HOME - Approfondimenti
 
 
16 Novembre 2016

Il sorriso (parziale) degli italiani. Un'indagine Doxa/AIOP fotografa la situazione. Carboncini: serve una più incisiva azione di comunicazione verso la prevenzione


Luci ed ombre dalle anticipazioni dell'indagine Doxa, per conto dell'Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica (AIOP), presentata questa mattina alla stampa e che sarà ampiamente illustrata sabato a Bologna durante il XXXV congresso Internazionale che si apre domani a Bologna.

Attraverso un'intervista telefonica effettuata su di un campione composto da 800 cittadini rappresentativi della popolazione italiana con fascia di età tra i 40 ed i 75 anni, l'indagine ha cercato di capire lo stato della salute orale dei nostri connazionali ed il loro rapporto con edentulia e protesi.

Dai dati presentati nella fascia di età presa in considerazione sono ben 7 su 10 gli italiani a cui mancano uno o più denti naturali: in media, i 40-44enni ne hanno già persi 4 ma si arriva a 10 negli over 65. Percentuali che tradotte in numeri fanno 19 milioni gli italiani a cui manca almeno un elemento dentale e solo uno su 4 ha deciso di ripristinarlo protesicamente.

Solo il 30% degli italiani tra i 40 e i 75 anni può vantare di avere ancora tutti i denti naturali. Gli altri, meno fortunati, sono circa 19 milioni e, in 1 caso su 4, hanno perso almeno 8 denti. Ciononostante, il 27% non è intervenuto per ripristinare gli elementi mancanti, benché la loro perdita venga percepita come un evento molto grave, con serie conseguenze a livello fisico e psicologico. Più penalizzati gli over 65, i soggetti poco scolarizzati e chi non ha seguito una corretta prevenzione, saltando i controlli periodici dal dentista.

"Un problema sociale" ha evidenziato il presidente AIOP Fabio Carboncini ricordando come "l'edentulia, parziale o totale, è un fenomeno con un notevole impatto socio-sanitario: se non opportunamente trattata, ripristinando gli elementi dentari mancanti, può avere serie ripercussioni sulla capacità masticatoria ma anche sulla vita di relazione, sulla salute globale del paziente - specie se anziano - e sulle sue funzioni cognitive".

"La perdita dei denti naturali è un fenomeno pervasivo tra gli italiani over 40, al punto da poterlo definire un vero problema di salute pubblica", ha esordito Massimo Sumberesi, Head of Doxa Marketing Advice. "Al 70% degli intervistati manca almeno un dente: in media, i 40-44enni ne hanno persi 4 e i 65-75enni 10. Proprio nel segmento più agé si riscontra la situazione più critica, con un numero medio di denti naturali residui inferiore a 20. In generale, giocano un ruolo differenziale l'età e la scolarità del campione: più aumentano gli anni e diminuisce il livello di istruzione, più i soggetti tendono a trascurare il problema. La nostra indagine ha rilevato che gli anziani e le persone culturalmente meno evolute sono anche più fatalisti e rassegnati nei confronti dell'edentulia. Paradossalmente, chi ha meno denti si sottopone anche con minore frequenza a visite di controllo. Nel complesso, sebbene la maggioranza degli interpellati dichiari che la perdita della dentatura si possa prevenire, i comportamenti messi in atto non sempre sono coerenti e corretti, ai fini di una reale prevenzione".

Nel dettaglio, la ricerca ha rilevato che, per il 77% del campione, perdere i denti è un evento molto traumatico, soprattutto se riguarda quelli anteriori. Più sensibili al tema le donne, i soggetti più scolarizzati, i 45-64enni e i residenti al Nord Italia. Molteplici le conseguenze citate, di carattere fisico ma anche psicologico: difficoltà di masticazione (33%), senso di vergogna (23%), problemi digestivi (22%), tendenza all'isolamento (15%), minore autostima e difficoltà nel parlare (9%), disturbi mentali e cognitivi (6%).

Benché 1 intervistato su 2 consideri la perdita dei denti qualcosa di ineluttabile, legato all'invecchiamento, alla domanda specifica sulle possibilità di prevenzione il 91% si dice convinto che il fenomeno si possa evitare, ma i comportamenti adottati sono poco in linea con questo scopo: il 20% ritiene sufficienti, infatti, un'attenta igiene orale e sani stili di vita, senza doversi sottoporre a periodiche visite di controllo; 1 su 6 non va dal dentista da oltre un anno e il 30% vi si reca solo se ha una criticità da risolvere. A frequentare poco lo studio odontoiatrico sono soprattutto gli over 65, con pochi denti, bassa scolarità e residenti nel Centro-Sud, ossia le categorie più a rischio di sviluppare problemi di salute causati da una masticazione compromessa.

Complice una prevenzione non adeguata, restano al massimo 20 denti naturali al 43% dei soggetti tra i 65 e i 75 anni, al 25% dei 55-64enni ma anche al 13% dei 40-54enni. Il 15% degli over 65 ne è del tutto privo. Un risultato che vede l'Italia in ritardo rispetto agli obiettivi OMS: l'Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, consapevole dello stretto rapporto tra capacità masticatoria e qualità di vita, si è riproposta di ridurre entro il 2020 il numero di pazienti edentuli e aumentare la percentuale di 80enni con almeno 20 denti naturali residui.

Non solo: la ricerca ha anche evidenziato un approccio sbagliato alle cure. Oltre un quarto dei soggetti (27%) che hanno sperimentato la perdita di elementi dentari non si è rivolto al dentista, per reintegrarli con una protesi. Di questi, metà rivela di non averne "sentito la necessità" ma anche gli aspetti economici (28%) e il timore di provare dolore (17%) sembrano aver influito.

"Nel 2003 l'OMS ha dichiarato che lo stato di salute orale rappresenta un elemento determinante nel mantenimento del benessere generale, riconoscendo per la prima volta l'influenza che l'apparato masticatorio può esercitare sul resto dell'organismo", ha spiegato Fabio Carboncini. "Facendo una proporzione in base ai dati rilevati nel sondaggio, 5 milioni di italiani fra i 40 e i 75 anni hanno deciso di non reintegrare i denti mancanti. Nel gruppo dei 65-75enni, un terzo del campione ha perso oltre 10 denti, con serie ripercussioni sulla funzione masticatoria. Recenti lavori scientifici hanno fatto il punto sulle attuali conoscenze circa il rapporto tra masticazione e funzioni cerebrali superiori. Oggi sappiamo che l'atto masticatorio favorisce l'afflusso di sangue al cervello e agisce positivamente su memoria, apprendimento e stato di veglia. Una masticazione ridotta, invece, costituisce un fattore di rischio epidemiologico per lo sviluppo di deficit cognitivi, demenza e sindromi depressive. La riabilitazione protesica di pazienti parzialmente e totalmente edentuli rappresenta quindi un intervento indispensabile non solo per contribuire a un bel sorriso e a migliori condizioni di nutrizione, ma anche per rallentare i processi d'invecchiamento del sistema nervoso centrale negli anziani. Questo sarà uno dei temi al centro del nostro Congresso; oltre a discuterne in contesti scientifici, tuttavia, è necessario sensibilizzare i cittadini sulle possibili conseguenze della perdita dei denti e sulla necessità di ripristinare la funzione".

Funzione masticatoria a parte, per la maggioranza del campione - soprattutto le donne, i soggetti più scolarizzati e under 54 - anche la componente estetica ha notevole rilevanza. In presenza di elementi dentari sani ma brutti, infatti, secondo il 55% degli interpellati è sempre necessario intervenire mentre il 18% prenderebbe in considerazione questa ipotesi solo per i denti anteriori.

"Una percentuale superiore al 50% degli intervistati mostra attenzione alla condizione estetica dei denti", ha commentato Carlo Poggio, Consigliere AIOP. "In passato, nelle situazioni in cui questo aspetto risultava molto compromesso, la possibilità di miglioramenti tramite terapie protesiche era molto difficile. Oggi l'evoluzione sia dei materiali, sempre più estetici e con caratteristiche meccaniche migliori, sia delle tecnologie - con i sistemi di produzione digitali, dall'impronta alla realizzazione delle protesi - consente di trattare queste situazioni, quando indicato, con semplicità e prevedibilità. Il fattore umano resta ovviamente fondamentale, per la definizione della diagnosi e delle priorità di trattamento di ogni singolo paziente. Per questo motivo, AIOP da quasi 40 anni si occupa di formazione e aggiornamento culturale in ambito protesico: solo nelle mani di operatori qualificati i sistemi più avanzati possono essere utilizzati per garantire trattamenti finalizzati al mantenimento e al miglioramento della salute orale".

Infine, secondo la ricerca Doxa, le protesi più diffuse tra chi ha scelto di rimpiazzare i denti mancanti sono i ponti (42%) e gli impianti (38%); scheletrati (13%) e protesi totali rimovibili (8%). La quasi totalità dei pazienti (99%) ha preferito rivolgersi a un professionista in Italia, sfatando così il mito dei viaggi nell'Est Europa per cure low lost. Il grado di soddisfazione è decisamente elevato, sia per il lavoro del dentista (molto soddisfatti 64%) sia per la soluzione protesica utilizzata (molto soddisfatti 60%), che mediamente dura da 11 anni. Un dato positivo, a conferma del livello di alta specializzazione che oggi contraddistingue l'odontoiatria italiana.

Articoli correlati

“Il restauro dell’elemento singolo in protesi fissa: dal caso semplice alla riabilitazione estesa”, è il titolo dell’edizione numero 15 del Meeting Mediterraneo di AIOP che si terrà a...


L’incontro organizzato dall’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica ruota attorno agli aspetti clinici e tecnici per il benessere generale del paziente. Approfondiamo i...

di Lorena Origo


Prove tecniche di ripresa dopo la pandemia, del nuovo corso societario AIOP - Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica - che il 2 e 3 luglio ha proposto nel sontuoso Palazzo di Varignana (BO) il...


Eletta la nuova squadra che affiancherà il presidente Del Lupo fino a fine mandato. Paolo Smaniotto dirigente della sezione odontotecnica


Il primo impegno del nuovo presidente sarà il XIII Meeting Mediterraneo AIOP dal 15 al 17 aprile in modalità virtuale


Tra i tanti quesiti che la ricerca Doxa-AIOP ha posto agli italiani c'era anche quello che cercava di capire se fossero chiare le differenze tra dentista ed odontotecnico.Questo il quesito posto:...


Tra le tante informazioni interessanti emerse dalla ricerca DOXA-AIOP sulla salute orale degli italinai, quelle legate alla mancanza degli elementi dentali ed alla protesizzazione rappresentano un...


approfondimenti     04 Dicembre 2023

Influenza e salute orale

Dall’ADA 5 semplici consigli da dare ai pazienti per prendersi cura della salute orale quando sono malati


Una revisione della letteratura conferma che gli interventi di prevenzione della carie dentale nei giovani tra i 5e i 17 anni, con gel, integratori al fluoro, vernici e sigillanti fluorurati...


Serve formazione ed umanità ricorda la prof. Nardi indicando i livelli di attenzione nei protocolli operativi. All'Università Sapienza di Roma un evento congressuale ed un Master dedicati

di Prof.ssa Gianna Maria Nardi


Spesso i disturbi alimentari si manifestano a livello della bocca. Ecco perché è importante riconoscerli tempestivamente


In occasione della notte di Halloween, ricercatori americani hanno classificato le caramelle più dannose per lo smalto


Altri Articoli

Il libro EDRA di Giuliano Garlini e Marco Redemagni per guidare i lettori, step by step, alla risoluzione di un’ampia casistica di situazioni cliniche


Per il prof. Gagliani, l’adesione non è stata solo un processo per sé stesso rivoluzionario ma ha rivoluzionato un modo d’intendere l’odontoiatra che ha spaziato in vaste...

di Massimo Gagliani


Devono inviarla i titolari di società di capitale. Ecco quando sono interessati gli studi odontoiatrici ed i laboratori odontotecnici


Approfondimenti      04 Dicembre 2023

Influenza e salute orale

Dall’ADA 5 semplici consigli da dare ai pazienti per prendersi cura della salute orale quando sono malati


I vantaggi fiscali derivanti dai versamenti contributivi al fondo pensione integrativo ed al fondo ENPAM, i consigli dei consulenti fiscali AIO


Dal 2019 i professionisti sanitari non possono (vi è un divieto) emettere fatturazione elettronica per le prestazioni rese ai pazienti. Stessi sanitari che sono invece obbligati, come le...

di Norberto Maccagno


Considerati per molto tempo elementi utili o cruciali per l’ottenimento di condanne, negli anni si sono appurate criticità concernenti i rilievi identificativi delle lesioni...


Una revisione della letteratura conferma che gli interventi di prevenzione della carie dentale nei giovani tra i 5e i 17 anni, con gel, integratori al fluoro, vernici e sigillanti fluorurati...


Per il prof. Mattina, in odontoiatria manca la specificità prescrittiva e serve una consapevolezza collettiva sul problema che deve coinvolgere tutti, a cominciare da medici e...


Supplemento di International Dental Journal (IDJ) con l’obiettivo di fornire dati sempre più attuali sul tema e sulle possibili alternative


Capita a Mantova, non sono basati quasi otto anni di processo per arrivare ad una sentenza che stabilisse se aveva o non aveva svolto abusivamente la professione di dentista


Il sostegno dell’azienda triestina, che vuole dare continuità alle attività del reparto odontoiatrico, contribuendo all’acquisto di attrezzature per lo studio ed il...


La prof.ssa Nardi evidenzia l’importante ruolo dell’igienista dentale come attenta sentinella della salute del cavo orale

di Prof.ssa Gianna Maria Nardi


Gallmetzer Holding lascia il settore dentale privato e si impegna nel settore della sanità pubblica


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Iscriviti alla Newsletter

 
 

Corsi ECM

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

I più letti

 
 

Corsi, Convegni, Eventi

 
 
 
 
 
 
 
 

Guarda i nostri video

Guarda i nostri video

La lezione di storia dell’odontoiatria del prof. Guastamacchia

 
 
 
 
chiudi