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14 Marzo 2024

Arresto cardiaco per troppa Lidocaina: un rischio reale?

Una triste vicenda di cronaca riporta l’attenzione sulla necessità di valutare gli effetti collaterali dei farmaci. Il parere del prof. Giovanni Lodi


Omicidio colposo è l’accusa nei confronti del titolare di uno studio odontoiatrico di Brescia, un collaboratore odontoiatra e l’anestesista, per la morte di un paziente di 45 anni al quale avevano effettuato un intervento di implantologia.La vicenda risale al giugno scorso quando il quarantacinquenne si era recato nello studio per un intervento implantare.
Al termine dell'operazione il paziente aveva accusato un malore, trasferito all'ospedale Civile di Brescia, informa la stampa locale, è deceduto dopo circa 48 ore di ricovero nel reparto di Rianimazione. 
Secondo quanto riferisce Il Giornale di Brescia, i consulenti tecnici di parte avevano ipotizzato che a causare il malore era stata una reazione allergica ai farmaci che gli sono stati somministrati per l'intervento, oppure ad una crisi dovuta alla lieve ipertensione di cui soffriva. Invece, la consulenza depositata in Procura parlerebbe di "tossicità sistemica da anestetico locale che ha determinato un arresto cardiaco". 

Ma quando il sovradosaggio di Lidocaina può provocare la morte? 

E’ sempre molto difficile commentare una vicenda così specifica basandoci su quanto riportato in un articolo di giornale”, dice ad Odontoiatria33 il prof. Giovanni Lodi (nella foto) Università di Milano, direttore della Struttura Complessa di Odontostomatologia dell’Ospedale San Paolo, direttore scientifico di Dental Cadmos e fondatore dell’Associazione ACAPO

In letteratura i casi di morte per eccessiva somministrazione di Lidocaina sono veramente rari e non ne ho trovato nessuno associato a cure odontoiatriche. Sempre in letteratura viene indicato che la tossicità per la Lidocaina con vasocostrittore si raggiunge con 7mg/kg ovvero più di 11 tubofiale, e che spesso è legata alla accidentale iniezione diretta in un vaso sanguigno. Va però sottolineato che tossicità non significa morte”. 

Prof. Lodi che, però, torna a richiamare l’attenzione degli odontoiatri sulla necessità di effettuare una accurata anamnesi pre-intervento, soprattutto con l’obiettivo di capire quali farmaci il paziente assume e le possibili interazioni con quelli che gli si dovrà somministrare o prescrivere. 

Ricordiamoci che nove italiani su dieci con più di 65 anni assumono almeno un farmaco al giorno e che uno su quattro ne assume dieci o più”, dice il prof. Lodi. “Ogni volta che prescriviamo un farmaco siamo esposti a rischi soprattutto se non valutiamo attentamente le eventuali correlazioni con altri farmaci. Quindi anche i farmaci che prescriviamo noi odontoiatri, che sono relativamente pochi e ben noti, possono causare problemi invece che dare beneficio”.   


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