La battaglia per la riforma della Sanità americana, condotta dal presidente Barack Obama, ha messo in luce i limiti del sistema nazionale, soprattutto per quanto riguarda la salute orale e in particolare quella dei bambini. Un’inchiesta condotta nel 2000 dall’U.S. Surgeon General aveva definito i disturbi odontoiatrici una “epidemia silenziosa”; oggi, a dieci anni di distanza, ben poco è cambiato. Il Pew Center on the States, in collaborazione con la DentaQuest Foundation e l’W.K.Kellog Foundation, ha verificato che due terzi degli Stati americani non sono in grado di fornire le necessarie cure odontoiatriche ai bambini in condizioni disagiate. La ricerca mette in evidenza gli alti costi sociali di queste patologie: perdita di giorni di scuola, condizionamento sull’apprendimento, sulla salute generale e sulla nutrizione, peggiori prospettive di lavoro in età adulta. Tutti problemi risolvibili, sottolineano i ricercatori, se i vari Stati iniziassero a considerare la salute orale dell’infanzia una risorsa e destinassero i fondi necessari.
Alcuni Stati infatti hanno dimostrato come questo sia possibile attuando interventi mirati, per esempio attraverso iniziative di sigillatura e prevenzione nelle scuole, la fluorizzazione dell’acqua potabile, oltre al miglioramento dei programmi Medic-Aid, al fine di aumentare in modo considerevole la quota di bambini svantaggiati che possono usufruire delle cure dentistiche. Ma non solo, anche il potenziamento del personale dedicato è uno dei punti previsti negli interventi. Si tratta comunque di programmi che devono essere monitorati nel tempo, per misurare e valutare i progressi fatti. Sono circa 17 milioni ogni anno i bambini americani appartenenti a famiglie a basso reddito che non hanno accesso alle prestazioni odontoiatriche. Ciò significa che un bambino su 5 di età compresa tra uno e 18 anni non ha possibilità di ricevere le cure necessarie. Il numero di americani sprovvisti di un’assicurazione sanitaria che copra anche la salute dentale è il doppio rispetto al numero di coloro che non hanno un’assicurazione per le alte tipologie di cura. Inoltre, solo il 38,1% dei bambini iscritti al Medic-Aid hanno ricevuto nel 2007 prestazioni odontoiatriche, situazione che contrasta con il 58% di coloro che invece hanno un’assicurazione privata. Ma rispetto ad altre patologie, ricordano i ricercatori, la sfida per assicurare ai bambini cure odontoiatriche adeguate può essere vinta. Esistono infatti una serie di soluzioni a basso costo, il cui ritorno d’investimento sarebbe significativo, non solo per i diretti interessati, ma per tutti i cittadini americani. Alla fine del 2010, si ipotizza che gli americani spenderanno 106 miliardi di dollari per otturazioni, terapie canalari e protesi. Puntando sulla prevenzione dei bambini, molti di questi soldi potrebbero essere risparmiati. Ma nonostante questa ovvia considerazione i due terzi degli Stati, secondo la ricerca, non starebbero facendo nulla per attivare una politica che possa incidere in maniera significativa sulla salute orale dei bambini socialmente deboli. Quanto sia discriminante la posizione sociale sulla salute orale è dimostrato dai dati pubblicati nel 2007 dal Federal Centes for disease Control and Prevention (Cdc), che hanno evidenziato come i bambini di età compresa tra gli uno e gli 11 anni, le cui famiglie vivono al di sotto della soglia di povertà, hanno una percentuale doppia di carie non tratte rispetto alla media nazionale.
Le conseguenze di una pessima salute orale nei bambini poveri tendono a peggiorare nel tempo, condizionando la salute in età adulta (si pensi ai problemi parodontali, ma anche al diabete). Non solo la carie si sviluppa più velocemente nei soggetti che vivono in ambienti degradati, ma la cattiva salute orale e le difficoltà di masticazione incidono sull’alimentazione, condizionando anche il corretto sviluppo del bambino e la sua capacità di comunicare. Uno stato di salute orale pessimo ha poi un impatto sulle capacità scolastiche: in un anno, secondo uno studio dell’U.S. Surgeon General, sono oltre 51 milioni le ore che vengono perse a causa di problemi imputabili alla salute orale, con conseguenze sull’apprendimento e sul comportamento e con effetti negativi sullo sviluppo cognitivo del bambino. Oltre ai problemi di salute, la mancanza di una politica sanitaria in campo odontoiatrico ha anche conseguenze economiche per l’intera società. Tra il 2009 e il 2018 si stima che la spesa annuale per le cure odontoiatriche negli Usa verrà incrementata del 58%, passando da circa 102 miliardi di dollari a 161,5 miliardi; di questa cifra circa un terzo è la spesa prevista per i servizi odontoiatrici destinati ai bambini. Mentre le cure dentistiche rappresentano una piccola parte della spesa per la salute generale, migliorare la salute orale dei bambini, ricordano i ricercatori, ha degli effetti positivi nel tempo.
Una conferma a quanto indicato arriva dai militari: è stato rilevato come il 42% delle reclute (spesso appartenenti agli strati scoiali più deboli) necessita di cure odontoiatri prima di entrare in servizio. Quattro sono gli interventi suggeriti dai ricercatori che permetterebbero di migliorare la salute orale dei bambini e il loro accesso alle cure: programmi di utilizzo di sigillanti da promuovere nelle scuole, fluorizzazione dell’acqua potabile, implementazione del Medic-Aid, anche attraverso una maggiore motivazione dei dentisti pubblici verso la cura delle patologie orali nei bambini, il potenziamento della forza lavoro con l’allargamento della tipologia di professionisti che si occupa di prevenzione (tra cui per esempio gli igienisti dentali). Per quanto riguarda l’impatto economico di questi interventi, secondo il Pew Research Center il costo delle sigillature, per esempio, è un terzo in meno rispetto a quello di un’otturazione - considerando poi che la sigillatura può essere effettuata anche dall’igienista dentale. Una otturazione va poi sostituita nel tempo e ogni volta che questo accade il dente viene demolito fino ad arrivare alla necessità di ricostruirlo con una corona. Cercare di evitare di far cariare i denti dei bambini potrà quindi fargli risparmiare, quando saranno adulti, due-tremila dollari a elemento.
Molti studi, ricordano i ricercatori, hanno dimostrato come programmi di prevenzione e di sigillatura nelle scuole rappresentano una misura efficace, caratterizzata da un elevato rapporto costo beneficio, in particolare per i bambini di strati sociali deboli. Lo stesso discorso vale per la fluorizzazione dell’acqua. Gli Stati che hanno adottato interventi in questo senso (25, secondo il Pew Research Center) dimostrano come l’80% dei residenti ricevono un livello ottimale di fluoro. Anche sul fronte dei costi, i benefici sono positivi: per ogni dollaro speso il ritorno è di 38 dollari di risparmio in salute pubblica.
GdO 2010;7
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