22 Marzo 2013
L'albero degli spazzolini fa bene anche alla salute
Dalla Euclea natalensis un composto naturale molto efficace contro il batterio della tubercolosi di Cosma Capobianco
Euclea natalensis, o più semplicemente, l'albero degli spazzolini come viene chiamato in Sud Africa, sta suscitando l'interesse dei ricercatori per la possibilità di offrire un nuovo farmaco contro la tubercolosi. In Africa e in Medio Oriente i suoi rametti vengono usati per l'igiene orale poiché le loro estremità, a contatto con la saliva, si espandono assomigliando alle setole di un comune spazzolino.
Ora si è scoperto che
Euclea natalensis contiene anche una sostanza potenzialmente attiva contro il batterio della tubercolosi, un batterio che preoccupa per la sua crescente resistenza agli antibiotici e per la mancanza di un vaccino efficace. Più precisamente si tratta di della diospirina, chimicamente un naftochinone, una categoria di composti chimici con forte azione antibatterica presenti solo in alcune specie vegetali. La diospirina si è dimostrata capace di inattivare l'enzima DNAgirasi, soprattutto, e qui sta l'interesse degli studiosi, nelle varianti antibiotico-resistenti del bacillo di Koch che negli ultimi anni si stanno diffondendo sempre di più. Per quanto i dentisti siano considerati a basso rischio di esposizione verso i pazienti con tubercolosi attiva, è tuttavia opportuno non dimenticare le raccomandazioni in fatto di prevenzione e diagnosi precoce; un interessante aggiornamento è stato pubblicato su JADA pochi anni fa (Cleveland J et al . 2009 Sep;140(9):1092-9).
Di principale interesse per il dentista è la trasmissione per via respiratoria attraverso particelle infette che possono restare sospese in aria per diverse ore mentre i micobatteri sopravvivono nell'ambiente anche per mesi. Finora risultano documentati pochi casi di trasmissione da paziente a dentista e altrettanto basso nella categoria è il tasso di conversione del test cutaneo alla tubercolina. E' importante ricordare che le comuni mascherine non proteggono e, in caso di pazienti sospetti, bisogna ricorrere a quelle ad alto potere filtrante, vale a dire quelle del tipo FFP2 (secondo la norma EN149) con efficacia minima del 95% contro le particelle di dimensioni fino a 0,6 ìm. Attenzione anche a segni e sintomi sospetti: tosse persistente da almeno tre settimane con o senza febbre, anoressia, astenia, sudorazioni notturne, emottisi. Chi vuole tenersi una pianta di
Euclea natalensis in studio, sappia che appartiene alla famiglia dell'ebano ed è un albero che offre molto oltre agli "spazzolini": i frutti sono commestibili, la corteccia è usata in vari rimedi contro dolori e infezioni, le radici forniscono un colorante nero.
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