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08 Aprile 2014

Conclusi i test per entrare a medicina ed odontoiatria, ci riuscirà uno su sei. Intanto gli atenei fanno cassa con la tassa d'iscrizione. Cristiana racconta la sua esperienza di studente in Albania


Foto dal sito: Unioneuniversitari.itFoto dal sito: Unioneuniversitari.it
Ampiamente annunciati, come le polemiche, si sono svolti questa mattina i test per accedere alle facoltà di medicina ed odontoiatria; in anticipo rispetto alla data utilizzata gli scorsi anni.
Degli 83.011 iscritti solo 64.187 gli aspiranti che hanno pagato la quota di iscrizione e quindi sono stati ammessi a sostenere la prova. Di questi ne entreranno solo 9.983 a medicina e 949 ad odontoiatria: circa un candidato su sei. Il MIUR non ha ancora reso disponibile il numero dei candidati che hanno indicato odontoiatria come prima scelta.

L'istituto del numero chiuso si conferma essere, comunque, un "aiuto economico" per molti atenei. Considerando una media di 50 euro ad iscritto (ma molti atenei avevano fissato in 100 euro la tassa di iscrizione) nel complesso il contributo per le spese di segretaria incassato è stato di oltre 3 milioni di euro. Solo l'università La Sapienza di Roma, l'ateneo con più candidati iscritti (5.798), ha incassato circa 260mila euro (45 euro la tassa di iscrizione), più di quanto incassi con un anno di tasse universitarie dei 65 studenti che potranno iscriversi ad odontoiatria.
Per superare la prova, cercando di classificarsi nelle prime posizioni della graduatoria unica nazionale, i candidati dovevano rispondere a 60 quesiti in 100 minuti.

Ma come sono andati i test?

A giudicare dai commenti postati su Twitter all'hashtag #testmedicina ovviamente sia bene che male, anche se il commento più gettonato è un liberatorio (volendo pensare bene) "vaffanculo".
Per Supreme le difficoltà sono comunicate già nell'aprire la busta con le domande, mentre Francesca, con tantissimi altri, maledice chi ha introdotto il numero chiuso; ma c'è anche chi lo difende. Uno dei commenti più postati cerca di capire chi (ca..o) è Noam Chomsky -citato in una domanda di cultura generale del quale sembra nessuno ne conosceva l'esistenza- ed il perché è determinante conoscerlo per diventare medico.

Ma alla fine pochi sono quelli che pensano che i test selezionino i più bravi. Il post di Alice riassume i sentito su questo argomento: "Dopo questo test, posso confidare solo nella botta di culo".

Intanto c'è chi ha già in mente un piano "b", come Marcie che ammette: "Dopo questa, tutti in Albania".

Come ha fatto Cristiana che dai microfoni di studenti.it racconta la sua "entusiasta" esperienza.
"Non ho passato i test lo scorso anno e sono andata in Albania a studiare medicina. Si studia bene, i professori son gli stessi di Tor Vergata e si studia in italiano. I programmi sono molto difficili e la frequenza è obbligatoria, dalle 9 di mattina alle 18 e ci sono dei controlli severi. La retta si aggira intorno agli 8.000€  ma in compenso la vita è molto più economica che in Italia" Con 200 euro Cristiana riesce a pagarsi una stanza in una casa molto grande nel centro di Tirana con altre due studentesse.
E poi c'è sempre la possibilità di tornare l'anno dopo in Italia. Ma se non ci si riesce non è un problema, "la vita in Albania è piacevole", commenta Cristiana.

Intanto come ogni anno fioccano le polemiche contro il numero chiuso.
L'Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti Medi hanno organizzato delle manifestazioni davanti molte università per protestare e distribuire volantini.
Altri volantini erano invece distribuiti da alcune società che "assistono" gli aspiranti medici o dentisti che vogliono andare a studiare all'estero.

Il 22 aprile sul sito del MIUR sarà pubblicata la graduatoria unica e si saprà chi saranno i "fortunati" futuri medici e dentisti.

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