Una paziente di 28 anni, con anamnesi patologica prossima negativa per disturbi sistemici e senza alcuna allergia dichiarata, ha riportato un quadro di pancreatite acuta a distanza di tre ore dall'assunzione di una terapia antidolorifica a base di paracetamolo 500 mg e codeina 30 mg, prescritta in seguito all'avulsione dell'elemento 4.8. Dopo ospedalizzazione d'urgenza, il quadro è stato risolto senza alcuna complicanza permanente.
Il lavoro di A. Rossi et al "Pancreatite Acuta secondaria a somministrazione di Paracetamolo e Codeina dopo trattamento odontoiatrico. Analisi della letteratura e caso clinico" (Dental Cadmos 6/2016) attraverso l'analisi del caso appena descritto prende in esame le principali complicanze associate a questi due farmaci utilizzati quali principi analgesici in odontoiatria. Sono inoltre presi in esame gli aspetti diagnostici, terapeutici e prognostici relativi alla pancreatite acuta.
La pancreatite acuta è un'affezione infiammatoria del pancreas esocrino caratterizzata da un modello patogenetico definito "teoria della autodigestione pancreatica".
Il sintomo fondamentale è rappresentato da un dolore addominale "a barra", localizzato in sede epigastrica e periombelicale, esteso verso l'ipocondrio di destra e più raramente verso l'ipocondrio di sinistra, generalmente irradiato al dorso e al torace. Si manifesta con intensità variabile da lieve/tollerabile a violento, trafittivo e continuo. Si riscontrano inoltre emesi importante, nausea e distensione addominale, associati a ipomobilità gastro-intenstinale e peritonite chimica.
Alla luce dei dati raccolti, gli Autori evidenziano come la pancreatite iatrogena da paracetamolo e/o codeina costituisca un'evenienza potenzialmente possibile in qualsiasi paziente, anche in assenza di patologie a carico del distretto pancreatico ed epato-biliare. Tuttavia tale complicanza sembra svilupparsi più frequentemente con l'assunzione di codeina da parte di pazienti con anamnesi positiva per intervento di colecistectomia.
Nonostante l'elevato indice terapeutico, descritto in letteratura, del paracetamolo e della codeina quali antidolorifici, il caso presentato sottolinea l'importanza di attuare un'adeguata valutazione anamnestica preliminare, informando il paziente di possibili reazioni avverse di natura allergica o idiosincrasica in seguito all'utilizzo di farmaci assunti per la prima volta o sporadicamente.
Sintesi del lavoro a cura di: Anna Maria Melica, Consulente Scientifico Dental Cadmos
Attenzione alle reazioni avverse da farmaci
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