Lettera Aperta al Presidente del Senato della Repubblica, alle Senatrici e ai Senatori
Signor Presidente Piero Grasso.
Signore Senatrici, signori Senatori
E' in atto l'ennesimo tentativo da parte delle associazioni e delle lobby protezionistiche nel settore dell'odontoiatria di limitare la libera concorrenza, frenandone lo sviluppo e gli investimenti futuri, attraverso un utilizzo improprio dello strumento normativo.
In Italia l'attività sanitaria può essere svolta, oltre che dai professionisti, anche dalle società di capitale, spesso necessarie visti gli ingenti investimenti richiesti in attrezzature ed equipaggiamenti clinici.
Le aziende specializzate in cure odontoiatriche sono una realtà molto solida del panorama nazionale. Con oltre 500 cliniche su tutto il territorio nazionale, esse impiegano 4000 medici odontoiatri e 5000 dipendenti, in prevalenza giovani donne quali assistenti alla poltrona o receptionist, con un volume d'affari annuo di circa 400 milioni di euro.
Ma ciò che più conta, esse applicano standard elevatissimi nei servizi offerti ai pazienti, in linea con le migliori pratiche internazionali, garantendo - anche attraverso forme di finanziamento a tassi agevolati - accessibilità alle cure a una parte della popolazione che altrimenti, soprattutto in tempi di crisi, non se le potrebbe permettere.
Con l'effetto di ridurre il turismo odontoiatrico, evitando che i cittadini Italiani vadano a curarsi a basso prezzo all'estero.
Inoltre, garantiscono ai pazienti trasparenza, certezza e continuità1 delle cure, molto più di quanto avvenga negli studi dentistici tradizionali, dove le cure sono troppo spesso legate alle sorti del titolare. Il tutto assicurando la totale trasparenza fiscale, zero evasione e un crescente livello di investimenti esteri.
A fronte di tutto ciò, l'ANDI - una delle principali associazioni nazionali dei dentisti - sta promuovendo un inaudito emendamento al Disegno di Legge sulla Concorrenza, che chiede di introdurre l'obbligo per le società di capitali che gestiscono strutture odontoiatriche di avere almeno i 2/3 del proprio capitale sociale posseduto da odontoiatri.
E' un chiaro tentativo di eliminare dal settore le società di capitali, attraverso l'introduzione di un vincolo che:
· Non ha nessun fondamento di tutela della salute pubblica: ogni centro dentistico in forma societaria è già governato dal Direttore Sanitario e vi operano solo medici odontoiatri iscritti all'Ordine;
· Non ha nessun fondamento economico: in nessun altro campo della salute, infatti, esiste un simile obbligo che imponga una soglia minima di medici soci {si pensi agli ospedali privati, alle cliniche o ai centri diagnostici);
· E' palesemente contrario ai basilari principi della libera concorrenza.
La manovra dell'ANDI - mascherata subdolamente da "lotta all'abusivismo odontoiatrico", male endemico che nulla ha a che fare con le società di capitali - mira in realtà a far fuori dal mercato i principali concorrenti, che offrono servizi altamente qualificati, accessibilità alle cure, oltre che tariffe trasparenti e più ragionevoli di quelle proposte da molti studi dentistici.
I sottoscrittori di questo appello, pertanto, chiedono di non approvare alcuna modifica al Ddl concorrenza (o a qualsiasi altro provvedimento in discussione) che introduca limiti alla possibilità dei soci di capitale di costituire e gestire strutture odontoiatriche.
Non torniamo all'età del protezionismo!
Michel J Cohen - Presidente Gruppo DentalPro - Midco SpA
Chicco Reggiani - Presidente Caredent - Bistar srl
Angelo Gottardo - A. Del. Gruppo Apollonia - OdontoSalute
Maurizio Magnolato - Gruppo DentalCoop
Gabriele Colla - HDental
Gabriele Intini - A.Del. Gruppo Dentadent
Per info scrivici a info@an-co.it
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