Grazie alla prevenzione e all'educazione alla cura della propria salute orale un numero sempre più crescente di adulti anziani ha mantenuto i propri denti per più tempo e in maggior numero. La perdita dei denti naturali ha un evidente impatto sulla rimanente dentizione e sulla funzionalità orale.
Il primo sondaggio (ADHS) effettuato nel 1968 rivelava che il 37% degli adulti non aveva
nessun dente naturale rimanente. Nella più recente indagine ADHS del 2009 invece il numero di pazienti edentuli era diminuito drasticamente al 6% . Nel 1968 era per cui una rarità per un soggetto di 85 anni avere denti rimanenti, mentre nel 2009, più del 50% delle persone di età superiore agli 85 anni vantava ancora qualche dente naturale in sede.
Ma quali sono i denti più frequentemente estratti e per quali motivi vengono estratti?
In uno studio londinese del Journal of Oral Rehabilitation di agosto 2017 vengono pubblicati i dati a risposta di questi quesiti ricavati dalla pratica clinica nell'arco degli ultimi 15 anni.
In questo studio sono stati reclutati soggetti che hanno richiesto estrazioni di denti permanenti tra il 2000 e il 2015. Sono stati raccolti i dati demografici, la posizione dei denti, le cure eseguite e i dati sulla funzionalità masticatoria residua.
Lo studio in questione ha riguardato 951 denti estratti in 900 pazienti. L'età media è risultata essere
60 anni (SD 20, SE 7, 95% CI 46, 74). Le motivazioni delle estrazioni sono risultate essere principalmente per malattie parodontali (n = 361, 38%), quindi per infezione periapicale (n = 288, 34%) e per frattura di dente o radice (15%). Le estrazioni hanno riguardato prevalentemente i secondi molari [201 (21%)], seguiti da primi molari [179 (19%)] , secondo premolare [152 (16%)], primi incisivi [95 (10%)], secondi incisivi [86 (9%)], canini [76 (8%)] e primi premolari [67 (7%)]. Seguentemente alle estrazioni, le coppie funzionali medie dentali residue sono risultate essere 12. Gli individui con coppie funzionali dentali residue ,compresi i denti anteriori, non hanno reclamato alcuna alterazione della capacità masticatoria o danno estetico. Essi non hanno richiesto protesi aggiuntive.
La scoperta più significativa è stata soprattutto che, confrontando i dati con studi precedenti , si è potuto constatare che praticamente nessun dente veniva estratto come il risultato di carie attive. Parte di questo può essere dovuto alla rigorosa politica preventiva e all'educazione sempre maggiore dei pazienti a prendersi cura dei propri denti e della loro bocca sia mantenendo una buona igiene orale domiciliare che sottoponendosi a controlli regolari e a sedute di igiene orale frequenti e costanti.
A cura di: Lara Figini, Coordinatore Scientifico Odontoiatria33
Per approfondire:
J Oral Rehabil. 2017 Aug;44(8):610-616. Observational study investigating tooth extraction and the shortened dental arch approach. Olley RC, Renton T, Frost PM.
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