E se l'acido acetilsalicilico potesse contrastare la malattia parodontale? Nonostante sia un antinfiammatorio comunemente utilizzato, conta pochissimi studi che ne abbiano testato l'efficacia nei confronti dell'infiammazione del parodonto. Un gruppo di ricercatori indiani invece ha ipotizzato che questo farmaco, assunto a basse dosi, possa essere preso in considerazione per la cura della malattia parodontale e lo ha dimostrato attraverso uno studio pubblicato dall'Australian Dental Journal.
La sperimentazione ha preso in esame 308 pazienti di età superiore a 40 anni non fumatori con malattie cardiovascolari; 162 di essi assumevano tale farmaco a basse dosi da almeno sei mesi mentre i restanti 146 non assumevano nessun farmaco antinfiammatorio non steroideo. Il confronto dei parametri di salute parodontale ha mostrato che la perdita di attacco clinico era significativamente minore nel gruppo di pazienti che assumevano l'acido acetilsalicilico.
Il dosaggio
I dati, inoltre, non hanno mostrato differenze tra chi ne assumeva in dose da 75 mg e chi ne assumeva in dose da 150 mg, dimostrando che anche le somministrazioni più basse hanno il medesimo effetto positivo. Questi risultati potrebbero dunque aprire una nuova "frontiera".
Gli studiosi hanno spiegato che l'azione protettiva di tale farmaco è dovuta alla sua capacità, da un lato, di inibire le prostaglandine, mediatori pro-infiammatori, e ,dall'altro, di favorire la formazione di lipossine, mediatori in grado di inibire la chemiotassi dei neutrofili, la produzione di superossido e la secrezione di citochine proinfiammatorie. "La malattia parodontale provoca un rilascio eccessivo di mediatori dell'infiammazione" scrivono i ricercatori, "e l'inibizione di questi mediatori può rappresentare una nuova strada per la cura: la modulazione farmacologica dei meccanismi di risposta dell'organismo alla presenza dei microrganismi della placca può costituire una strategia aggiuntiva o alternativa nel trattamento della malattia parodontale".
Association between long-term aspirin use and periodontal attachment level in humans: a cross-sectional investigation
Aust Dent J 2012;57(1):45-50.
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