Un nuovo approccio clinico basato sulla medicina dei sistemi, per la cura della malattia parodontale, che in Italia colpisce il 60% della popolazione
La salute è il risultato dell’integrazione di aspetti ambientali, sociali, biochimici, immunitari, neurologici, endocrini ed emozionali. Può essere questa la sintesi della definizione di Physiological Regulation Dentistry (PRD), la declinazione in senso odontoiatrico dell’attuale concezione di Systems Medicine. L’odontoiatra, quindi, ancora di più diventa “medico orale”.
L’occasione per parlarne è stata data da un evento online organizzato da GUNA, azienda farmaceutica leader in Italia nella medicina di origine biologico-naturale, dal quale è emerso che sono già quasi 2.000 in tutta Italia i professionisti che adottano la PRD, ma il numero è in costante crescita.
E’ oramai noto come molte condizioni generali di salute aumentano il rischio di malattie del cavo orale. Esistono correlazioni tra malocclusione dentale e alterazioni della postura corporea e tra parodontopatie e patologie dell’apparato cardiovascolare e diabete.
“Ad esempio –spiega Vincenzo Macrì, odontoiatra e Vicepresidente AIO - il diabete (di cui si registrano in Italia oltre 3 milioni di malati, cioè il 5,3% dell’intera popolazione) è strettamente correlato alla parodontite (una grave forma di infiammazione gengivale). Ma anche le polmoniti, diverse forme tumorali, le malattie autoimmuni (come l’artrite reumatoide) e le malattie neurodegenerative”.“Viceversa –continua- problemi della bocca hanno un impatto negativo sul resto del corpo: studi recenti effettuati su larga scala confermano che batteri responsabili della gengivite e della parodontite possono svolgere un ruolo importante anche nell’insorgenza di malattie cardiovascolari e di ictus. La mancanza di uno o più denti, il loro disallineamento, un’otturazione “alta”, il bruxismo (digrignare involontariamente i denti) possono condurre a fastidi locali come mal di testa, dolore ai muscoli masticatori e rigidità del collo o a fastidi generalizzati con ripercussioni su spalle, schiena e bacino”.
La Physiological Regulating Dentistry (PRD), ovvero l’evoluzione dell’Odontoiatria moderna
Seppur localizzato a livello del cavo orale, secondo il nuovo paradigma della Physiological Regulating Dentistry (PRD), il sintomo è sempre l’epifenomeno di uno squilibrio generale dell’organismo: solo mettendolo in relazione con gli altri segni clinici, può essere compreso nella sua globalità. In altre parole: ogni malattia, compresa quella di pertinenza odontoiatrica/stomatologica, è una malattia sistemica e come tale dovrebbe essere affrontata e trattata.
La PRD, hanno sottolineato gli esperti, si apre oggi ai professionisti e ai pazienti con un inquadramento clinico, nuovo e completo, che permette di diagnosticare le cause multifattoriali delle malattie del cavo orale e di intervenire con terapie poli-causali, accurate, precise e con elevata safety.
La Physiological Regulating Dentistry (PRD) consente un’ampia gamma di soluzioni in diverse aree di intervento odontoiatrico:
“Sino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile associare tra loro svariate malattie sistemiche non trasmissibili e metterle in relazione con le patologie del cavo orale”, ha rilevato Francesco Santi, medico chirurgo specialista in odontoiatria. “Eppure è proprio quello che la ricerca ci sta dimostrando: situazioni diverse, come il diabete, le malattie cardiovascolari, alcuni tumori e molte altre riconoscono nell’infiammazione cronica un meccanismo patogenetico comune. E in questo la bocca, attraverso la malattia parodontale, può avere un ruolo di primo piano. La Physiological Regulating Dentistry parte proprio dal riconoscimento di questo nesso e ci fornisce un arsenale terapeutico efficace per intervenire sull’infiammazione sia locale sia sistemica”.
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