Sulla formazione serve un tavolo con il Ministro per pensare a meccanismi di premialità o penalizzaizone, ma non si potrà fare a meno di una certificazione ogni tre anni delle “competenze”
A poco più di un mese dal termine del triennio formativo entro il quale medici ed odontoiatri italiani dovranno aver raccolto, salvo bonus e esoneri, 150 crediti ECM, il presidente FNOMCeO Filippo Anelli interviene sul tema sollecitato dall’AdnKronos.
Il primo tema affrontato è come sono messi medici e dentisti in tema di crediti acquisiti, come Odontoaitria33 cerca di capire da tempo.
Anche in questo caso numeri erti non sono stati diffusi, nonstante Co.Ge.A.P.S. li abbia dati agli OMCeO, anche se riferiti al 30 giugno 2022. Il presidente Anelli stima che “7 su 10 risulteranno in regola al 31 dicembre 2022 con i crediti formativi richiesti per raggiungere la certificabilità”. “Una percentuale sicuramente più alta –dice- del triennio precedente, il che è un ottimo segnale".
"Per la formazione obbligatoria dei medici –ricorda Anelli all’AdnKronos- quest'ultimo triennio è stato difficile perché, causa pandemia, molte iniziative sono state bloccate e sono diminuite in modo netto le attività formative realizzate dalle strutture pubbliche, ma rispetto al passato è in atto una vera e propria 'rimonta'”.
Sul tema sanzioni il presidente FNOMCeO ricorda che dal prossimo triennio formativo (2023-2025) chi non è in regola con almeno il 70% dei crediti previsti dal programma di formazione continua in medicina (ECM) non sarà protetto dalla copertura assicurativa in caso di contenzioso (si veda il nostro approfondimento).
"Questa legge - commenta Anelli - è stata molto importante perché ha sollecitato moltissimo il percorso di riconoscimento dei crediti e, a mio avviso, ha anche cambiato molto la prospettiva, su cui io vorrei ragionare con il nuovo ministro Schillaci e con la nuova Commissione Ecm, appena si insedierà, perché forse più che le sanzioni servono incentivi per ottenere un buon risultato sul piano della certificabilità". E per ragionare su questo, prevedere nuovi meccanismi di premialità o penalizzazione, il presidente Anelli auspica un tavolo con il ministro della Salute Orazio Schillaci.
Per il presidente Anelli dopo l’abilitazione all’esercizio post laurea “non si può fare a meno della certificazione delle competenze ogni 3 anni”. "L'idea -spiega Anelli- è di trovare strumenti che invoglino a fare formazione, così come va recuperata la formazione sul campo e snellite una serie di procedure, poiché il meccanismo della Commissione ECM è abbastanza 'barocco'". "Molti interventi sono stati fatti ma credo -conclude- che, se continuiamo su questa strada, si possa aggiornare e soprattutto semplificare il processo formativo e il riconoscimento delle competenze dei colleghi".
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