Il CED analizza le azioni e le politiche da attivare per sostenere l’odontoiatria come attività produttiva che cura le persone
Il CED (Council of European Dentists), ha adottato un Libro bianco sulle sfide della forza lavoro per l'odontoiatria, sottolineando la necessità di un'azione volta a garantire una distribuzione equilibrata dei professionisti del settore dentale e un'assistenza sanitaria orale di alta qualità per i pazienti in tutta Europa. La pianificazione della forza lavoro, rileva il CED, è necessaria per affrontare lo squilibrio della distribuzione dei professionisti del settore dentale tra e all'interno dei Paesi europei.
Per il CED ci sono vari fattori che contribuiscono alla situazione attuale, tra cui i cambiamenti avvenuti a livello sociale e demografico, la parte formativa ed educazionale e i cambiamenti a livello della mansione lavorativa vera e propria.Uno degli temi principali da affrontare è la difficoltà nel trovare collaboratori con le giuste abilità e caratteristiche. In alcuni Paesi europei, soprattutto nelle aree rurali, devono fronteggiare la difficoltà nel trovare il personale sanitario mentre altri Paesi devono gestire il sovrannumero di dentisti oppure la mancanza di fondi da investire nell’odontoiatria.Senza dubbio anche la pandemia da Covid19 ha avuto un impatto non irrilevante, che non va sottovalutato. Per quanto riguarda il campo odontoiatrico, ricorda il CED, si sono presentate temporanee chiusure o la possibilità di operare solo nelle situazioni di emergenza.Anche alcune situazioni politiche come la Brexit hanno avuto un impatto sul mondo odontoiatrico, ciò è dovuto ai cambiamenti delle condizioni e delle regole per il riconoscimento delle qualifiche lavorative per i dentisti europei, che rappresentano un numero consistente all’interno del mercato britannico.
La soluzione è mantenere alta la formazione anche per risolvere i problemi della “forza lavoro” ed è imperativo che i sistemi educativi contribuiscano a ristabilire l'equilibrio formando il numero adeguato di professionisti del settore dentale che ogni Paese richiede. I futuri dentisti, sostiene il CED, devono essere completamente attrezzati non solo con le conoscenze e le competenze per fornire un'assistenza sanitaria odontoiatrica di alta qualità, ma anche con le giuste competenze informatiche, nonché esperienza nella gestione dello studio dentistico, amministrativo e legale. Sebbene vi sia una maggiore pressione verso una maggiore delega e spostamento dei compiti in odontoiatria, anche da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS,) nella loro strategia globale per la salute orale, i dentisti europei concordano sul fatto che l’odontoiatra dovrebbe rimanere il leader del team odontoiatrico. Il dentista, chiarisce il CED, può delegare compiti ad altri membri del team adeguatamente formati ma sotto la sua diretta supervisione.
La prevenzione della salute generale e orale dovrebbe essere prioritaria e promossa all'interno dei sistemi sanitari nazionali, garantendo una riduzione dei costi, riducendo il peso delle malattie e migliorando la salute pubblica nel suo complesso.
I dentisti europei concordano sul fatto che l’odontoiatra deve rimanere il leader del team odontoiatrico.
Un’altra problematica è rappresentata dal fenomeno dello spostamento degli specialisti del settore sanitario dal proprio paese d’origine verso altri paesi, questo accade soprattutto ai lavoratori dell’Est Europa e può essere dovuto a una mancanza di equilibrio nella distribuzione delle classi lavoratrici nei vari paesi.
Lo scorso maggio si è tenuta la 75esima assemblea mondiale della salute, che ha concordato di adottare alcune strategie come l’importanza di approfondire l’educazione nel campo della salute orale per affrontare le nuove sfide in campo odontoiatrico.
Le nuove sfide che l’odontoiatria deve affrontare al giorno d’oggi sono varie.
Una di queste sfide è rappresentata dalla gestione dello studio dentistico, che è influenzata da vari fattori sociali, a causa dell’esistenza di complicate esigenze normative e ciò rappresenta una grande responsabilità per il dentista.Inoltre con l’inizio della pandemia le nuove generazioni di dentisti hanno preferito cercare lavoro in grandi aziende piuttosto che aprire il proprio studio personale; questo anche a causa di una maggior sensibilità verso il rendere più prioritario una vita bilanciata e prendersi cura della propria salute mentale.Un’altra questione attuale riguarda la differenza tra i salari, le opportunità di lavoro e di crescita professionale presenti all’interno dei vari paesi europei, infatti è una questione ancora aperta ed è motivo di spostamento da parte dei professionisti verso regioni con più opportunità. Anche i cambiamenti demografici e la diminuzione della natalità hanno cambiato i bisogni dei pazienti, però allo contempo la prevenzione e il miglioramento della salute orale ha permesso di ridurre la necessità di alcune tipologie di trattamento nei pazienti futuri.
La sfida principale attuale dei lavoratori in campo sanitario deriva dalla mancanza di equilibrio nella distribuzione dei professionisti dentali tra i vari paesi, infatti esistono delle discrepanze tra le zone più lontane o quelle rurali e le aree urbane, anche se in questo caso la telemedicina potrebbe essere d’aiuto. Altro punto da analizzare è la differenza presente tra i dentisti con tanti anni di esperienza lavorativa e i dentisti più giovani appena laureati, in aggiunta si sta osservando una tendenza da parte delle generazioni più recenti di dentisti a scegliere l’odontoiatrica estetica, creando uno squilibrio di mansioni all’interno del sistema odontoiatrico.
È infatti di cruciale importanza assicurarsi che ci siano dei professionisti sanitari molto preparati nei vari ambiti dell’odontoiatria per saper gestire i vari bisogni della popolazione. Gli odontoiatri ricevono infatti una formazione completa sia dal punto di vista formativo sia pratico che gli permette di poter formulare una diagnosi e un trattamento completi ed adeguati.
La parte formativa rimane quindi molto importante per i dentisti, per poter sviluppare e saper gestire sia la parte sanitaria della salute orale, sia quella amministrativa e legale che coinvolge uno studio dentistico. In alcuni Paesi però si è notato che i programmi formativi non sono equilibrati e che addirittura sta aumentando il fenomeno del turismo educazionale, fenomeno che coinvolge lo spostamento di studenti che non studiano nei propri paesi di origine. È molto importante quindi assicurarsi di investire in programmi formativi validi affinché si possa sviluppare un sistema educativo che permetta di acquisire le nozioni necessarie per svolgere al meglio la professione e permetta ai futuri dentisti di acquisire le necessarie abilità per rispondere ai bisogni dei pazienti.
Queste la posizione e le azioni da adottare individuate dal CED:
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