La Corte di Cassazione (ordinanza n. 2468/16) ha accolto il ricorso di un dentista che era stato condannato al pagamento dei diritti d'autore alla Società Consortile Fonografi per "aver diffuso nel proprio studio dentistico fonogrammi oggetto di privativa".
Per la Cassazione il ristretto numero di persone che frequentano lo studio non può essere considerato "pubblico" e quindi la tassa non deve essere versata.
Nella sentenza i Giudici della Cassazione fanno riferimento alla sentenza della Corte di Giustizia europea a cui si era appellata ANDI per difendere i diritti di un proprio iscritto condannato al pagamento dei diritti d'autore per la musica diffusa in studio.
La Corte di Giustizia europea aveva sentenziato che lo studio professionale non era un luogo pubblico e quindi non soggetto al pagamento del diritto d'autore.
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