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04 Maggio 2016

Dall'assemblea degli studenti dell'AISO la richiesta di standard formativi adeguati alla professione


Si è svolta come da tradizione a Roma, in occasione dell'annuale Collegio dei Docenti Universitari di Discipline Odontostomatologiche, la 68° Assemblea nazionale dell'Associazione Italiana Studenti di Odontoiatria.

Prima assemblea coordinata dal presidente Victor Palumbo, che in sinergia con il neoeletto direttivo nazionale ha istituito una tavola rotonda su un argomento da sempre molto caro all'AISO e sul quale da qualche anno stanno convergendo gran parte delle proprie forze: la formazione universitaria in odontoiatria.

La tavola rotonda ha visto ospiti di spicco nel panorama della formazione, a rappresentanza non solo di tutti i Cdl italiani (Prof. Marco Ferrari, presidente della Conferenza permanente dei presidenti di CdL in Odontoiatria e p.d.) ma anche di importanti organi europei (dott. Marco Landi presidente del Council of European Dentist e il Prof. Corrado Paganelli presidente dell'Association for Dental Education in Europe).

Presenti inoltre tre delegati per l'EDSA (European Association of Dental Students), il segretario Emilio Fiorentino, la vice segretaria Diana Velicu ed infine Laura Guerrero delegata europea per la Spagna.

I lavori si sono aperti con alcune domande che il presidente Palumbo ha rivolto agli ospiti, aprendo il dibattito sul resoconto concluso qualche mese fa dall'AISO in merito all'andamento del sesto anno di studi introdotto con l'intenzione di permettere agli studenti di effettuare maggior attività clinico/pratica. Quanto emerso dal resoconto è che in realtà troppo spesso le strutture universitarie non sono state capaci di soddisfare a pieno il fabbisogno di pratica degli studenti, questo per i motivi più disparati che vanno dalla carenza di strutture in alcune sedi, alla difficoltà di avere un adeguato flusso di pazienti di altre.

Il prof. Ferrari è inoltre intervenuto in merito all'esame di abilitazione, ritenuto ormai obsoleto e assolutamente poco utile sotto ogni punto di vista. La proposta della conferenza da egli presieduta è quella di introdurre il cosiddetto "progress test" già rodato nelle facoltà di medicina e che pare esser stato l'elemento chiave valutato dal Ministero per l'eliminazione dell'esame di Stato nel relativo corso di laurea. L'AISO ha accolto positivamente tale proposta rendendosi disponibile sin da subito per raggiungere questo obiettivo comune utilizzando ogni mezzo a propria disposizione.

Si è passati poi ad alcune domande nei confronti dei presidenti Landi e Paganelli che sono stati capaci di dare un respiro europeo al dibattito, illustrando brillantemente come il sistema europeo può contribuire alla causa tanto importante quanto delicata.

Palumbo commenta: "La tavola rotonda stato uno dei primi passi concreti che l'AISO ha fatto per incontrare e confrontarsi ufficialmente con altre realtà sicuramente capaci di collaborare e trovare strategie comuni a problematiche reali vissute ogni giorno sulla pelle dei nostri studenti. Parliamo da tempo di qualità e non di quantità, peculiarità già messa in discussione dalla sola analisi dei dati relativi all'enorme frammentazione sul territorio di piccole realtà non sempre capaci di proporre standard educativi così elevati quali la nostra futura professione richiede.

Le domande sono ancora molte, certamente questo breve dibattito non è che l'inizio di un tortuoso e impervio percorso ma spesso le possibili soluzioni non sono così lontane. Perchè invece di richiamare l'attenzione sulla poca propensione degli studenti al frequentare le attività clinico/pratiche non si pensa ad istituire degli standard minimi uguali per tutti anche sul tirocinio? Il dispendio di energie sarebbe minimo da parte dei Cdl e gli studenti potrebbero avere la garanzia da un lato, e l'obbligo dall'altro, di dover effettuare un certo numero di prestazioni per ogni insegnamento del percorso di studi, rendendo tale "prova" vincolante per la valutazione ed il superamento dell'esame stesso."

A cura di: Ufficio Stampa AISO

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