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22 Ottobre 2013

ECM, da gennaio partono le sanzioni ... ma (forse) anche no

Brucoli (CAO Milano): valuteremo l'aggiornamento di ogni singolo iscritto e decideremo

Fin dall'approvazione dell'obbligo di aggiornamento secondo il sistema ECM, sistema nato circa 13 anni fa, la non indicazione di una sanzione per chi non si aggiorna ha creato un forte dibattito.

La Commissione Nazionale ECM, da sempre, spiega che si dovrà stabilire se sanzionare il professionista della sanità che non raccoglie i crediti formativi necessari oppure premiare quelli che seguono il percorso di aggiornamento.

Dal13 agosto scorso, con l'entrata a regime delle norme inerenti la riforma delle professioni contenute nel Dpr 137/2012, i liberi professionisti della sanità hanno l'obbligo di aggiornamento secondo il sistema ECM, agli Ordini il compito di sanzionare gli iscritti inadempienti secondo quanto indicato dal Codice deontologico.

Quindi dal 1 gennaio 2014, data che coincide con la scadenza del triennio formativo in cui dentisti, medici e gli altri professionisti della salute avrebbero dovuto raccogliere i 150 crediti previsti, dovrebbero scattare le sanzioni.

"Cominciamo a chiarire che quella era una norma contenuta nella finanziaria del 2012 e non una riforma degli Ordini", commenta il dott. Valerio Brucoli membro della Commissione Nazionale ECM e presidente CAO di Milano durante l'evento organizzato in Expodental dal Coordinamento provider in odontoiatria.
"L'Ordine -continua il presidente Brucoli- non ha compiti di controllo ma di verifica, l'Ordine certifica la formazione dell'iscritto sulla base della documentazione ricevuta dal Cogeaps e dal singolo iscritto".

Però, gli chiediamo, una volta che avete a disposizione i dati, ed oggi gli Ordini dovrebbero averli, la sanzione scatta in automatico?

"Ad oggi gli Ordini faticano ad ricevere i dati aggiornati del percorso di formativo effettuato dall'iscritto, il sistema è complesso, bisogna recuperare i crediti nazionali attraverso il Cogeaps e quelli rilasciati dalla Regione e non sempre è semplice", ci risponde Brucoli.
"Poi la norma non indica una sanzione specifica ma si rifà al Codice deontologico e sappiamo che il nostro Codice deontologico non indica una sanzione specifica perché la sanzione deve essere determinata in base al sistema. Ovvero valutando caso per caso e così farò dal primo gennaio, verificheremo le singole posizioni".

Quindi, come capita per i casi di prestanomismo e delle norme sulla pubblicità, l'eventuale sanzione sarà a discrezione delle singole Commissioni Albo Odontoiatri composte, come ha ricordato il Segretario Culturale ANDI Carlo Girlanda durate il dibattito, "da odontoiatri che sono eletti da chi dovrebbe essere sanzionato".

Posizione totalmente diversa, in tema di sanzioni, quella del dott. Paolo Messina (nella foto) medico membro della Commissione Nazionale ECM.
"Il sintema ECM non è ancora completamente a regime. Per alcune professioni manca il numero adeguato di eventi formativi necessario per aggiornare tutti gli iscritti, quindi non possiamo di attivare delle sanzioni. Poi dobbiamo ancora decidere, e questa decisione la deve prendere la Commissione nazionale in concerto con il Ministero della Salute e l'Agenas, se dobbiamo sanzionare chi non si aggiorna secondo i termini dati oppure premiare chi si aggiorna. Soluzione, quest'ultima, che trovo più corretta".

Ma allora, commentiamo noi, se dopo 13 anni non si è ancora riusciti a rendere operativo il sistema e decidere se premiare o sanzionare chi non si aggiorna o viceversa, non sarebbe meglio dire che l'ECM, per ora, è un consiglio e non un obbligo?

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