Le patologie endodontiche, sia pulpari che periradicolari, sono dovute alla presenza di microorganismi. L'obiettivo principale della terapia endodontica è quello di ottimizzare la disinfezione canalare, prevenendo la colonizzazione o la ricolonizzazione batterica durante e dopo il trattamento
Il corso ECM, primo modulo del terzo corso FAD 2015 (Dental Cadmos 8/2015, Autori Gianluca Plotino, Nicola Maria Grande) ha come tema le nuove tecnologie oggi a disposizione per migliorare la detersione e la decontaminazione dello spazio endodontico. Attraverso un'analisi critica della letteratura più recente sono valutati i risultati ottenuti e la possibilità di integrarli nella pratica clinica quotidiana.
La strumentazione meccanica può ridurre il numero di microorganismi presenti all'interno del sistema dei canali radicolari, ma non può assicurarne una pulizia completa. A loro volta le soluzioni irriganti senza una preparazione meccanica non sono in grado di ridurre significativamente l'infezione batterica intracanalare. Attualmente la ricerca si sta orientando verso lo studio di sistemi idonei a migliorare la disinfezione dei canali radicolari attraverso l'attivazione meccanica degli irriganti endodontici.
Esistono diverse tecniche di agitazione meccanica: manuali con coni di guttaperca, strumenti endodontici o appositi brush, sistemi vibranti che uniscono la fase di preparazione con quella di irrigazione, sistemi attivati a bassa velocità su manipolo contrangolo o attivati da manipoli sonici o subsonici. Anche il laser viene utilizzato come agente antibatterico diretto o ideato per generare onde in grado di attivare meccanicamente gli irriganti (vedi tabella).
Sono inoltre descritti i sistemi di irrigazione a pressione apicale negativa che hanno una azione sinergica e complementare all'attivazione ultrasonica e quei sistemi che si propongono di migliorare la decontaminazione batterica endocanalare attraverso l'utilizzo di sostanze chimiche, come per esempio l'ozono o la cosiddetta tecnica di disinfezione attivata da luce.
L'incremento della preparazione apicale e un regime più efficace di irrigazione antimicrobica e di sistemi di erogazione e di attivazione degli irriganti possono migliorare e rendere più prevedibile la riduzione della carica batterica intracanalare in quanto agiscono nelle complessità anatomiche e nelle porzioni non strumentate dei canali radicolari. L'attivazione ultrasonica degli irriganti canalari, in particolare dell'ipoclorito di sodio, rappresenta il "gold standard" con cui sono messi a confronto tutti i sistemi di agitazione meccanica analizzati nel corso del lavoro.
Sistemi di attivazione degli irriganti canalari | ||||||||
TIPO DI ATTIVAZIONE | CARATTERISTICHE | |||||||
Attivazione manuale (strumenti manuali, coni di guttaperca, brush endodontici) | Semplicità; migliora la penetrazione del liquido in apice; riduce la presenza di bolle d'aria intracanalari; risultati non ideali. | |||||||
Attivazione meccanica (brush rotanti, file plastici lisci o con setole) | Risultati contrastanti inferiori rispetto a sistemi di agitazione più efficaci quali l'irrigazione ultrasonica. | |||||||
Attivazione continua durante la preparazione (vibrante, sonica, ultrasonica) | Preparazione sonica e ultrasonica abbandonate per scarsa qualità della preparazione. Vibrante ottimi risultati nella detersione. | |||||||
Attivazione sonica o subsonica | Efficace nella detersione canalare, ma inferiore all'attivazione ultrasonica degli irriganti | |||||||
Irrigazione a pressione apicale negativa | Ottimi risultati sovrapponibili alle tecniche di attivazione ultrasonica | |||||||
Irrigazione attivata da Laser (PIPS) | Risultati promettenti confermati da studi recenti | |||||||
Sintesi del lavoro originale a cura di: Anna Maria Melica, Coordinatore Scientifico Dental Cadmos
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