Il Primo Assioma della comunicazione, enunciato da Paul Watzlawick, afferma che “Non è possibile non comunicare”. Ogni comportamento ha una valenza comunicativa ed esprime un messaggio, il più delle volte inconsapevole.
Gli esseri umani entrano in relazione con il mondo esterno e con i propri simili utilizzando i canali di comunicazione a propria disposizione e il risultato delle interazioni dipende dal modo in cui questi vengono utilizzati:
Lo psicologo Albert Merhabian condusse esperimenti che lo portarono ad attribuire a ognuno dei tre canali una percentuale di importanza nel trasferimento del messaggio. I risultati fecero emergere i seguenti dati: canale verbale 7%; canale paraverbale 38%; canale non verbale 55%.
Questo studio purtroppo è stato spesso banalizzato, e continua a esserlo, tanto che si è ancora costretti a sentire che il canale verbale, con il suo 7%, sia poco importante. È necessario ricordare che lo stesso Merhabian si rammaricò di come il suo esperimento fosse stato distorto e mal utilizzato da formatori di tutti i generi, che non si erano neppure presi il tempo di approfondire le modalità di verifica del risultato.
L’essenza del suo lavoro stava nell’evidenziare che quando i canali non sono in sintonia tra loro prevale quello non verbale. Ciò non significava che, in senso assoluto, il canale verbale avesse così poca importanza. Infatti le parole rappresentano un fondamentale strumento per stabilire relazioni efficaci e soprattutto nel rapporto tra odontoiatra e paziente servono ad acquisire informazioni di qualità, trasfondere fiducia e creare alleanza terapeutica.
Sul canale verbale è più facile esercitare un controllo consapevole rispetto agli altri canali, in quanto si può decidere in ogni momento cosa dire e cosa no e attraverso le parole il paziente, se opportunamente guidato, descrive il suo mondo e le sue esperienze precedenti. Inoltre, utilizzando le parole l’odontoiatra è in grado di porre domande con lo scopo di comprendere meglio i bisogni e le aspettative del paziente.
Le parole hanno un importante valore simbolico e vanno direttamente ad agire sul cervello, stimolando bersagli chimici che gli esseri umani hanno sviluppato nel corso della loro evoluzione, capaci di provocare reazioni che condizionano il rapporto odontoiatra-paziente.
Per continuare la lettura scaricare l'allegato.
doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.09.2019.08
per scaricare questo contenuto è necessario accedere a Medikey
accedi a medikeyse non fai ancora parte della più grande comunità medica italiana
registrati ora a medikey