Obiettivi Nel seguente caso clinico si espone la risoluzione di un trauma coronale in regione estetica con esposizione pulpare in un paziente di giovane età.
In una prima fase di urgenza, si dimostra la conservazione della vitalità dell’elemento mediante l’impiego di materiali bio-attivi.
In una seconda fase provvisoria, si adottano metodiche conservative e adesive per monitorare la vitalità e il recupero morfo-funzionale dell’elemento.
Una terza fase clinica descrive le procedure di protesizzazione definitiva dell’elemento attuate con materiali e sistematiche CAD/CAM chair-side.
Materiali e metodi Il caso clinico descrive la riabilitazione adesiva di un incisivo centrale vitale con frattura coronale complicata ed esposizione dell’organo pulpo-dentinale, eseguita mediante metodica chair-side assistita in un paziente di 13 anni di età. Nella prima fase di urgenza è stata eseguita una pulpotomia camerale dell’organo pulpo-dentinale per preservare la vitalità dell’elemento.
La polpa dentale vitale è stata protetta mediante cemento per incappucciamenti diretti (Tech Biosealer Capping; Isasan) e sigillata con sistemi adesivi (Optibond FL; Kerr) e composito fluido (Tetric Evoflow; Ivoclar-Vivadent). In una seconda fase, è stato possibile realizzare un restauro provvisorio per monitorare la vitalità e recuperare le condizioni morfo-funzionali dell’elemento trattato.
La corona provvisoria è stata realizzata mediante sistematiche CAD/CAM chair-side attraverso l’acquisizione di un’impronta digitale (Cerec Bluecam; Dentsply- Sirona), la progettazione del restauro (Software Cerec 4.3; Dentsply-Sirona) e la fresatura di un blocchetto in resina nano-ceramica (Lava Ultimate; 3M ESPE). La corona provvisoria è stata cementata nello stesso appuntamento clinico mediante procedure adesive.
In seguito a 4 anni di controllo clinico e radiografico, su richiesta estetica del paziente, è stata realizzata una corona definitiva in disilicato di litio (IPS e.max CAD; Ivoclar-Vivadent). In questa fase la corona è stata eseguita acquisendo un’impronta digitale in modalità copia biogenerica (Cerec Bluecam; Dentsply-Sirona) per poter conservare l’aspetto morfologico dell’elemento precedentemente restaurato.
Risultati Nei primi 4 anni di controlli clinici e radiografici l’elemento traumatizzato, conservato e riabilitato provvisoriamente ha mantenuto la vitalità pulpare.
Con la riabilitazione definitiva, mediante materiali che hanno permesso una migliore resa estetica, l’elemento ha dimostrato di mantenere la vitalità fino a un controllo di 6 anni dall’inizio della terapia.
Conclusioni In caso di contaminazione o danneggiamento dell’organo pulpare non superiore a 1 mm di spessore, le polpe vitali possono essere trattate con minime pulpotomie.
La gestione corretta di un evento traumatico dipende dalla tempestività dell’intervento, da una corretta diagnosi, da una terapia e da controlli specifici per favorire una prognosi più longeva possibile. Le sistematiche CAD/CAM chair-side possono garantire ottimi risultati predicibili.
Significato clinico Il presente caso clinico propone una soluzione terapeutica che possa essere sia biologicamente che funzionalmente conservativa in presenza di grave compromissione della struttura dentale in pazienti di giovane età.
L’impiego di materiali bio-attivi e di sistemi adesivi permettono, oggigiorno, di garantire una prognosi a lungo termine di elementi definitivi. Inoltre, l’adozione di metodiche CAD/ CAM chair-side ha mostrato che è possibile raggiungere buoni risultati estetici e funzionali in tempi contenuti.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.02.2020.07
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