Due giorni di festival al Pavillion Unicredit a Milano, location prestigiosa per un festival altrettanto importante, dove accanto a partner come il S. Raffaele e la fondazione Don Gnocchi, che illustravano rispettivamente l'uso delle tecnologie per la nutrizione e la teleriabilitazione, c'era l'Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica, che con il supporto di scanner intraorali e stampanti 3D ha spiegate e mostrato in diretta al pubblico come il digitale stia cambiando il modo di fare odontoiatria, sia nella clinica che in laboratorio.
Sin dall'inizio il corner di "Digital Dentistry" è stato preso d'assalto, chi si fermava soltanto a leggere il poster esplicativo, la gran parte invece per porre domande e vedere come funzionavano queste macchine avveniristiche sconosciute ai più. Qualche raro passante invece scappava gemendo: "con tutti i problemi che ho il dentista anche qui proprio no...!" (segno comunque che l'argomento non è indifferente!).
I due rappresentanti dell'Accademia, Costanza Micarelli, consigliere in carica, e Leonello Biscaro, past president, coadiuvati da un supporto odontotecnico per le procedure di laboratorio, hanno dispensato spiegazioni ed eseguito in diretta scansioni su manichino e stampa 3D di modelli e provvisori, spesso lavorando in contemporanea grazie alla disponibilità di due scanner per poter accontentare quante più persone possibile.
Il feed-back è stato di gran lunga superiore alle aspettative l'organizzazione ci ha riferito che il nostro è stato uno dei punti più apprezzati del festival, perché le persone non hanno visto il futuro, ma toccato con mano un presente già in essere, in merito al quale hanno ricevuto spiegazioni esaudienti e professionali, garantite dall'egida scientifica di AIOP. Qualcuno ha anche chiesto consigli personali, come è logico che sia e perfettamente nello spirito di servizio con cui AIOP gestisce da 3 anni il servizio "chiedi al dentista", spiega Costanza Micarelli, se non fossimo stati in due e già ben "rodati" dai tre anni di consulenza telefonica non saremmo riusciti nell'intento.
Inizialmente chi si fermava era attirato dalla stampante 3D, che in molti conoscevano anche se applicata ad altre realtà, mentre praticamente nessuno aveva sentito o sperimentato la scansione intraorale, che ha suscitato meraviglia e grande apprezzamento nel 100% delle persone. Interessante notare che la percentuale di quanti avevano sentito parlare o provato la scansione intraorale è perfettamente congruente ai dati forniti da Roberto Rosso di Keystone relativamente a quanti dentisti possiedono tali strumenti: meno del 10 %.
Si sono fermate diverse centinaia di persone, a poco più di 200 siamo riusciti a chiedere se conoscessero la scansione intraorale e cosa apprezzassero maggiormente di questa tecnologia: solo tre persone sapevano e un paio avevano provato lo scanner, la maggior parte ha detto di gradire la possibilità di fare a meno della "pasta da impronta", moltissimi (particolarmente i più giovani) hanno espresso l'opinione che con tali strumenti si raggiungano maggiore precisione e velocità e si abbia più possibilità di controllo immediato e di dialogo con il laboratorio.
Fedeli al nostro intento di fornire informazioni eticamente corrette abbiamo ribadito a tutti che "non è lo strumento che rende bravo il dentista" ma che un bravo dentista può utilizzare con vantaggio questi strumenti, il nostro motto era: "non cambiate dentista perché non ha lo scanner, e non scegliete un dentista solo perché ce l'ha", sottolineando l'importanza fondamentale dell'odontotecnico per la realizzazione di una protesi ottimale. Siamo stati supportati da un odontotecnico molto esperto che per due giorni ha mostrato la progettazione digitale in diretta, a seguito della quale abbiamo potuto effettuare delle stampe 3D o mostrare dei filmati per le procedure di fresaggio.
Sono sati due giorni intensi e faticosi, ma dai quali abbiamo ricavato grande soddisfazione per AIOP, abbiamo fornito un servizio ai cittadini dando informazioni eticamente corrette e infine abbiamo raccolto molte informazioni utili su quali siano le esigenze e le richieste dei nostri pazienti.
A cura di: Costanza Micarelli AIOP
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