Con la circolare dell'8 Ottobre 2018 (scaricabile al fondo dell’articolo), “dopo anni di annunci spesso fuorvianti sull'argomento”, commenta AIO Roma in una nota, viene chiarito “una volta per tutte che le superfici destinate a trattamenti clinici non sono più soggette alla tariffa sui rifiuti urbani, perché il dentista già paga una ditta specializzata per il trattamento dei rifiuti speciali. “Ciò, in realtà, altro non è che l'applicazione corretta di una legge dello Stato, 147 del 2013, né più né meno”, fanno notare da AIO.
La circolare chiarisce che ogni area ove si producano più del 50 per cento di rifiuti speciali, in base alla destinazione d'uso dell'area stessa, deve essere esclusa in toto dal computo della superficie assoggettata alla TARI. Mentre a chi non potesse dimostrare in quale area specifica vengono prodotti rifiuti speciali si applicherà una riduzione comunque, del 15% sull'intera superficie.
“Quest'ultima opzione –chiarisce AIO Roma- difficilmente risulta realistica o utile per gli studi odontoiatrici, ma può essere utilizzata dagli studi medici, a cui AIO Roma offre questa opportunità”. Anche gli studi polimedici vedranno “logicamente” ridotta di molto l'area tassata, visto che le sale operative in carico ai singoli medici sono spesso produttrici di rifiuti speciali oltre il 50 per cento.
Come spesso accade la paternità della “vittoria” è contesa tra tutti coloro che si sono adoperati per il bene della professione, confrontarsi con le Istituzioni.
AIO Roma, attraverso un comunicato, evidenza come “grazie esclusivamente al proprio operato, senza alcun aiuto esterno né economico né legale, ha ottenuto finalmente una disposizione legale che ha ottenuto finalmente una disposizione legale che chiarisce una volta per tutte che le superfici destinate a trattamenti clinici non sono più soggette alla tariffa sui rifiuti urbani”.
Esito positivo “di una grande battaglia principiata e condotta da ormai diversi anni da ANDI Roma avverso le illegittime richieste di Roma Capitale di pagamento di importi non dovuti in tema di tassa sui rifiuti”, si legge in una nota dell’ANDI Capitolina che affida al suo legale, l’avvocato Nicola Marchitto, un approfondimento ricordando il servizio di assistenza legale a disposizione dei soci.
“Al riguardo –si legge nell’intervista al legale trasmessa dall’ufficio stampa- ANDI Roma ha condotto una vera e propria battaglia opponendosi alle illegittime richieste di pagamento del tributo anche in relazione alle superfici dove vengono prodotti e smaltiti in via autonoma i rifiuti speciali”.In merito, ricorda il legale, “nella vigenza del precedente Regolamento Ama, sono state presentate istanze in autotutela nonché ricorsi in Commissione Tributaria, con risultati del tutto soddisfacenti”.
“Allo stato attuale –continua la nota- in seguito all'entrata in vigore nel corrente anno di un nuovo Regolamento AMA , ANDI Roma ha impugnato il medesimo proponendo ricorso al Presidente della Repubblica, il cui iter procedurale proseguirà dinanzi alla Autorità Giudiziaria Amministrativa, con la stessa finalità sopra esposta. Ebbene, proprio in seguito al ricorso proposto da ANDI Roma, in data 08.10.2018, Roma Capitale ha pubblicato una circolare destinata ad Ama S.p.a. e ad Aequa Roma S.p.a. avente ad oggetto "modifiche al Regolamento per la disciplina della tassa sui rifiuti Ta.Ri." in cui l'amministrazione capitolina fa proprio uno dei motivi cardine addotti da ANDI Roma a sostegno della spiegata opposizione”.
Nella circolare, fa notare l’avvocato Marchitto, “Roma Capitale, per le categorie sanitarie indicate, modifica la precedente previsione regolamentare di riduzione predeterminata del solo 15% rispetto all'intera superficie soggetta a tassazione che si basava sulla erronea aprioristica asserzione della "obiettiva impossibilità di individuare le superfici ove si producono rifiuti speciali".
“Oggi diversamente –chiarisce il consulente legale- Roma Capitale riconosce al contribuente interessato la possibilità di dimostrare l'effettiva superficie tassabile, con esclusione di tutti locali ove si producono in via prevalente o esclusiva i rifiuti speciali e che, normalmente, costituiscono una percentuale di gran lunga superiore al 15% dell'intera superficie”.
“Tale circolare -conclude l'avvocato- sarà depositata da ANDI Roma nell'ambito del citato procedimento giudiziario affinché venga considerata e valutata dalla magistratura con la sentenza che definirà il processo”.
Una vicenda che sembra felicemente conclusasi per gli studi odontoiatrici e che, secondo il presidente AIO Roma Giovanni Migliano, può fare scuola per “iniziare a regolamentare tutti i Comuni di Italia alla legge nazionale”.
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