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10 Marzo 2017

Questa è l'odontoiatria estetica. Il parere di Walter Devoto: per soddisfare i pazienti e distinguerci come professionisti


Walter Devoto, libero professionista in Sestri Levante (Ge) è sicuramente un "esperto" in tema di odontoiatria estetica: membro della Academy of Operative Dentistry, socio attivo della Accademia Italiana di Conservativa, socio attivo della European Academy of Aesthetic Dentistry, fondatore della Italian Academy of Esthetic Dentistry.

Durante le sue lezioni agli studenti iscritti all'università di Marsiglia o a quelli dell'Università di Barcellona o Siena, spiega che l'odontoiatria moderna passa dall'estetica, almeno per chi si vuole distinguere dalle grandi cliniche odontoiatriche.

Abbiamo voluto sentirlo sul tema partendo dalla domanda più banale la cui risposta, forse, non è così scontata.

Cosa intendiamo per odontoiatria estetica?

Negli ultimi venti anni i dentisti hanno compreso che i materiali bianchi (composito e ceramica) potevano essere usati al meglio non solo per restaurare un danno, ma anche per integrarsi perfettamente nella bocca del paziente, rispondendo alle sue esigenze.
Ecco che hanno messo in atto diverse tecniche per ottimizzare il risultato finale.
Oggi, con l'uso della previsualizzazione digitale del sorriso, abbiamo un'altra arma importante per comunicare al paziente il nostro progetto estetico ed ottenere da lui il consenso finale al trattamento o le modifiche che lui ritiene più opportune al nostro progetto.
Ovviamente tutto deve rispondere ad una finalizzazione funzionale e tecnica.

Che peso ha oggi nella professione l'odontoiatria estetica?

Ritengo che il futuro della odontoiatria sia sempre più su due fronti: grandi cliniche, con necessità di fare numeri, e piccoli studi boutique, con una grande conoscenza e capacità tecnica, soprattutto nell'offrire al paziente un trattamento estetico personalizzato.
Quindi, se vogliamo distinguerci dalle grandi imprese, dobbiamo conoscere perfettamente le nuove tecnologie e i nuovi materiali "bianchi"per rispondere alle richieste del paziente che individua noi come professionisti capaci e all'avanguardia.
Anche l'estetica "rosa" ha una grande importanza, oggigiorno: inestetismi gengivali possono essere risolti con tecniche di innesto, e i pazienti sono molto attenti a queste soluzioni.
Possiamo anche individuare inestetismi di allineamento, e risolverli con soluzioni tradizionali, come apparecchiature ortodontiche, oppure con mascherine trasparenti invisibili.
Anche l'intercettazione di problemi scheletrici è molto importante: la chirurgia maxillo facciale ha fatto passi enormi in termini di tecniche e di mini invasività, con risultati sorprendenti.
Molto più semplicemente, lo sbiancamento dentale non invasivo può aiutarci a conquistare il paziente, e legarlo a noi per sempre.
Insomma, credo che l'attitudine, "l'occhio estetico" e la conoscenza professionale possano aiutare i singoli professionisti a distinguersi dalle offerte di massa. E i pazienti capiscono il nostro livello.

Quali sono le richieste dei pazienti?

La maggioranza dei pazienti richiedono un restauro: vengono da noi perché hanno dolore o per rifacimenti di vecchi lavori.
Sta a noi offrire a loro il meglio dal punto di vista clinico ed estetico.
Altri vengono per risolvere problemi prettamente estetici: denti discolorati, disallineamenti, lavori che considerano "brutti".
La nostra capacità sta nella "lettura" del paziente che abbiamo di fronte, dal punto di vista economico, tempo e aspettative.
Oggi abbiamo tecniche e materiali che ci danno la possibilità di rispondere alle diverse esigenze.
Per meglio spiegare: un tempo si pensava di fare estetica solo con alcuni materiali, quali la ceramica, con tempi e costi per alcuni pazienti improponibili.
Oggi i materiali compositi sono utilizzati non solo per piccole o medie ricostruzioni, ma anche per riabilitazioni complesse.
Ecco che possiamo offrire restauri belli per tutte le tasche, per tutte le esigenze.
Coinvolgendo o meno il nostro collaboratore odontotecnico.
Per fare una analogia, è un po' come scegliere un ristorante: scegliamo "street food" quando abbiamo poco tempo, e vogliamo spendere poco. Ma non è detto che questo cibo deve essere cattivo, anzi.
Scegliamo invece la "trattoria" come un semplice ristorante, per apprezzare alcune specialità, accettando un tempo maggiore e anche un costo adeguato.
Quando vogliamo il massimo, cerchiamo il ristorante "Gourmet" accettando senza imbarazzo costi e tempi.
Ecco: il dentista moderno deve capire cosa il paziente ha bisogno e nello stesso tempo capire le proprie capacità tecniche di offerta.
Guai offrire "Gourmet" se non se ne ha la comprensione totale e se il paziente non saprebbe valutarlo positivamente, come costi e tempi do lavorazione!
Meglio un panino ben fatto!
Ecco che come educatori, abbiamo costruito un movimento, Styleitaliano , ed un sito styleitaliano.org dove spieghiamo gratuitamente ai colleghi differenti tecniche, per tutte le esigenze.
E il nostro successo è mondiale, con più di 250 mila visite settimanali da tutti i paesi del Mondo.

Si può fare estetica senza puntare al tutto bianco e allineamento perfetto?

Certo, con il paziente si costruisce un piano di trattamento individuale, condividendo il risultato finale ed eventuali compromessi, a volte necessari.
Ma è bene comprendere: alcuni pazienti vengono da noi per ottenere un risultato che ringiovanisca il proprio sorriso, lo renda più: salutare.
Ed è giusto rispettarli.
Per qualche anno, fare estetica in alcuni Congressi significava da parte del relatore di turno, essere bravo a copiare gli inestetismi, i difetti di un dente e di un sorriso.
Ecco, io non sono più in accordo con questo trend.
Le racconto un aneddoto: tempo fa ho curato una paziente da Mosca, di 55 anni, che ha scelto me, indicata da un collega russo.
Ho eseguito una riabilitazione totale, la sua richiesta era di avere un sorriso perfetto, con denti bianchissimi.
Alla prova colore, io ed il mio collaboratore odontotecnico eravamo imbarazzati: il risultato appariva davvero esagerato per l'età del paziente, e ci saremmo aspettati anche da lei queste critiche.
Appena visto il risultato, la paziente ha sorriso dallo stupore, senza imbarazzo alcuno.
Al nostro commento, che forse i denti apparivano troppo "giovani" lei ha risposto:"E perché? Sono venuta apposta per avere un sorriso "healthy"!!!
E quando, continuando, le ho fatto notare che il risultato finale sarebbe stato anche troppo visibile e lontano dal suo precedente aspetto, e che tutti lo avrebbero notato ha risposto:" E quindi? Per quello che ho speso, voglio che tutti possano notare che mi posso permettere un nuovo sorriso, alla mia età".
Ecco, questa esperienza mi ha insegnato molto.
Giocando con la forma, con un tecnico capace e la nostra capacità e conoscenza possiamo offrire denti bianchi con: stile.

Lo si riesce a fare capire al paziente?

La capacità di un dentista moderno sta non solo nell'offrire un ottimo tecnicismo, ma di conquistare il paziente, di diventargli amico.
Ed ecco che si riesce a parlare con lui.
La maggioranza del mio tempo in un trattamento la spendo a capire cosa vuole il paziente che ho di fronte e a prepararne la proposta, mostrandogliela in tutti i dettagli.
Ecco che la parte tecnica è una conseguenza, con tempi e modi coordinati e precisi.
Ma se manchiamo nel contatto, nell'empatia, rischiamo che il paziente non comprenda anche il massimo del risultato possibile.

Tra estetica, funzione, mantenere intatto il dente naturale quali devono essere le priorità del dentista?

Trovo questa domanda un po' comica, mi permetta. Ecco, ho diversi colleghi che dopo una mia conferenza mi chiedono: "beato te che puoi fare odontoiatria estetica, sai io per dove vivo, e per i pazienti che ho non me la posso permettere. Ma sono molto attento alla funzione".
Io rispondo che lavoro in un paese con 25mila abitanti, e che non ho mai avuto un paziente in 20 anni che mi abbia chiesto un restauro estetico ma che non funzioni o un restauro brutto ma che funzioni perfettamente.
Come è possibile dividere la nostra offerta?
Io cerco di dare risultati naturalmente belli e funzionali, per tutte le tasche e i livelli di educazione! Solo così si conquista la fiducia del paziente.
La stessa cosa vale, a mio parere,vale per la odontoiatria cosiddetta mini-invasiva.
Ovvio, mantenere la struttura del dente sano il più possibile nel tempo è fondamentale!
Ma io dico sempre, essere conservativi non significa essere stupidi: in alcuni casi accanirsi nella micro invasività posta a risultati sconfortanti, dal punto di vista clinico ed estetico.

Quindi, la soluzione?

Studiare. Essere padrone delle tecniche, della loro fattibilità e longevità, delle proprie capacità e dei propri limiti tecnici e dall'atra parte comprendere cosa ci sta chiedendo il nostro paziente, essere un poco psicologi.
Questo insieme fa il professionista moderno.
Vedo ancora molti limiti in questo campo: molto colleghi "leggono" nella bocca di un paziente un dente, e non un quadrante, e li si accaniscono con tecniche sopraffine, ma perdono di vista l'insieme del piano di trattamento.
E molti colleghi vedono ancora solo una bocca: e non capiscono che dietro quella bocca c'è un paziente.
Dobbiamo evolverci, fare comprendere la nostra professionalità con i "fatti", come quelli che ho cercato di spiegare in questa breve intervista : solo così i pazienti continueranno a sceglierci.

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