HOME - Chirurgia Orale
 
 
01 Settembre 2011

Consensus Conference sulle complicanze dell’elevazione del seno mascellare

di Danilo Alessio Di Stefano


La complicanza è un’evenienza sempre sgradevole, ma lo è in modo particolare quando riguarda la chirurgia inerente al rialzo del seno mascellare. Importante a tal proposito ricordare che questa attività chirurgica è elettiva, per cui l’accurata valutazione del caso e la successiva pianificazione devono essere condotte sempre con il massimo rigore. Nonostante ciò, può occasionalmente intervenire la complicanza infettiva. Per questo motivo, il dottor Tiziano Testori, chirurgo e ricercatore di fama internazionale, da sempre attento a simili problematiche, ha voluto affrontare l’argomento. A lui il merito di essere riuscito a riunire intorno a un tavolo prestigiosi rappresentanti della chirurgia otorino-maxillo-facciale-odontostomatologica con l’obiettivo di una Consensus Conference. Rivolgiamo quindi al dottor Testori – nella veste anche di responsabile del Reparto di Implantologia e Riabilitazione Orale presso la Clinica Odontoiatrica dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano – alcune domande. Un ringraziamento particolare ai Colleghi che hanno partecipato a questa Consensus affidando il loro messaggio a IOS.

Che cosa ti ha spinto a organizzare una Consensus sulle complicanze dell’elevazione del seno mascellare?
Le complicanze in seguito all’elevazione del seno mascellare, pur essendo un’evenienza poco frequente (3-5%), spesso richiedono un approccio multidisciplinare, coinvolgendo il chirurgo maxillo-facciale e/o l’otorinolaringoiatra. L’elevazione del seno mascellare è ormai una procedura di routine in implantologia; tuttavia, in campo libero professionale, quando si verifica una complicanza, l’implantologo è restio a chiedere aiuto e cerca di affrontare il problema solo con un approccio farmacologico, che spesso non risolve il caso.

Perché il professionista cerca di risolvere la complicanza senza confrontarsi con Colleghi che hanno competenze diverse da quelle implantologiche?
Innanzitutto vorrei chiarire il concetto, per non essere frainteso, che l’implantologo, se ne ha le capacità e le competenze, può essere in grado di risolvere la complicanza postoperatoria; tuttavia, deve essere sicuro che il trattamento eseguito porti alla risoluzione completa del problema riportando in salute il paziente. Se l’implantologo non è in grado di risolvere la complicanza, è eticamente e professionalmente doveroso riferire il problema a Colleghi esperti nella risoluzione di particolari patologie. Forse i Colleghi che lavorano solo nella libera professione temono di ammettere con il paziente di trovarsi dinanzi a una complicanza e tendono a minimizzare il problema, di solito reputando sufficiente una terapia antibiotica. Ricordo a tutti i Colleghi implantologi che “complicanza” non è sinonimo di “malpractice”: la mancata diagnosi, la mancata gestione e l’avere creato un danno al paziente sono malpractice.

Qual è l’obiettivo primario di questa Consensus?
Non è stata individuata un’unica finalità. I diversi obiettivi che ci siamo posti nella Consensus vogliono fornire risposte ai seguenti quesiti:

• Che cosa si intende per “complicanza precoce o tardiva”?
• Che cosa si intende per “normale decorso postoperatorio”?
• Quali sono la profilassi e la terapia farmacologica postoperatoria più indicate dopo un intervento di elevazione del seno mascellare?
• Qualora si manifestino segni e sintomi diversi da quelli di un normale decorso postoperatorio, qual è l’atteggiamento terapeutico più appropriato e quali sono le raccomandazioni cliniche suggerite?
• Quali complicanze postoperatorie a livello del seno mascellare possono essere gestite solo a livello farmacologico? Quali richiedono un approccio combinato farmacologico-chirurgico?
• Qual è la terapia farmacologica più indicata in caso di complicanze del seno mascellare?
• Quali sono le indicazioni per l’esecuzione di un antibiogramma? Quando si sospetta l’infezione, l’esame colturale e l’antibiogramma vanno eseguiti sempre?
• In caso di approccio chirurgico alla complicanza, è possibile reintervenire e dopo quanto tempo, eseguendo una seconda chirurgia di elevazione del seno mascellare a scopo implantare?
• Quali sono le più appropriate raccomandazioni cliniche e procedurali per ridurre l’incidenza di complicanze?

Prima di formulare il documento finale, tutti i vari partecipanti alla Consensus avevano una visione comune?
Assolutamente no. Ognuno aveva una visione “specialistica” del problema legata alle proprie competenze. Solo attraverso la discussione collegiale e il confronto costruttivo si è arrivati al documento conclusivo, che ha tracciato in modo sintetico e puntuale come fare diagnosi, quali sono gli esami strumentali più appropriati e qual è l’approccio terapeutico più accreditato.

Quale ricaduta pensi abbia questa Consensus sulla professione?
La ricaduta immediata è quella di sensibilizzare gli implantologi sul fatto che il problema esiste e quando si verifica deve essere gestito correttamente. Nella Consensus abbiamo inoltre fornito utili raccomandazioni cliniche su come prevenire le complicanze: seguire queste raccomandazioni porta sicuramente ad avere una minore incidenza.

Pensi che questo documento debba essere divulgato anche agli otorini e ai chirurghi maxillo-facciali?
Ritengo che sia indispensabile far circolare questo documento anche in ambito otorinolaringoiatrico e maxillo-facciale perché non tutti i Colleghi otorino e maxillo-facciale si interessano di chirurgia del seno mascellare e potrebbero trovare il testo della Consensus molto utile per trattare in modo efficace ed efficiente i pazienti riferiti dagli implantologi.



Copyright © Riproduzione vietata-Tutti i diritti riservati

Articoli correlati

"La protesi fissa con margini di chiusura verticali - Un approccio razionale alla clinica e al laboratorio": è un testo di due specialisti italiani, Ezio Bruna e Andrea Fabianelli (nella...


Perché dotarsi di un sistema di protesi digitale? È questo l'interrogativo con cui il dott. Francesco Argentino(Esperto Clinico della Digital Academy Dentsply Sirona) ha esordito di fronte...


Immagine di repertorio

Una ricerca ha evidenziato come i software di progettazione semi-automatizzati raggiungono scarti inferiori al millimetro


La tecnica con innesto connettivale a “T” rovesciata migliora significativamente l’estetica del sorriso con minime complicanze. Caso clinico


Questo studio analizza i fattori che influenzano il successo, la sopravvivenza e il riassorbimento radicolare infiammatorio (IRR) dei terzi molari...

di Lara Figini


La revisione esamina l'applicazione della risonanza magnetica per immagini (RMI) nella chirurgia implantare dentale e i suoi potenziali benefici e sfide

di Lara Figini


Gli strumenti e procedure per utilizzare il dente naturale per la rigenerazione ossea. Scarica il capitolo della dott.ssa Minetti tratto dal libro EDRA


Secondo Codacons alcuni dei pazienti che hanno sospeso i pagamenti delle rate dei finanziamenti ora sarebbero segnalati come “cattivi pagatori” 


Gruppo italiano di ricerca pubblica il primo position paper sul ruolo dell’igienista dentale nella prevenzione dell’osteonecrosi delle ossa mascellari da farmaci


Altri Articoli

Da Sx: Gianmario Fusardi; Matteo Zanin

Fusardi (ANDI Lombardia): un sistema che offre semplicità rispondendo alle esigenze dei datori di lavoro e di chi vuole diventare ASO


Dal Congresso un richiamo alla politica a impegnarsi nella prevenzione e contro il turismo odontoiatrico, la necessità dell’unità della professione e la centralità dei giovani odontoiatri,...


La decisione alla COP6 Minamata di Ginevra. FDI e IADR scelgono un approccio più graduale per aiutare le popolazioni a basso reddito. Ancora più centrale il ruolo dell’odontoiatra nella decisione...


E’ il tema che il prof. Lodi affronta nel suo editoriale su Dental Cadmos, e lo fa portando le conseguenze che la disinformazione porta sui pazienti


La prof.ssa Nardi sollecita gli igienisti dentali a considerare un approccio trasversale e di approfondimento delle conoscenze sugli aspetti psicologici delle persone assistite, per non mettere a...

di Prof.ssa Gianna Maria Nardi


Uno studio norvegese evidenzia l’importanza di considerare le esperienze infantili avverse ed integrare la dimensione psicologica nella pratica clinica per agevolare l’accesso alle cure


Dall'eziologia intrinseca ed estrinseca al sistema BEWE: da Curasept una guida clinica per l'intercettazione e la terapia quotidiana con prodotti ad azione tampone


Aumenti economici e arretrati anche per gli odontoiatri del SSN. La (parziale) soddisfazione del SUMAI le critiche del UILFP


Perché frequentare il corso che fornisce competenze salvavita e quali sono gli obblighi normativi. Deve essere coinvolto anche il personale di studio?


Pintus (Confartigianato): “La nostra categoria non chiede privilegi, ma riconoscimento, regolamentazione e chiarezza”


L’attività sarà volontaria ma è previsto un rimborso e la copertura assicurativa. Le domande devono essere inviate all’APSS di Trento entro il 20 novembre


Statement sulla somministrazione di fluoro ai bambini sotto i tre anni in risposta alla decisione della Food and Drug Administration


Gli esperti fanno il punto sul rischio oncologico dell’alcol, raccomandando una più stretta e chiara comunicazione medico paziente


Matteo Rosso a Sanità33: “L’intelligenza artificiale può essere un aiuto importante per la sanità, ma non deve mai sostituire il medico. Serve una sanità umana e centrata sulla persona”


 
 
 
 
IDI Evolution

Il Podcast
dell'Innovazione
Odontoiatrica

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Iscriviti alla Newsletter

 
 

Corsi ECM

 
 
 
 
 
 

I più letti

 
 

Corsi, Convegni, Eventi

 
 
 
 
 
 

Guarda i nostri video

Guarda i nostri video

Integrazione tra scanner facciale e tracciati mandibolari

 
 
 
 
 
 
 
 
chiudi