Proporre estetica significa proporre un piano di trattamento che è molto distante dai canoni tradizionale, dice il prof. Gagliani aggiungendo che questa frontiera pare realmente il bordo di un vulcano in ebollizione...
Sono nato, come dentista, nel tempo in cui fare odontoiatria estetica significava demolire denti sani per migliorare sorrisi e sono diventato nonno, nel vero senso del termine, in un mondo che, grazie all’adesione, fa solletico ai tessuti duri e cambia l’aspetto fisico delle persone.
In questa dicotomia sta l’evoluzione di quarant’anni di odontoiatria, che è passata dalla ritenzione meccanica all’adesione, dalla ceramica su metallo alla ceramica integrale, dai modelli in gesso al digitale.
Rimane un fatto che proporre estetica significa proporre un piano di trattamento che è molto distante dai canoni tradizionali; lo schema di ragionamento, sebbene guidato da principi biologici saldi e incontrovertibili, si basa su elementi che coinvolgono non solo la bocca del paziente ma l’intera faccia dello stesso. E con la medesima, il modo di essere di una persona, la specificità con cui si pone verso il mondo, l’interpretazione di sé verso gli altri.
Da queste poche righe si evince che le competenze tecniche odontoiatriche siano un essenziale “di cui”, ma che essere debbano essere integrate con la cognizione non solo in branche affini all’odontoiatria, ma anche molto distanti da essa; come unirle? Credo sia una risposta inevasa; ovvero sia appannaggio delle esperienze di singoli che, unitamente alle proprie, portino a un percorso progettuale tutt’ora oggetto di rivisitazioni e di ripensamenti.
Non parliamo poi dei materiali; sento sempre più spesso parlare di faccette dagli spessori micrometrici, di riduzioni nella preparazione infinitesimali e di “no-prep” che, in milanese suonerebbe “tuchel minga”… certo meno figo, ma egualmente efficace e iussivo.
Quindi questa frontiera pare realmente il bordo di un vulcano in ebollizione; da un momento all’altro la colata lavica ci trascinerà verso nuove pendici. Rimango affascinato dall’evoluzione ma rimango anche perplesso dai percorsi senza guide sufficientemente certe.
Nel dubbio abbiate un Felice Natale.
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