Le fratture mandibolari più frequenti sono localizzate a livello del condilo mandibolare e del corpus
e possono verificarsi singolarmente o in combinazione tra di loro. La percentuale invece di fratture dell'angolo mandibolare oscilla approssimativamente tra il 25 e il 33% dei casi totali di frattura mandibolare.
Tra i fattori di rischio per la frattura dell'angolo mandibolare si annoverano:
Nella pratica clinica, i pazienti con fratture in questa regione spesso presentano un terzo molare all'interno della linea della frattura, pertanto, l'esistenza di un terzo molare viene considerata come un ulteriore fattore di rischio.
In un recente studio tedesco pubblicato su Dental Traumatology di ottobre 2016 è stato indagato il reale rapporto tra la presenza di un terzo molare inferiore in inclusione ossea e la frattura dell'angolo mandibolare e si è visto che c'è una correlazione significativa tra di loro.
Questo studio retrospettivo ha analizzato tutti i pazienti ricoverati a causa di fratture maxillofacciali tra il gennaio 2001 e il dicembre 2007 presso il reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale dell'University Medical Center dell' Università Johannes Gutenberg di Magonza, in Germania.
Sono stati inclusi nello studio solo i pazienti che presentassero fratture mandibolari isolate o combinate che avessero cartelle cliniche elettroniche e radiografie panoramiche elettroniche.
Per frattura dell'angolo della mandibola gli autori intendevano qualsiasi frattura situata posteriormente al secondo molare e situata in un qualsiasi punto della curva mandibolare tra il corpus e la branca montante. Sono stati registrati i dati ottenuti dalle radiografie riguardanti la presenza o assenza del terzo molare e la fase di sviluppo. Qualora fosse presente un terzo molare è stato categorizzato in base alla sua posizione verticale sulla porzione più alta della corona , secondo la classificazione di Pell e Gregory (vedi Tab 1).
Categoria/Posizione del dente (classificazione di Pell e Gregory)
- Classe A: a livello o al di sopra del piano occlusale
- Classe B: tra la linea amelo-cementizia dell' adiacente secondo molare e il piano occlusale
- Classe C: sotto la linea amelo-cementizia dell' adiacente secondo molare
Sono stati registrati anche i dati sulla posizione orizzontale del terzo molare in base alla quantità di spazio per l'eruzione tra il secondo molare e il bordo anteriore del ramo mandibolare verticale, riportandoli a una delle seguenti classi:
Classe I: spazio disponibile adeguato (corona situata anteriormente al ramo)
Classe II: spazio insufficiente disponibile (corona metà coperta dal ramo mandibolare)
Classe III: tutto il dente o in gran parte contenuto all'interno del ramo mandibolare (corona completamente coperto dal ramo).
Le correlazioni tra la posizione del terzo molare e le fratture angolo- mandibolari sono state analizzate utilizzando il test del chi-quadrato, in odds ratio. I dati delle metà mandibolari sono stati considerati separatamente.
Gli autori hanno anche condotto una revisione sistematica sul rapporto presenza di terzi molari e fratture angolo-mandibolari mediante una ricerca con PubMed per articoli pubblicati tra il 1990 e il 2013. Per essere inclusi nella revisione gli studi dovevano avere un disegno di coorte e analizzare qualsiasi tipo di frattura mandibolare utilizzando la classificazione il Pell & Gregory.
I risultati dello studio sono stati i seguenti:
Dei 632 pazienti che sono stati trattati nella clinica per fratture mandibolari in questo lasso di tempo 267 hanno avuto una frattura dell'angolo mandibolare.
In 461 pazienti erano disponibili radiografie panoramiche.
Il 45,6% dei pazienti non aveva il terzo molare. Circa 3,8% dei pazienti erano edentuli.
Dai risultati di questo studio si è riscontrata una correlazione significativa tra l'esistenza di terzi molari non erotti e la presenza di fratture angolari mandibolari (P <0.001).
Nessuna correlazione invece esiste per i terzi molari erotti.
La causa del fatto che le fratture dell'angolo mandibolare compaiono più frequentemente nei pazienti con un terzo molare incluso potrebbe essere la ridotta massa ossea. Una volta che i denti sono erotti, la struttura ossea diventa più solida e più resistente alle forze esterne riducendo la probabilità di sviluppo di fratture.
A cura di: Lara Figini
Per approfondire:
Association between eruption state of the third molar and the occurrence of mandibular angle fractures. Rahimi-Nedjat RK, Sagheb K, Jacobs C, Walter C.Dent Traumatol. 2016 Oct;32(5):347-52
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