Nella prima parte dell'articolo presentata nella rubrica di Dental Cadmos 10/2018, sono state presentate le basi scientifiche dell’autotrapianto dell’ottavo, ed e stato riportato un caso clinico esemplificativo della tecnica operativa.
In questa seconda parte sono proposti alcuni casi clinici con controlli a lunga distanza di tempo, oltre a immagini istologiche che testimoniano l’esito del trapianto a livello del tessuto pulpare.
Infine, sono esposte le conclusioni con particolare riguardo al significato clinico della procedura descritta.
Caso clinico n. 2
Il secondo molare inferiore di una donna di 35 anni si presentava compromesso a causa di una frattura verticale di radice. Era presente una vasta lesione periapicale. Dopo la discussione del caso e l’ottenimento del consenso informato, la seduta fu programmata.
Il terzo molare di destra venne preferito rispetto a quello di sinistra a causa di una conformazione anatomica piu compatibile e per rendere più facile la stabilizzazione. Dopo anestesia locale del sito donatore e di quello ricevente, il molare compromesso fu estratto e l’alveolo curettato per rimuovere il tessuto patologico. Poi il dente donatore fu estratto e posizionato rapidamente nell’alveolo ricevente e stabilizzato con suture in infraocclusione.
La paziente fu congedata con prescrizione di antibiotici e collutorio di clorexidina 0,2%. Le suture furono rimosse dopo 2 settimane e il trattamento endodontico fu eseguito dopo 3 mesi. La lesione periapicale guari e il dente si presenta ancora funzionale dopo 12 anni.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.01.2019.08
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