Le patologie associate alla malattia parodontale, l’inquadramento dei problemi, le tecniche per salvare il dente ed evitare il dolore, il ruolo dei trattamenti ortodontici pregressi nel peggiorare il quadro clinico, e il trattamento dei pazienti anziani: sono i temi al centro della mattinata di parodontologia al X Congresso Internazionale di Associazione Italiana Odontoiatri (13-15 giugno).
L’appuntamento è previsto venerdì 14 giugno, seconda giornata dell’evento, in programma al Centro Congressi di Chia, località sul mar di Sardegna a mezz’ora dall’aeroporto di Cagliari: si tratta di una sessione articolata che differenzia il percorso formativo rosso, dedicato a parontodologia e implantologia, dal verde più incentrato su protesica e restaurativa. Importanti i nomi dei relatori: per la prima volta in Sardegna è Massimo De Santis, associato di Malattie Odontostomatogiche all’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano, e Past-President della Società Italiana di Parodontologia, che tratta in particolare il lembo coronale multiplo, tecnica dimostratasi efficace e produttiva di risultati stabili sulle zone estetiche della bocca. I successi possono essere ottenuti a prescindere dal numero delle recessioni purché sia presente una dimensione sufficiente di tessuto cheratinizzato.
La conferenza presenterà le condizioni che suggeriscono l’utilizzo contemporaneo di un innesto connettivale utilizzato in maniera selettiva e discuterà gli aspetti biologici della tecnica ed i cambiamenti tissutali indotti.Altro nome internazionale è Magda Mensi ricercatrice all’Università di Brescia e docente al Master di parodontologia alla Sapienza Roma, che tratta di recessioni gengivali non associate a malattia parodontale, sempre più comuni specie in giovani trattati ortodonticamente e con biotipo tessutale sottile. Ad aggravare il problema, rendendo talora necessario un intervento chirurgico per risolvere i problemi estetici, di ipersensibilità o di abrasione radicolare, contribuiscono errate tecniche di spazzolamento o presidi usati in modo scorretto.
Completa il quadro l’israeliano Nitzan Bichacho, direttore del Centro di Odontoiatria Estetica Ronald Goldstein all’Hadassah Medical Campus, tra i protagonisti dell’odontoiatria moderna, con una relazione sullo stato dell’arte dei restauri supportati da impianti nella zona del sorriso. Bichacho si sofferma su vantaggi e limiti degli attuali materiali per il complesso corona-abutment e delle tecniche per ricostruire la base biologica intorno all’impianto. Ma la sessione non finisce qui.
A Chia venerdì 14 mattina si parla pure di conservazione dei tessuti perimplantari con Francesco Argentino (Firenze), e di terza età con Roberto Scrascia (Venezia) che tratta di approccio digitale per la cura dei pazienti edentuli, spiegando come sia possibile capire quali spazi protesici colmare e il lavoro da svolgere, a partire dal montaggio diagnostico dei denti grazie allo sviluppo di nuove attrezzature, software e di flussi di lavoro. Al venerdì pomeriggio, i percorsi rosso e verde si innestano nello stesso tronco formativo, nel Simposio AIO – AIOP di protesica, dove esporranno Gaetano Calesini (Roma), il milanese Marco Ferrari, la romeno-israeliana Mirela Feraru, Ignazio Loi figura di punta della Biologically Oriented Preparation Technique-BOPT, con il sardo bolognese Mauro Fadda. Si continua in plenaria con la sessione di protesi implantologica a cura di Istvan Urban (Szeged), autore del libro Vertical and Horizontal Augmentation edito da Quintessenza.
Al sabato si prosegue ancora in plenaria con il confronto tra big americani ed europei “Esthetic in Dentistry: european and south american visions”. Per l’Europa espongono Irene Sailer, Divisione di Protesica Fissa e Biomateriali a Ginevra, e Daniel Edelhoff, Dipartimento di protesi e scienza dei materiali dentari dell'Università Ludwig-Maximilian di Monaco di Baviera; per il Nuovo Continente il brasiliano Paulo Kano (Sao Paulo) e il cileno Milko Villaroel esplorano i nuovi orizzonti in estetica. Infine, i big italiani Francesco Mangani (Roma), Roberto Spreafico (Busto Arsizio) e Vincenzo Musella (Modena). Insomma, un grande dettaglio di un grande evento: al quale è possibile accedere a quote agevolate iscrivendosi ad AIO al link o ai congressi e fiere dove AIO partecipa.
Anche per la prenotazione alberghiera c’è il sito ad hoc http://bit.ly/AIO2019 e le tariffe sono bloccate fino a tutto febbraio 2019.
A cura di: Ufficio Stampa AIO
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