Quando esiste una legge, indipendentemente dal fatto che si chiami 175/92 o Volponi: la si applica e non la si discute. Conosco questa legge a memoria, la applico e proprio ultimamente ho dimostrato di poter citare esattamente ciò che resta in piedi dell'impianto di questa legge, per i cambi che ha subito dall'introduzione della 223/2006 una legge, diversamente nota, come Legge Bersani.
Oggi però, anche se Vice Presidente ADDE, ovvero l'associazione della distribuzione europea, e Consigliere ANCAD, ovvero l'associazione della distribuzione dentale in Italia, mi autodenuncio, forte del fatto che io, diversamente da altri, non sono a caccia di voti. Dichiaro pertanto che, prima del 1992 ho anche venduto a non laureati nel mercato dentale e l'ho fatto sino a quando è arrivata questa legge Volponi; legge che ho applicato per filo e per segno, tanto che non ho mai avuto problemi di sorta, in merito, con la giustizia.
Detto ciò, non è giusto che parli di me perchè è della distribuzione dentale italiana che voglio parlare, visto che i Depositi Dentali applicano la Volponi dal 1992 e siccome non si deve generalizzare, arrivo anche ad ammettere che ci sono depositi dentali e depositi dentali, esattamente come ci sono dentisti e dentisti.
Siamo nel 2017, in un mercato che si è fortemente ristrutturato, ed oggi bisogna inevitabilmente sapersi scegliere, non tanto tra depositi e depositi o tra dentisti e dentisti, ma proprio tra depositi e dentisti. Questo saprà far la differenza che farà contraddistinguere i vincitori dai vinti.
Ora, visto che non ho avuto modo di leggere gli atti giudiziari del tribunale di Cosenza, relativi ai fatti pubblicati sulle colonne di Odontoiatria33 dello scorso 11 Ottobre, non solo non li conosco ma nemmeno li commento, però voglio qui concludere auspicando che gli stessi vengano recuperati e resi pubblici, non fosse altro che per il bene del dentale.
Adesso, però, Vi chiedo di rimanere ancora un attimo sulla Volponi e sui Volponi per porci tutti qualche domanda: perchè l' Italia deve primeggiare in Europa per una legge che deve contrastare un abuso delegando alla distribuzione una forma coatta di controllo che ben altri organi avrebbero dovuto saper esercitare sui propri iscritti, esattamente come avviene negli altri paesi in Europa?
Si delega alla distribuzione solo perchè altri organi che avrebbero dovuto controllare non sono stati capaci di farlo?
Perchè l'allegato A, che fa parte integrante della legge Volponi e che doveva essere revisionato ogni due anni così come prevedeva la legge stessa, non è mai stato revisionato nonostante sia cambiato un mondo, prima ancora che un mercato?
Perchè la distribuzione è rimasta inascoltata e non ha mai potuto sedersi al tavolo per la revisione del citato allegato a, senza gli altri tre attori quando tutti vogliono metter mano alla legge?
Perchè i depositi dentali devono continuare a contribuire al disboscamento di intere foreste per archiviare le fotocopie che la Volponi richiede ed infine, perchè non aver ascoltato la distribuzione quando ha chiesto, inascoltata, l'anagrafe nazionale dei direttori sanitari cosa che avrebbe permesso un effettivo controllo delle transazioni commerciali?
Cui prodest tutto ciò?
Non di certo alla distribuzione che vuole operare in modo leale e trasparente ma che rischia, invece, ammende dalle tre alle sei volte il valore del contratto, con addirittura la reclusione sino a sei mesi del responsabile dell'azienda.
Nel mondo della distribuzione dentale chi si comporta regolarmente non è un venditore d'armi e non deve sottostare ad alcun tentativo di gogna mediatica per meri interessi di parte, che si presentano a cadenza periodica con personali interpretazioni delle leggi. Le leggi non sono più attuali? Interveniamo nelle opportune sedi affinché vengano modificate quando non implementabili con norme interpretative, senza ergerci noi a depositari del verbo.
Maurizio Quaranta Vice Presidente ADDE
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