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28 Settembre 2022

Turismo odontoiatrico, la CAO scrive agli Editori che pubblicano pubblicità non consentita

Iandolo: stiamo valutando se chiedere sanzioni per le società che raccolgono per i giornali pubblicità non corrette, attiveremo campagne informative sulle regole e sui rischi per i pazienti

Nor. Mac.

Tra i problemi nel contrastare il turismo odontoiatrico quello dell’impossibilità di bloccare o sanzionare lo studio odontoiatrico che fa pubblicità non conforme alle normative italiane, specialmente sul web, nel caso in cui la sede dello studio non sia in Italia.

Sono molte le segnalazioni ai presidenti CAO di colleghi ma anche di cittadini di messaggi pubblicitari promossi sul web non conformi con quanto previsto dalla nostra legislazione, ma diventa impossibile intraprendere azioni quando studio e server sono all’estero”, spiega ad Odontoiatria33 il presidente nazionale CAO Raffaele Iandolo (nella foto).  

Servirebbero leggi europee che permettano d’intervenire con tempestività ed oscurare i siti stranieri che propongono messaggi non corretti in altri paesi, ma questo ad oggi è di fatto molto difficile se non impossibile, e non solo per quanto riguarda messaggi legati alla salute dentale”, dice Iandolo aggiungendo: “nonostante la normativa europea sui dispositivi medici sia particolarmente restrittiva in tema di pubblicità di tali dispositivi”.  

Particolarmente “attivo” in questi mesi, uno studio moldavo di proprietà, sembrerebbe, di un dentista italiano che ha tappezzato l’Italia di cartelloni pubblicitari in cui invita a recarsi presso il suo studio in Moldavia proponendo impianti e riabilitazioni a tariffe autodefinite convenienti. Tale pubblicità viene promossa non solo attraverso web e cartelloni pubblicitari ma anche su importanti quotidiani nazionali e locali.  

Vista l’impossibilità di “colpire” lo studio estero, la CAO ora cerca di “sensibilizzare” e ricordare le proprie responsabilità alle società pubblicitarie collegate agli editori, ma anche ai gestori degli spazi pubblicitari come la cartellonistica stradale.  

Anche l’Editore che pubblica un messaggio pubblicitario è responsabile dei contenuti che, ovviamente, non possono violare quanto disposto dalla Legge”, spiega il presidente Iandolo.
Attraverso i legali della Federazione stiamo verificando la possibilità di segnalare all’Autority gli Editori che pubblicano pubblicità palesemente in contrasto con le norme sull’informazione sanitaria ma stiamo anche organizzando una campagna di sensibilizzazione sia verso gli stessi Editori che verso i giornalisti per spiegare cosa prevede la normativa oltre ai rischi che i pazienti corrono nell’intraprendere, spinti da messaggi spesso fuorvianti ed scorretti, viaggi della speranza all’estero”.    


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