Una coincidenza oppure una scelta ponderata quella di posticipare la scadenza per l'invio dei dati delle spese sanitarie sostenute dai propri pazienti attraverso il Sistema Tessera Sanitaria dal 31 gennaio al 9 febbraio?
Giorno in cui si ricorda il santo patrono del settore dentale: Santa Apollonia (ringraziamo per la segnalazione il nostro lettore Ernesto Russo).
L'impressione, però, è che la scelta sia del tutto casuale (perché poi non l'8 o il 10 febbraio),come proprio il caso sembra aver "guidato" chi ha previsto l'obbligo e le regole per medici, dentisti, e (forse) farmacisti.
Ricapitoliamo.
Lo scorso anno il Governo ha un'idea tanto innovativa quanto, sulla carta, banale: visto che da tempo il fisco è digitalizzato perché non inviamo ai dipendenti ed ai pensionati, le categorie i cui redditi sono più "certi" di altre, il 730 già precompilato in modo da evitare che per la presentazione si rivolgano ad esterni spendendo soldi.
Idea fantastica si saranno detti a Palazzo Chigi, mentre preparavano il comunicato stampa per renderla pubblica.
Siccome questo è il Governo del fare, ecco in un baleno approvato il decreto che a colpi di fiducia si tramuta in legge. Il primo anno (2015) si è partiti inviando i soli dati sui redditi, poi il contribuente doveva integrare inserendo le spese detraibili. La promessa, però, era che già dalla dichiarazione del 2016 il 730 precompilato si sarebbe arricchito delle spese sostenute per il medico, per il dentista, per le analisi, per i farmaci. Tanto, avranno pensato i politici, abbiamo già tutto; da anni il Sistema Tessera Sanitaria è utilizzato per i ticket e rilasciare gli scontrini fiscali delle farmacie.
Quindi via alla fase due, perché le promessi si devono mantenere. Altro comunicato stampa, con annesso annuncio che ricordava come il Governo del fare era anche quello del far fare meno ai cittadini, ed altro decreto (31 luglio 2015) con le modalità operative.
Da questo momento cominciano a nascere i primi dubbi. Per la verità alcuni (per esempio ANDI e CAO) già a febbraio avevano messo in guardia la politica che l'operazione era a rischio "casino".
Timori confermati quando si è appurato che i dati da inviare erano retroattivi (fatture incassate nel 2015) ed i soggetti obbligati erano di fatto tutti i soggetti che erogano prestazioni in regime di convenzione con il SSN ma anche tutti gli iscritti all'Albo dei medici ed all'Albo degli odontoiatri. Però le cliniche che erogano prestazioni sanitarie e non sono convenzionate con il SSN vengono esentate. Quindi i 37 mila dentisti liberi professionisti e i poco più di 5mila studi associati devono rispettare l'obbligo mentre i circa 2 mila studi odontoiatrici organizzati in Società di capitale no.
Chiarito chi doveva trasmettere i dati attraverso il Sistema Tessera Sanitaria si doveva capire come farlo, visto che dove era stato indicato dove registrarsi per trasmettere i dati, il portale del Sistema Tessera Sanitaria, medici e dentisti liberi professionisti non potevano farlo.
Nessun problema. Quasi in tempo reale (tre mesi dopo il decreto), il 19 novembre 2015 (le date sono prese dal portale del Sistema Tessera Sanitaria), viene risolto il problema "tecnico" che impediva ai liberi professionisti di registrarsi al Sistema Tessera Sanitaria. Altro calvario di qualche settimana e finalmente tutto o quasi sembra funzionare, ed intanto siamo arrivati a ridosso delle vacanze di Natale. Certo ci sono ancora dei dubbi operativi ed alcuni commercialisti non riescono ad essere delegati dai propri clienti, ma sono dettagli che vengono prontamente risolti il 14 gennaio a 17 giorni dalla data in cui scade l'obbligo dell'invio dei dati. Ma fortunatamente arriva la proroga, determinante, al 9 febbraio: appunto il giorno dedicato a Santa Apollonia. Viste le premesse una mano "dall'alto" potrebbe servire.
Tutto finito?
No, a pochi giorni dalla scadenza si scopre che le farmacie, quelle che (si credeva) da sempre utilizzano il Sistema Tessera Sanitaria per emettere gli scontrini fiscali che il contribuente poteva "scaricare", non possono trasmettere i dati perché il sistema non li memorizzava. Di fatto il sistema permetteva solo di inserire il codice fiscale del contribuente sullo scontrino fiscale.
Conseguenza, ma non c'è ancora l'ufficializzazione, questi dati non saranno inseriti nei 730 che i contribuenti dipendenti e pensionati riceveranno nel 2016.
Quindi il contribuente che riceverà il 730 parzialmente compilato dovrà, comunque, integrare i dati presenti con le spese farmaceutiche sostenute, con le spese mediche ed odontoiatriche se erogate da una struttura non accreditata al SSN (per esempio una clinica odontoiatrica), oltre alle altre spese sanitarie detraibili non inserite: come il costo degli occhiali, della dentiera applicata dall'Asl ma pagata direttamente all'odontotecnico etc.
In ogni caso il contribuente dovrà verificare la veridicità dei dati. Inserire gli altri dati detraibili ed inviare il 730 in modo definitivo.
Nessun problema per i contribuenti "sgamati" con il computer, nessun problema per i dipendenti le cui aziende forniscono (gratuitamente) questo servizio. Qualche problema in più per chi non ci sa fare con l'informatica (quella pubblica, inoltre, non è poi cosi user friendly) che saranno costretti a rivolgersi al CAF. Ma è notizia di questi giorni che i CAF non riuscirebbero ad accedere (per problemi di privacy visto che i dati contenuti nel 730 sono sensibili). Comunque i CAF lo scorso anno chiedevono circa 50 euro per integrare il 730 precompilato.
Ma allora si chiedono, giustamente, molti dei nostri lettori costretti a passere serate ad inserire i dati delle fatture incassate nel 2015: "ma non si poteva, almeno per quest'anno, lasciare perdere e chiedere al cittadino, visto che lo dovrà comunque farlo di inserire insieme alle altre anche le spese sostenute dal proprio dentista?"
Io aggiungerei anche: ma prima di varare un decreto non ci si poteva informare se quanto previsto era fattibile, almeno dal punto di vista tecnico, meglio ancora anche da quello pratico?
Il dubbio è che nemmeno la politica sappia come funziona la Pubblica amministrazione.
Norberto Maccagno
Sull'argomento abbiamo organizzato alcuni articoli che possono servire per capire gli obblighi:
22 gennaio 2016: 730 precompilato, Agenzia delle Entrate concede la proroga. Renzo (CAO): un ''contentino inulte che non serve per riparare al caos creato''
20 Gennaio 2016: 730 precompilato, possibile una (breve) proroga. Orlandi (Agenzia delle Entrate) sulle sanzioni andremo a verificare caso per caso
12 Gennaio 2016: 730 precompilato, queste le cose da sapere. Sul fronte sindacale continuano le pressioni per fare posticipare la scadenza
11 Gennaio 2016: 730 precompilato. La FONOMCeO spiega come comportarsi in caso di società, studi associati e collaborazione in altri studi
22 Dicembre 2015: Invio dati per il 730 precompilato. Queste le indicazioni (operative) della FNOMCeO
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