L'escissione della ghiandola sublinguale in chirurgia orale è spesso considerato un intervento semplice e viene sottovalutato, ma il campo limitato e il fatto che l'operazione comporta lo spostamento di due strutture anatomiche importanti, quali il dotto sottomandibolare e il nervo linguale, rendono questa resezione un'operazione difficile, a cui rivolgere la massima cura ed attenzione. Spesso inoltre questo tipo di intervento è accompagnato da complicazioni.
La ghiandola sublinguale è una struttura di superficie coperta solo da mucosa e sostenuta dal muscolo miloioideo. È costituita da singoli lobi, ognuno dei quali è circondato da una capsula di tessuto connettivo. La ghiandola raggiunge la linea mediana anteriormente e posteriormente può sovrapporsi alla ghiandola sottomandibolare . Le strutture più importanti a rischio durante l'asportazione della ghiandola sublinguale sono il dotto sottomandibolare e il nervo linguale.
Le ranule sono le lesioni patologiche più comuni associate con le ghiandole sublinguali.
I trattamenti delle ranule possono essere :
- marsupializzazione,
- escissione del ranula e drenaggio del contenuto,
- la rimozione totale della ghiandola sublinguale ed evacuazione dei suoi contenuti intraorali,
- trattamento con laser ittrio-scandio-gallio-granato
Uno studio pubblicato sul British Journal of Oral and Maxillofacial Surgery di ottobre 2015 propone un nuovo approccio chirurgico, nei casi di asportazione totale della ghiandola sublinquale, che prevede un'incisione a forma di L modificata con lo scopo di rendere la dissezione del dotto sottomandibolare più facile e sicura.
Questa metodica innovativa, dai risultati esposti dagli autori, non presenta gravi complicazioni o recidive durante o dopo l'intervento, inoltre, paragonata all'approccio tradizionale, ha permesso di registrare minori lesioni del dotto sottomandibolare minor incidenza di ranula sul lato opposto, minor quantità di sanguinamento intraoperatorio e minor durata dell'intervento.
La Figura 1 e 2 ( tratte dall'articolo originale menzionato in bibliografia) mostrano la differenza tra il disegno del lembo tradizionale nella escissione della ghiandola sublinguale e il disegno del lembo modificato a forma di L proposto dagli autori dello studio. La Figura 3 ( tratta dall'articolo originale menzionato in bibliografia) illustra i rapporti anatomici della ghiandola sottolinguale.
Variabili | Lembo modificato (766 casi) | Lembo tradizionale (365 casi) | |
Durata intervento (Min) | |||
20-40 | 545 | 2 | |
41-60 | 148 | 296 | |
61-120 | 73 | 67 | |
Lesioni del dotto sottomandibolare | 0 | 3 | |
Sanguinamento post-operatorio | 3 | 8 | |
Lesioni nervo linguale | 0 | 1 | |
Ranula nel lato opposto | 0 | 4 | |
Riccorrenza | 0 | 2 | |
Sanguinamento intraoperatorio (ml) | |||
10-40 | 444 | 68 | |
41-80 | 232 | 220 | |
81-120 | 76 | 71 | |
121-200 | 14 | 6 | |
Tab. 1: risultati ottenuti dagli autori a paragone delle due metodiche: a lembo tradizionale e a lembo modificato
L'asportazione della ghiandola sublinguale può presentare diverse complicazioni tra cui lesioni a carico del dotto sottomandibolare e del nervo linguale. Il lembo modificato ad incisione a forma di L proposto dagli autori dello studio risulta essere sia fattibile che sicuro, semplificando l'escissione della ghiandola sublinguale, e preservando maggiormente il dotto sottomandibolare qualora paragonato al lembo di forma tradizionale.
A cura di: Lara Figini, Coordinatore Scientifico Odontoiatria33
Bibliografia:
Modified L-shaped surgical approach to excision of the sublingual gland Guo-Rong Zhao, Ping Ji, Hong-Wei Zhao, Yong Li ,Ying Li, Ping Liu, Lin Zeng , Fu-Gui Zhang; British Journal of Oral and Maxillofacial Surgery Volume 53, Issue 8, October 2015, Pages 725-729
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