L'amelogenesi imperfetta (AI) è un disturbo che colpisce principalmente lo smalto dentario ed è di tipo ereditario e, fortunatamente, poco frequente. Studi internazionali stimano che la sua prevalenza sia inferiore allo 0,5%.
L’amelogenesi imperfetta può essere classificata in base alla qualità e allo spessore dello smalto:
L'impatto psicologico nei pazienti con amelogenesi imperfetta è significativo, tant’è vero che la maggior parte dei soggetti adolescenti richiede una riabilitazione funzionale ed estetica che può spaziare da restauri diretti a restauri indiretti o protesici.
Ma qual è la strategia riabilitativa più affidabile nei casi di amelogenesi imperfetta?
Tipologia di ricerca e modalità di analisi
In una recente revisione sistematica pubblicata sul Journal of Prosthodontic di agosto 2018 è stata analizzata e sintetizzata la letteratura scientifica disponibile per ricavare dati circa le varie opzioni di trattamento riabilitativo nei pazienti con AI da studi clinici prospettici e retrospettivi.
Una ricerca della letteratura elettronica è stata condotta dagli autori, seguendo una search strategy prestabilita, tramite i database PubMed, MEDLINE e Google Scholar. Sono stati ricercati e inclusi in questa revisione solo gli studi clinici prospettici e retrospettivi che hanno indagato gli esiti dei restauri diretti e indiretti in pazienti con AI, in lingua inglese, con un tempo di osservazione di almeno 1 anno.
Gli articoli identificati sono stati analizzati da due revisori in base ai criteri di inclusione ed esclusione.
Risultati
Sei studi clinici prospettici o retrospettivi che analizzano la longevità e le complicanze associate al trattamento ricostruttivo dentale in pazienti con AI hanno incontrato i criteri di inclusione e i loro dati sono stati estrapolati nella meta-analisi finale.
I restauri indiretti hanno rivelato una superiore prevedibilità e longevità rispetto a quelli diretti.
Conclusioni
Dai dati emersi da questa revisione si può concludere che le complicanze endodontiche si osservano di rado nei trattamenti di pazienti con AI e che i parametri parodontali risultano essere migliori se si provvede all’esecuzione di restauri indiretti. Il trattamento dei pazienti con AI deve quindi concentrarsi sui restauri indiretti il prima possibile.
Le tecniche di adesione dirette sulle superfici di smalto in pazienti con AI offrono invece limitatezza e longevità scarse; va però anche sottolineato che i dati disponibili sono scarsi, per cui sono necessari ulteriori studi di laboratorio e clinici.
Implicazioni cliniche
Le prove scientifiche emerse da questa revisione invitano l’odontoiatra a orientarsi sui restauri indiretti nei pazienti con AI preferendoli, qualora possibile, a quelli diretti.
Per approfondire
Strauch S, Hahnel S. Restorative treatment in patients with amelogenesis imperfecta: A review. J Prosthodont 2018 Aug;27(7):618-23.
Photo Credit: dott. Stefano Daniele
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