L’allarme Legionella scoppiato in estate nel milanese ha fatto aumentare allerta e controlli anche in altre zone del Paese. Secondo l’edizione torinese del Corriere della Sera di ieri 4 settembre, due settimane fa gli ispettori dello Spresal dell’Asl Città di Torino, hanno individuato nei locali Dental School di Torino, in particolare in uno dei servizi igienici ha precisato al giornale il prof. Stefano Carossa, direttore dell’ateneo.
“Ovviamente siamo intervenuti subito”ha detto al Corriere il prof. Carossa. “Il batterio si trovava solamente in uno dei servizi igienici. Abbiamo settanta riuniti, cioè poltrone odontoiatriche per le visite, e nessuna è risultata contaminata".
Non c’è alcun allarme secondo il quotidiano, “alla Dental School, la Legionella pneumophila, di cui esistono una cinquantina di specie diverse, sarebbe stata portata da un paziente, che solo dopo la visita ha scoperto di essere infetto. A seguito della diagnosi, sono stati ricostruiti i suoi spostamenti, la Dental School era uno dei luoghi in cui l’uomo era stato nei giorni precedenti e sono partiti i controlli. Che hanno avuto esito positivo. Così, qualche giorno fa sono intervenuti gli esperti della Città della Salute, che hanno supportato l’Università nelle operazioni di bonifica. Lo indicano ancora i cartelli appesi nei bagni: 'Verrà effettuato un programma di bonifica della rete idrica dell’acqua calda. Pertanto, non dovrà essere utilizzata. C’è il rischio di ustioni”.
“Non siamo mai stati preoccupati — ha continuato il prof. Carossa —, ma per fortuna il problema si è risolto in tempo per la ripresa della nostra piena attività, che è ripartita proprio questa settimana”.
Quotidiano che riportando l’ultimo rapporto del Seremi, il Servizio epidemiologico regionale, indica in 112 i casi di legionellosi registrati in Piemonte nel 2017 evidenziando che “in questi primi mesi dell’anno, le segnalazioni sono in linea con quelle di dodici mesi fa, e cioè in lieve calo rispetto al 2016”.
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