Si celebra domani 18 Marzo la nona Giornata Mondiale del Sonno e l'attenzione è tutta verso le apnee ostruttive diventate d'attualità con l'adozione delle restrizioni sul rinnovo della patente per i pazienti che ne sono affetti.
Una patologia ancora poco conosciuta con alti costi sociali e sanitari. Una disinformazione che parte proprio dagli stessi operatori sanitari se è vero, come ha rilevato una recente indagine Philips in collaborazione con EDRA (l'editore di Odontoaitria33), che soltanto il 10% dei medici di medicina generale dichiara di conoscere approfonditamente questa patologia e il 90% vorrebbe maggiore informazione. Inoltre, solo il 24% degli intervistati afferma di essere a conoscenza dell'impatto sulla qualità di vita e salute nel paziente affetto da questa sindrome.
Percentuale troppo bassa se si considera che oltre al "rischio-patente" ci sono anche i rischi di contrarre gravi patologie quali la cardiopatia, l'ipertensione e gli scompensi metabolici.
"Non bisogna pensare che chi soffre di apnee notturne sia sempre necessariamente un soggetto obeso o sovrappeso; inoltre ci sono alcuni sintomi spia, come la necessità di urinare durante la notte o la cefalea al risveglio che sparisce dopo una-due ore, che sono di frequente riscontro nei soggetti con apnee notturne. Anche la presenza di una ipertensione arteriosa che non risponde a uno o più farmaci antipertensivi deve far sospettare una sindrome delle apnee notturne." Afferma Luigi Ferini-Strambi, Presidente della World Association of Sleep Medicine.
Le apnee notturne, infatti, sono tutt'altro che una patologia poco diffusa. Il 30% dei medici intervistati da Philips sostiene infatti che almeno 20 dei propri pazienti ne sia colpito sia nella forma moderata sia grave ma soltanto una piccola percentuale di questi è già in cura. Sempre, secondo gli intervistati i percorsi terapeutici più noti e consigliati dai medici sono le terapie CPAP per l'87% dei medici e il dimagrimento per il 78%. Generalmente passano diversi anni prima della diagnosi della malattia. Questo fenomeno si ripercuote sui costi sanitari per 2,9 miliardi di euro , dove ad incidere massicciamente sono quelli legati al trattamento delle comorbilità (cardiovascolari, metaboliche, renali...) più che al trattamento specifico della patologia.
"Si stima infatti che i costi sanitari relativi a diagnosi e trattamento della malattia (visite, esami diagnostici, terapie), incidano solo per il 6% dei costi complessivi, contro il 49% per i costi sanitari dovuti ad un mancato riconoscimento e mancata prevenzione delle comorbilità e il 45% per sinistri stradali, sul lavoro, domestici e alla perdita di produttività." Dichiara Giuseppe Insalaco, Primo Ricercatore CNR - IBIM di Palermo.
OSAS ed odontoiatria
Da qualche tempo la comunità scientifica evidenza il ruolo centrale dell'odontoiatra non solo nell'intercettare questa patologia ma anche, e soprattutto, per curarla nelle forme più lievi.
"L'approccio a questa sindrome -spiega Giovanni Evangelista Mancini presidente della Fondazione ANDI Onlus- vede coinvolti diversi apparati, deve necessariamente essere multidisciplinare con il coinvolgimento del medico specialista in medicina del sonno, dello pneumologo, del neurologo, dell'otorino-laringoiatra e del cardiologo. Oggi anche l'odontoiatra può avere un ruolo importante come "sentinella diagnostica" provvedendo, per quanto di competenza, alla presa in carico terapeutica di chi è soggetto alle apnee ostruttive".
Per dare indicazioni condivise agli odontoiatri sulla sindrome, nel 2013 il Ministero della Salute ha pubblicato le "Linee guida nazionali per la prevenzione ed il trattamento della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno" elaborate dal Gruppo tecnico in materia di odontoiatria. In questi giorni il Consiglio Superiore della Sanità ha dato il suo parere alle Linee guida sull'OSAS in età pediatrica che saranno, molto probabilmente, pubblicate sul sito del Ministero nelle prossime settimane.
In occasione della Giornata Mondiale del Sonno, Fondazione ANDI lancia la campagna di sensibilizzazione Allarme apnee notturne con lo scopo di portare all'attenzione delle persone questa patologia per la cui diagnosi e cura anche la figura del medico dentista è fondamentale.
"Grazie a questa campagna continua Mancini- i pazienti sapranno di poter interpellare il proprio dentista ANDI per riceverne informazioni corrette e per prendere parte a vere e proprie campagne di screening effettuate con test appositi, a seguito dei quali i casi positivi saranno rinviati a centri specialistici per esami più approfonditi e per la definizione di eventuali terapie".
Anche AIO è impegnata per dare maggiori informazioni ai cittadini sull'OSAS. Attraverso i gazebo che saranno allestiti in questo fine settimana in molte città italiane in occasione della Giornata dedicata alla Salute orale, i dentisti AIO volontari daranno informazioni e speigheranno i rischi e le terapie più idonee.
Norberto Maccagno
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