Nel corso del 2013 un'importante revisione della letteratura pubblicata sul British Dental Journal (The impact of fractured endodontic instruments on treatment outcome ;Br Dent J. 2013 Mar;214(6):285-9 McGuigan MB, Louca C, Duncan HF), rivista di riferimento nel panorama odontoiatrico anglosassone, fa il punto attuale sull'influenza della frattura di uno strumento endodontico durante l'esecuzione della terapia canalare.
L'articolo si pone come scopo quello di fornire al clinico le linee guida per affrontare correttamente la scelta dell'iter terapeutico più idoneo.
Nello studio viene evidenziato come La presenza iniziale di lesione periapicale sia il fattore prognostico più determinante: le percentuali di successo della terapia si riducono considerevolmente, a causa dell'inadeguata disinfezione dello spazio endodontico (dal 5% al 42% in meno di probabilità di successo).
A supporto di questo dato, tutti gli articoli analizzati concordano che, in assenza di lesione periapicale iniziale la presenza di un frammento non influenza in modo statisticamente significativo il successo della terapia endodontica. Risulta quindi evidente come la rimozione del frammento od il suo bypass sia un passaggio cruciale in presenza di una lesione periapicale mentre assume importanza secondaria nel caso opposto.
L'importanza strategica del dente nel piano di trattamento, la dimensione del frammento, la sede anatomica dove avviene la separazione dello strumento (conformazione anatomica della radice) e la fase della terapia canalare nella quale si verifica l'evento, sono tutti elementi che devono essere attentamente considerati in fase decisionale. È altresì evidente che qualora il frammento non venga rimosso, controlli radiografici periodici si rendono necessari per valutare l'evoluzione dello stato clinico.
La corretta valutazione dei rischi e benefici rispetto la rimozione del frammento, la gestione dello stress che deriva dall'evento e la concertazione del piano di cure con il paziente diventano fondamentali, oltre che deontologici, che preservano il clinico dal prendere una decisione affrettata e controproducente oltre che all'incorrere in controversie medico-legali.
A cura di: Matteo Grassi, odontoiatra
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