, nel rispetto della norma, previa sottoscrizione di un accordo di servizio sempre nella propria area “Fatture e Corrispettivi” del sito dell’Agenzia delle Entrate. Se non avete ancora attivato la vostra area personale, a questo link il nostro approfondimento su come ottenere i codici di accesso “Entratel” per entrare nell’area “Fatture e Corrispettivi” Fatturazione, Fattura Elettronica, Fisco, Agenzia Entrate,
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