Sono reduce dal Convegno congiunto – format da ripetere assolutamente – tra due delle maggiori e prestigiose società scientifiche del panorama italiano.In rigoroso ordine d’età la Società Italiana di Parodontologia e l’Accademia Italiana di Odontoiatria Conservativa e Restaurativa, con l’appoggio esterno di un altro colosso come l’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica, hanno delineato un programma e sviluppato una serie di eccellenti relazioni sul tema: Salute parodontale e terapia restaurativa.
Credo siano stati due giorni di eccellenza clinica, suffragata da grande rigore scientifico, che hanno soddisfatto e incuriosito gli oltre mille partecipanti.
Fin qui nulla di nuovo, la qualità dei relatori e delle rispettive società non si scopre oggi.Ma si sono riscoperti oggi dei valori fondanti la professione odontoiatrica: il recupero, quasi spasmodico, di tutti gli elementi dentali salvabili. Questo senza alchimie astruse, ritornando ai principi base della biologia e della patologia generale; le guarigioni, il frutto di un combinato disposto con il paziente al centro di azioni che il medico-odontoiatra deve eseguire con coscienza e perizia. Rivedere casi dopo venticinque anni, mantenuti con maniacale attenzione, aggrappandosi a ogni millimetro di dentina e di gengiva, credo abbia fatto riflettere molti, allettati dalla erronea semplicità della sostituzione implantare.
Senza voler essere forzatamente retorici, vengono sempre in mente le parole di Averroè, filosofo e medico medioevale, che novecento anni fa sentenziava: “La medicina è scienza nella sua accezione teorica, un’arte nella sua applicazione pratica”.
A Firenze, città d’arte, si sono esibiti degli artisti con i piedi ben piantati sul terreno di un’odontoiatria che vuole salvare denti e non vuole sostituirli con viti in titanio; non bastasse questo, mi piace riportare una bella frase di Giano Ricci: “A ben guardare, con programmi di mantenimento adeguati e soluzioni cliniche elementari, con pochi soldi, si possono conservare, per molto tempo, tantissimi denti”.
Ecco perché ho rivisto un bel sole a Firenze; un sole fatto di attenzione per i pazienti, di cura delle persone prima che dei denti, di sacrificio professionale per rimanere aggiornati.Non posso che ringraziare i promotori di questo convegno; alla soglia dei sessant’anni mi sono divertito come un giovane laureato.
In rigoroso ordine alfabetico hanno brillantemente relazionato: Alessandro Agnini Modena; Mario Alessio Allegri Verona; Massimo de Sanctis Milano-Firenze; Guido Fichera Monza; Alberto Fonzar Campoformido UD; Massimo Fuzzi Bologna; Carlo Ghezzi Settimo Milanese MI; Gaetano Paolone Roma; Giano Ricci Firenze.
Hanno coordinato in modo eccellente: Fabio Toffenetti e Leonardo Trombelli; una particolare menzione va ovviamente ai due Presidenti Mario Aimetti e Lorenzo Breschi, i cui Consigli Direttivi sono stati motori di questa bella iniziativa.
A cura di: Prof. Massimo Gagliani Coordinatore Scientifico area Odontoiatrica Gruppo editoriale EDRA
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