Lesioni cervicali non cariose e restauri di V Classe: ripercussioni sulle condizioni parodontali
di D.D. Nucera, G. Pantaleo, G. Santoro, A. Calderini
Obiettivi. Valutare la prevalenza di lesioni cervicali non cariose (Non-Carious Cervical Lesions, NCCL) in un campione della popolazione correlando la presenza alle abitudini di igiene orale, all'alimentazione, a eventuali patologie sistemiche e/o locali e stabilire se i restauri conservativi di V Classe abbiano ripercussioni sulle condizioni parodontali dei denti in oggetto. Materiali e metodi. Arruolamento, secondo specifici criteri di inclusione ed esclusione, di 10 pazienti di età compresa tra 36 e 56 anni con lesioni cervicali. I denti affetti da NCCL sono stati inizialmente indagati in rapporto agli indici parodontali (profondità di tasca o Periodontal Probing Depth, PPD; indice di sanguinamento o Bleeding On Probing, BOP; indice di placca o Plaque Index, PI; Sensibilità dentaria). I denti sono stati successivamente suddivisi per randomizzazione in un gruppo test e un gruppo controllo (disegno split-mouth). I denti del gruppo test sono stati sottoposti a restauri cervicali con resina composita. Nessun trattamento è stato effettuato in quelli del gruppo controllo. Dopo 6 mesi gli indici parodontali sono stati nuovamente verificati. I risultati ottenuti sono stati sottoposti ad analisi statistica. Risultati. Le NCCL sono risultate prevalentemente associate a tecniche errate di igiene orale domiciliare e in misura minore anche alla presenza di parafunzioni. Sei mesi dopo il trattamento conservativo delle lesioni, al test t di Student per campioni appaiati: (a) la PPD è diminuita significativamente, come da ipotesi, nel gruppo test (p minore/uguale 0,001) ma non in quello di controllo dove, in assenza di trattamento, si è manifestato un peggioramento (p minore/uguale 0,009); (b) il BOP è diminuito significativamente, come da ipotesi, nel gruppo test (p minore 0,001) ed è aumentato in quello di controllo (test di Wilcoxon: Z = -2,03; p minore 0,043); inoltre, anche la differenza nel BOP fra gruppo test e di controllo, sempre attestata a distanza di 6 mesi dal trattamento, è risultata, come da ipotesi, statisticamente significativa (p minore/uguale 0,006). Inaspettatamente(c) il PI è diminuito significativamente sia nel gruppo test (p minore/uguale 0,012) sia in quello di controllo (p minore/uguale 0,017). Infine, sempre come da ipotesi, (d) a distanza di 6 mesi dal trattamento si sono osservati sia un miglioramento della Sensibilità dentaria nel lato test (test di Wilcoxon: Z = -2,42; p minore/uguale 0,016) sia un miglioramento del lato test rispetto al lato controllo (Wilcoxon: Z = -2,59; p minore/uguale 0,001). Conclusioni. In base ai risultati ottenuti in questo studio preliminare (un trial clinico randomizzato a ridotta campionatura), il restauro conservativo di denti affetti da NCCL sembrerebbe migliorare la salute parodontale dei denti stessi, soprattutto per quanto riguarda il sanguinamento al sondaggio. Ulteriori trial clinici controllati randomizzati sono necessari per comprovare i risultati preliminari riportati.
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