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30 Maggio 2022

Il ruolo dell’odontoiatra nei confronti dei pazienti fumatori

Tornano a crescere i fumatori, un italiano su quattro fa uso di sigarette e tabacco. Ecco come i professionisti del cavo orale possono incoraggiare i pazienti a smettere di fumare

di Arianna Bianchi


In tutto il mondo vengono acquistate circa 10 milioni di sigarette al minuto, mentre 15 miliardi vengono vendute ogni giorno e ne vengono prodotte e utilizzate più di 5 trilioni ogni anno.E questo nonostante i danni indotti dal fumo, tuttavia, siano ormai ben noti da molti anni. Ogni 5 secondi, infatti, l’uso del tabacco causa la perdita di una vita umana. 

Secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, promossa dall’OMS che si celebra domani 31 maggio 2022, quasi un italiano su quattro (il 24,2% della popolazione) è un fumatore. 

Una percentuale –ricordano dall’ISS- che non era stata mai più registrata dal 2006. Dopo un lungo periodo di stagnazione si assiste quest’anno a un incremento di 2 punti percentuali: i fumatori infatti erano il 22% nel 2019, ultimo anno di rilevazione pre-pandemica. Il trend rilevato nel triennio 2017-2019 che vedeva una costante diminuzione delle fumatrici, non viene invece confermato nel 2022: quest’anno infatti si assiste a un incremento nella percentuale dei fumatori che riguarda entrambi i sessi. In aumento anche le persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato: 3,3% del 2022 rispetto al 1,1% del 2019, ma più di una persona su tre (il 36,6%) le considera meno dannose di quelle tradizionali".  

I professionisti della salute orale, odontoiatri ed igienisti dentali molto spesso si trovano a dover “fronteggiare” pazienti ostinatamente fumatori e possono contribuire a motivarli a smettere.  

Ma come?  

Le principali linee guida possono essere riassunte nel “metodo delle 5 A”, dove le A stanno per:

  • Ask: chiedere e registrare lo stato di fumo;
  • Advice: avvisare i fumatori dei benefici nello smettere di fumare in modo personalizzato e adeguato;
  • Assess: valutare l’intenzione di smettere (usando le fasi del modello di cambiamento);
  • Assist: assistere i fumatori nel loro tentativo di smettere di fumare;
  • Arrange: organizzare follow up con i servizi di Smoking Cessation, magari in collaborazione che le ASL molte delle quali hanno programmi dedicati. 

Spesso, tuttavia, ai professionisti della salute (e quindi anche gli odontoiatri e gli igienisti dentali) manca un’importante risorsa: il tempo.  

Per questo motivo è stato proposto il “protocollo delle 3A”:

  • Ask: chiedere e registrare lo stato di fumo;
  • Advice: avvisare il paziente dei benefici per la salute;
  • Act: agire in base alla risposta del paziente.  

Questo protocollo risulta essere molto più “snello” e veloce rispetto al precedente. Inoltre, non ci sono prove che dimostrino che l’approccio secondo il metodo delle 5A sia più efficace di quello delle 3A, il che significa che entrambe le modalità sono valide.  E così come la medicina è ormai “pazientecentrica”, anche l’incoraggiamento per smettere di fumare deve essere incentrato sulle risposte fornite dal paziente.Se infatti ci si “scontra” con un paziente per convincerlo a smettere di fumare, questo potrebbe risultare controproducente.Viceversa, cercare di aiutare un paziente che abbia già deciso di smettere di fumare può essere un ottimo fattore motivazionale, che deve essere sostenuto da tutto il team odontoiatrico, coinvolgendo quindi anche gli igienisti dentali e gli assistenti.  

Ma bisogna motivare a smettere non solo i pazienti che utilizzano sigarette, sigari o pipe, ma anche quelli che “fumano” sigarette elettroniche.

Questi dispositivi sono erroneamente considerati meno pericolosi della “classica” sigaretta, ma in realtà, anch’essi contengono numerose sostanze dal comprovato potere cancerogeno.

Ma quali aiuti offrire al paziente che desidera smettere di fumare? 

È stato stimato che il tasso di fumatori che riescono a smettere di fumare si attesta intorno al 2-4%. Tuttavia, con l’adeguato supporto psicologico – fornito da centri specializzati – tale percentuale può aumentare fino al 15-20%. Un aiuto può anche essere fornito dalla terapia sostitutiva della nicotina. È proprio la carenza di nicotina, infatti, a essere “responsabile” della difficoltà dei pazienti a smettere di fumare. Per tale motivo, in commercio sono disponibili diversi ausili, quali gomme da masticare, cerotti, inalatori, pastiglie e spray nasali e orali. La terapia sostitutiva della nicotina è una componente frequente delle strategie per smettere di fumare poiché riduce gli effetti fisici, fornendo nicotina per il controllo dei sintomi di astinenza. 

Poi odontoiatra ed igienista dentale hanno dalla loro importanti concreti temi per motivare i propri pazienti a smettere di fumare: i rischi sull’estetica ma soprattutto quelli legati alla salute di denti e gengive fino ad arrivare al tumore del cavo orale. 


Sull’argomento leggi anche:  


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