Fermare tutti gli studenti che, non superando i concorsi di ammissione alle facoltà a numero chiuso, peregrinano in paesi appartenenti all'Unione Europea, dove vi sono università che a prezzi esorbitanti garantiscono sia l'accesso che la laurea. Questo al centro della petizione che l'Aiso sta raccogliendo da inviare al presidente del Parlamento europeo e di quello italiano. Di seguito il testo della petizione:
I sottoscritti chiedono di fermare a livello europeo il business scorretto della compravendita delle lauree. Chiediamo che siano fermati tutti gli studenti che, non superando i concorsi di ammissione alle facoltà a numero chiuso, peregrinano in paesi appartenenti all'Unione Europea, dove vi sono università che a prezzi esorbitanti garantiscono sia l'accesso che la laurea.
Siamo stufi che l'Unione Europea stia guardando le università europee che vendono le lauree, sotto gli occhi di tutti, senza che nessun organo istituzionale europeo faccia nulla per fermale.
Si parla tanto di liberalizzazioni, di libertà dello studio, ma questa è solo una farsa che nasconde un business di centinaia di milioni di euro, che arricchisce pochi investitori, i quali ingannano i genitori di studenti sfaticati a sborsare centinaia di migliaia di euro nell'illusione di dare un posto di lavoro ai loro figli.
L'ultima vicenda riguarda un ateneo privato, l'università portoghese "Fernando Pessoa", che aveva avuto una brillante idea per incassare più di 5 milioni di euro per ogni anno d'iscrizioni, sfruttando un cavillo legislativo che gli permetteva di aprire corsi di laurea portoghesi, senza accesso programmato, in Italia.
Dopo l'intervento degli stati generali dell'odontoiatria, del ministro On. Profumo, dopo una manifestazione alla quale hanno partecipato: AISO, SOIDS, AIO, ANDI, CAO, Collegio dei Docenti, il TAR del Lazio ha finalmente fermato quest'università portoghese.
Già dal giorno seguente, abbiamo letto sul web di articoli in cui medici e odontoiatri festeggiano un trionfo, ma questa non è una vittoria!
Ai "figli di", e a tutti coloro i quali possono permetterselo, il diritto allo studio concede opportunità precluse a quelli che non possono sborsare 100'000 euro per una laurea.
In effetti basta prendere un aereo per la Spagna, la Romania, e tanti altri paesi, comprarsi la laurea e poi tornare qui a lavorare come quelli che invece hanno studiato realmente.
Dunque chiediamo a gran voce:
-Di stabilire un numero programmato di accessi alle facoltà mediche su scala europea, secondo i criteri statuiti dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Questa a nostro avviso è l'unica soluzione possibile.
-Di fermare i franchising e tutte le cliniche low-cost, perché alla luce delle recenti liberalizzazioni si potrebbe pensare che siamo di fronte ad una nuova rivoluzione industriale, in cui i prezzi delle prestazioni dei liberi professionisti si abbasseranno in favore dei ceti sociali più poveri.
Ma non è assolutamente così, a beneficiare non è il paziente che risparmia sul suo bene principale, ovvero la salute, ma pochi investitori che risparmiando sulla manodopera e sui materiali, come una vera azienda, ridurranno ad operai tutti i giovani liberi professionisti e metteranno a serio rischio la salute dei cittadini.
I media ci descrivono come caste e ordini che vogliono difendere immense ricchezze, ma tutto ciò che vogliamo è fare il nostro lavoro con amore, scienza e coscienza.
Matteo Piergentili
Presidente Nazionale AISO, Associazione Italiana Studenti Odontoiatria.
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