Obiettivi Lo scopo di questo lavoro è illustrare un caso clinico che impiega un nuovo protocollo per il mantenimento dello spazio e dell’osso in siti agenesici, in pazienti in crescita. La metodica che si propone nel case report in oggetto prevede l’utilizzo di una minivite ortodontica in titanio non trattato inserita da palatale a vestibolare, che supporti una protesi “fissa” fino al raggiungimento dell’età adulta implantare; l’obiettivo è quello di valutare l’efficacia di tale procedura clinica nel contrastare il riassorbimento osseo in siti agenesici.
Materiali e metodi Si sottopone alla nostra attenzione un paziente di 16 anni, al termine della terapia ortodontica fissa, con labio-palato-schisi completa monolaterale sinistra (nel cui protocollo chirurgico di chiusura della schisi è stata eseguita anche la gengivo-alveolo-plastica) e agenesia di 22, in cui è stato aperto lo spazio ortodonticamente nella sede agenesica. Dopo avere ottenuto il consenso informato dei genitori, si è proceduto con l’esecuzione di una tomografia computerizzata a raggio conico (CBCT) in sede 22 per valutare spessore e altezza dell’osso alveolare. È stata inserita una minivite autoperforante e autofilettante nel sito agenesico, con direzione da palatale a vestibolare con procedura a cielo coperto e in anestesia locale con mepivacaina 2% con vasocostrittore; la minivite presenta testa con slot a croce e supporta un elemento protesico tramite un filo di acciaio 0,021x0,025.
Il filo di acciaio che supporta la corona è stato inserito nello slot della testa della minivite e bloccato tramite una legatura metallica; del composito Flowable (Tetric EvoFlow, Ivoclar Vivadent, Casalecchio di Reno, Bologna, Italia) è stato utilizzato per garantire migliori stabilità e comfort al paziente. Al paziente è stato chiesto di usare clorexidina spray tre volte al giorno per dieci giorni. Per mantenere inalterati gli spazi, è stato eseguito uno splintaggio su elementi 11-12-13 e 23-24. Il paziente è stato istruito a pulire la zona tra corona e mucosa, per scongiurare reazioni infiammatorie. Sono stati eseguiti: controllo clinico a 6 mesi da T0, controllo clinico e CBCT a 12 mesi da T0.
Risultati Durante i movimenti di masticazione, la minivite subisce delle sollecitazioni che vengono trasmesse all’osso circostante, con il risultato di aumentarne il turnover. Il risultato finale soddisfa il paziente sia dal punto di vista estetico che funzionale. Il controllo clinico a 6 mesi non evidenzia decubiti dei tessuti molli né mobilità della minivite. Il controllo clinico e radiografico a 12 mesi mostra anche un sostanziale mantenimento dell’altezza e dello spessore dell’osso alveolare.
Conclusioni La stimolazione meccanica dell’osso alveolare durante i processi di masticazione è fondamentale per mantenere altezza e spessore; la mancanza di carico ne determina un irreversibile riassorbimento. La metodica descritta nel seguente case report è una soluzione clinica concreta che permette, nell’attesa del completamento della crescita alveolare dei mascellari, di riabilitare il paziente edentulo con una protesi fissa, mantenendo e, in taluni casi, migliorando, come dimostrato da alcuni studi preliminari, la densità ossea nell’area adiacente alla minivite. Sarà necessario un follow-up a lungo termine per valutare il mantenimento dell’osso.
Significato clinico In un paziente in crescita, la riabilitazione protesica con miniviti ortodontiche in sede agenesica non solo funge da mantenitore di spazio e garantisce al paziente una buona estetica, ma è in grado, potenzialmente, di contrastare l’inevitabile riassorbimento della cresta alveolare, rendendo più semplice il futuro inserimento implantare.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.06.2020.07
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