Il cancro orale (OC) ha un impatto in tutto il mondo pari a 274.000 nuovi casi e 145.000 morti ogni anno. I tassi di sopravvivenza oltre ai 5 anni risultano essere tuttora bassi, e non è stato riscontrato un significativo miglioramento della prognosi negli ultimi cinquant’anni.
Le modalità attuali di trattamento dell'OC spesso possono essere invasive e influenzare notevolmente la qualità della vita dei pazienti trattati, con il risultato di funzionalità alterate e gravi deturpazioni in diversi casi. Così, allo stato attuale la soluzione migliore rimane ancora l'intervento precoce sulle lesioni premaligne orali (OPL) più ad alto rischio.
Tuttavia, non sono ancora disponibili indicatori obiettivi e attuabili per prevedere il rischio di progressione verso il cancro, specialmente per quelle lesioni che hanno una displasia epiteliale istologicamente lieve o moderata (cioè, lesioni di basso grado [LGL]).
Attualmente il modello di test maggiormente utilizzato e convalidato per la valutazione del rischio di progressione verso il cancro di lesioni premaligne è quello definito P-GE, che utilizza radioisotopi su gel di poliacrilammide che possono però essere dannosi. Inoltre, è un test costoso e dispendioso in termini di tempo, per cui di difficile implemento nella diagnostica di laboratorio per uso clinico.
Un altro approccio, chiamato elettroforesi capillare fluorescente (FCE), che utilizza primer con etichetta fluorescente ed elettroforesi capillare - e che viene abitualmente utilizzato nei laboratori di patologia per stratificare i tipi e le opzioni di trattamento per tumori cerebrali maligni - può essere introdotto e utilizzato come alternativa al P-GE, potenzialmente superando le carenze di quest’ultimo essendo anche maggiormente adatto per l'uso clinico.
Tipologia di ricerca e modalità di analisi
In uno studio pubblicato su Oral Surg Oral Med Oral Pathol Oral Radiol di luglio 2018 viene studiata l’attendibilità di un test che utilizza l'elettroforesi capillare di fluorescenza (FCE) per valutare la perdita di eterozigosi (LOH, che rappresenta un indice genetico di trasformazione maligna) di lesioni con displasia epiteliale istologicamente lieve o moderata (LGL) per identificare quelle a più alto rischio di progressione verso il cancro orale.
Gli autori dello studio hanno confrontato i risultati alla FCE di 52 campioni di margini chirurgici con quelli esistenti derivanti dall'approccio con test P-GE precedentemente convalidato.
Risultati
Dai dati ottenuti da questo studio è emerso un accordo di LOH-P-GE e LOH-FCE con una media dell’82,3% (76,8-87,8) con intervallo di confidenza al 95% [CI] 2,6-17,6) e con specificità del 98,4%.
Conclusioni
Gli autori hanno sviluppato un test obiettivo basato su elettroforesi capillare fluorescente (FCE), utilizzando LOH per stratificare il rischio di LGL che pare essere affidabile e può essere utilizzato in ambito clinico per fornire ai medici ulteriori informazioni che guidano la gestione di queste lesioni. Sono necessari ovviamente ulteriori studi simili a conferma di questi risultati.
Implicazioni cliniche
Attualmente non esiste un approccio standard per valutare il rischio di degenerazione maligna di lesioni orali precancerose con displasia lieve o moderata. Il test presentato dagli autori può fornire ulteriori informazioni molecolari che indicano il rischio per la progressione maligna che possono servire come guida importante per la gestione clinica delle lesioni precancerose.
Per approfondire
Kelly YP Liu, David XJ Lu, Yi-Shing L Cheng, Klieb H, Ng S, McNeil K, Karsan A, Poh CF. An actionable test using loss of heterozygosity in identifying high-risk oral premalignant lesions. Oral Surg Oral Med Oral Pathol Oral Radiol 2018;126(1):54-62.
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