La prof.ssa Nardi si sofferma sul ruolo primario dell’igienista dentale nell’inquadramento della persona assistita e della necessità di implementare la formazione su questi temi
Thomas Edison (1847-1931) aveva dichiarato: “ il medico del futuro non prescriverà medicine ma educherà il paziente alla cura della sua struttura fisica, alla corretta alimentazione e alle cause e alla prevenzione delle malattie”.
Se facciamo riferimento alle evidenze scientifiche attuali, si ha l’esatta percezione che per la salute sono importanti gli stili di vita.
La formazione dell’igienista dentale è attenzionata all’efficace approccio motivazionale della persona assistita ad avere corretti stili di vita per salvaguardare la salute del cavo orale in link con la salute sistemica. Questa importante responsabilità di seguire il cambiamento di scorretti comportamenti che riguardano l’igiene orale domiciliare, l’alimentazione, il consumo di soft drinks e bevande alcoliche, tabagismo, abitudini viziate, è stata ulteriormente sottolineata dalle raccomandazioni europee dell’EFP per la gestione interdisciplinare del paziente parodontale, dove è stato evidenziata la necessità del controllo comportamentale in modo da evitare il rischio di inficiare il mantenimento delle terapie.
Ne deriva che il ruolo primario della nostra professione è l’inquadramento della persona assistita, dopo aver ricevuto l’esatta diagnosi e le indicazioni dall’odontoiatra, per raccogliere i bisogni orali ed extra orali e programmare terapie di prevenzione personalizzate che devono avere l’obiettivo di seguire il paziente in maniera dinamica, e sollecitare percorsi clinici che inquadrino l’uso di tecnologie che agevolino l’equilibrio dell’ecosistema microbiologico del cavo orale ed evitino la compromissione dei tessuti dento-parodontali.
Sono tanti gli igienisti dentali che implementano la loro formazione di base con percorsi formativi che permettono un approccio professionale focalizzato su conoscenze del management psicologico della persona assistita, consapevoli che il management meramente clinico di debridment parodontale e di remineralizzazione dentale non è sufficiente se non seguito da una continua condivisione della responsabilità di considerare importante per mantenere la salute, la cura domiciliare, che deve essere considerata vera e propria fase della “terapia”, comprensiva di linee comportamentali suggerite dalle evidenze scientifiche.
Il cambiamento comportamentale comprende diverse fasi condizionate dalle situazioni psicologiche ambientali che la persona assistita vive, ed è questa la motivazione che deve portare noi professionisti della salute all’attenta osservazione delle fragilità proprie dell’essere umano, per trovare la giusta chiave di accesso alla motivazione efficace.
Per essere professionali nel nostro ruolo, dobbiamo essere predisposti all’ascolto e pronti a dedicare il timing necessario durante i follow-up ad un efficace approccio motivazionale.
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