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10 Novembre 2017

Diabete, anche gli odontoiatri sono chiamati a fare la propria parte. Sodano (AIO), il dentista è il primo che può intercettare la malattia: questi i compiti


Sono ammalati circa il 5% degli italiani, ed in aree del paese le persone affette da diabete superano anche il 7%. Tra le malattie metaboliche non trasmissibili, il diabete rappresenta quella con elevato grado di mortalità per le complicanze che determina e in molti casi la malattia che spesso è latente e neppure diagnosticata.

Tra i fattori di rischio anche una scarsa salute orale vista la correlazione tra malattia parodontotale e diabete.

"L'odontoiatra deve fare rete nell'interesse del paziente, indirizzarlo nel modo giusto, offrirgli educazione sanitaria e condividerne i dati in una cartella clinica online, anche con il medico di famiglia" spiega ad Odontoaitria33 Angelo Raffaele Sodano (nella foto) referente AIO per il Progetto di promozione della salute orale. "Queste sono regole già contenute nelle linee guida delle Federazioni Diabetologiche europea ed internazionale per trattare in tempo nuovi diabetici o evitare una compromissione definitiva degli elementi dentali, però ora dobbiamo dare un volto pratico alle dichiarazioni di intenti".

Per sensibilizzare i cittadini sulla prevenzione il 14 novembre si celebra la Giornata Mondiale del Diabete ma sono molte le iniziative organizzate per sensibilizzare i pazienti verso questa malattia, anche in funzione di una prevenzione della salute orale.

Per fare questo AIO ha organizzato in occasione della Giornata del Diabete eventi di sensibilizzazione come quello che terrà a Napoli in piazza -l'11 e 12 Novembre- in collaborazione con Associazione Medici Diabetologi. "Oltre ad un lavoro di sensibilizzazione, continua Sodano, "stiamo lavorando con AMD per creare una piattaforma informatica che colleghi tutti i professionisti che si prendono in cura il paziente diabetico in modo da condividere patologie e cure".

La rete dei professionisti coinvolti

La lotta al diabete deve passare per un maggior coinvolgimento dei professionisti della salute che devono lavorare insieme e non a comparti stagni, ricorda Sodano.

Odontoiatria e diabetologo collaborano e individuano pazienti affetti da parodontopatia e diabete attuando strategie terapeutiche idonee. Il medico di medicina generale effettua screening delle patologie e presta collaborazione del follow up, il farmacista offre il suo supporto operativo dalla diagnosi al mantenimento, l'infermiere effettua anamnesi e sensibilizzazione, l'igienista dentale esegue detartrasi e rinforza messaggi rivolti alla promozione della salute orale

Il ruolo centrale dell'odontoiatra

L'odontoiatra sentinella ha il compito di individuare il paziente diabetico, sensibilizzarlo e prevenire, in soggetti a rischio o malati, i possibili rischi derivanti da una cattiva salute orale, in particolare verso la parodontite. Diabete e parodontite sono patologie strettamente correlate tanto da poter affermare che il diabetico ha la tendenza a sviluppare la parodontite tanto quanto il parodontopatico di sviluppare il diabete.

L'odontoiatra e il diabetologo devono quindi crescere e formarsi su basi comuni accrescendo le opportunità di incontro "Serve una formazione comune "bidirezionale" che condivida finalità, mezzi e aspettative delle terapie in atto", afferma Sodano.

I ruoli

Tra i compiti dell'odontoiatra verso il paziente diabetico volti a migliorare la qualità e le aspettative di vita sono il mantenimento della capacità masticatoria per una migliore alimentazione, buon controllo dei fattori di infiammazione gengivale/parodontale (meno terapia farmacologica, minor accrescimento di fattori determinanti scompenso glicemico).

L'odontoiatra dovrà indirizzare al diabetologo per effettuare uno screening diabetologico quei pazienti in cui ad una patologia paradontale non corrispondano condizioni di familiarità, in presenza di una scarsa quantità di fattori scatenanti (tartaro, scarsa igiene) accompagnati da calo ponderale, poliuria, polidipsia.

Il diabetologo di fronte ad un paziente deve raccogliere dati anamnestici relativi alla sua salute orale con particolare riferimento a perdita di elementi dentari, sanguinamento gengivale, alitosi.

"Fondamentale è il dialogo tra diabetologo e odontoiatra favorendo un flusso di informazioni bidirezionali", dice Sodano sottolineando come una piattaforma informatica comune possa essere determinante per favorire questo.

Norberto Maccagno

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