Obiettivi Il morbo di Riga-Fede (MRF) è una condizione patologica benigna del bambino caratterizzata da lesioni ulcerose a carico di lingua, mucosa geniena, gengive o pavimento della lingua, causate più frequentemente dall’azione traumatica di denti natali/neonatali. La sintomatologia dolorosa può essere assente o acuta, fino a impedire al bambino di alimentarsi.
Scopo del lavoro è una revisione della letteratura sulle possibilità di cura proposte per MRF e la descrizione di due casi clinici con diverso approccio terapeutico.
Materiali e metodi È stata condotta una revisione sistematica della letteratura riguardo il trattamento del morbo di Riga-Fede associato a denti natali e neonatali.
È stata eseguita una ricerca sui database PubMed, Scopus e Google Scholar aggiornata al 1° aprile 2020. Per compilare la revisione sistematica è stato eseguito il protocollo PRISMA (Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-Analysis).
Tutti i casi clinici descritti in letteratura identificati sono stati catalogati per età, sesso, presenza di elementi natali o neonatali, sede della lesione, complicanze cliniche, trattamento e tempi di guarigione.
Risultati Negli studi revisionati, sono stati oggetto di osservazione e di piano terapeutico 44 casi clinici. I trattamenti descritti sono stati: estrazione dentale (41,3%), ameloplastica (14,3%), restauro additivo dei margini incisali (7,5%), biopsia escissionale (7,5%), utilizzo di placche occlusali (2,9%), applicazione topica di corticosteroidi (9,7%), lidocaina gel 2% (5,2%), piante acantacee (2,9%), fluoro (2,9%), acqua ossigenata (2,9%) e low level laser therapy (2,9%).
Discussione e conclusioni L’avulsione dentaria e l’ameloplastica sono i due trattamenti elettivi per il morbo di Riga-Fede.
L’estrazione è indicata nel caso in cui il bambino non è in grado di alimentarsi a causa della sintomatologia dolorosa o quando vi è un alto di rischio di ingestione/inalazione degli elementi presenti a causa dell’elevata mobilità.
L’ameloplastica è indicata invece nei casi in cui la mobilità degli elementi presenti non è tale da presentare il rischio di ingestione/inalazione.
Il restauro additivo dei margini incisali e l’applicazione di una placca occlusale sono due trattamenti proposti in letteratura ma difficilmente attuabili data l’età neonatale.
In associazione a tali trattamenti sono state proposte applicazioni topiche a base di corticosteroidi e l’utilizzo di laser a diodi al fine di ridurre la componente algica e infiammatoria.
Implicazioni cliniche Il presente studio indirizza il clinico verso la scelta terapeutica più indicata, alla luce dell’ottimizzazione del risultato finale.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.04.2021.04
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