Il signor DM, di 48 anni, è giunto alla nostra osservazione inviato dai colleghi del reparto di Accettazione, che avevano individuato una lesione biancastra nel cavo orale, presente e immodificata da oltre 10 anni, in corrispondenza del fornice vestibolare inferiore e della gengiva aderente degli elementi dentari 3.7-3.8. L’anamnesi patologica remota era negativa per la presenza di condizioni patologiche sistemiche e per l’assunzione di farmaci.
Il paziente negava allergie di sorta ad alimenti o materiali odontoiatrici. Dichiarava, inoltre, di fumare circa 12 sigarette al giorno da 15 anni. All’esame obiettivo extraorale non si notavano modificazioni di sorta della simmetria o dei profili. All’esame obiettivo intraorale si evidenziava la presenza di una placca biancastra, a margini irregolari, rilevata sul piano mucoso, con asse maggiore di circa 2,5 cm, grossolanamente ellittica, estesa dal versante distovestibolare dell’elemento dentario 3.7 alla faccia distale dell’elemento 3.8, peraltro completamente erotto in arcata.
La lesione aveva superficie corrugata ed era non asportabile, di consistenza duro-elastica, non dolente alla palpazione e fissa sui piani sottostanti. La palpazione non rivelava interessamento dei linfonodi locoregionali. L’elemento 3.8 presentava un’otturazione di I Classe in amalgama d’argento. All’ortopanoramica, eseguita per completare il quadro diagnostico, il dente 3.8 presentava, al di sotto delle radici, piccole aree di radiotrasparenza circoscritte, presumibilmente legate a un quadro di parodontite apicale cronica granulomatosa localizzata. A conferma di ciò, il test di vitalità pulpare dell’elemento 3.8 risultava negativo.
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