30 Giugno 2015

Effetti collaterali mass media-associati: istruzioni in caso di sovradosaggio


"I media hanno una grande capacità di influenza in positivo e in negativo: ci portano dal provincialismo al cosmopolitismo, espandendo i nostri confini del mondo, ma ci rendono anche sempre più passivi e schiavi del consumismo; ci divertono e al contempo ci imprigionano in un mondo di paure, ci informano, ma su cosa e come pare a loro. Ogni medaglia ha il suo rovescio, e come ogni potente tecnologia, gli esiti dipendono dall'uso che se ne fa; per questo i media richiedono grande responsabilità e consapevolezza da parte di chi vi lavora e li gestisce ma anche da parte di chi ne usufruisce" (E. Cheli, Difendersi dai media (senza farne a meno). Guida pratica per un uso più sano e consapevole dei media, 2005).

L'intervista sul numero di giugno di Dental Cadmos riguarda le notizie non controllate che i mass media divulgano e i cui effetti sulla popolazione possono essere dannosi fino a determinare vere e proprie psicosi di massa, con gravi rischi per la salute in particolare delle persone appartenenti a fasce maggiormente vulnerabili.

Un esempio paradigmatico è quello della vaccinazione antinfluenzale.

Come dichiarato da Walter Ricciardi, professore di Igiene presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma: «La vaccinazione rimane lo strumento più efficace per la prevenzione delle malattie infettive. È pertanto importante combattere le resistenze ideologiche e fare corretta informazione ai cittadini, sottolineando che la vaccinazione rappresenta una risorsa, non una minaccia, che contribuisce a guadagnare anni in buona salute».

Abbiamo chiesto un parere in merito alla cattiva informazione in ambito medico, farmacologico e profilattico alla dottoressa Maria Grazia Pompa, esperta non soltanto in igiene e medicina preventiva ma anche in analisi e gestione della comunicazione.

Quali sono gli strumenti di divulgazione più affidabili per quanto riguarda le notizie scientifiche?

Naturalmente le informazioni scientifiche e mediche per addetti ai lavori hanno come strumento di divulgazione riviste e siti specialistici laddove tutte le notizie riportate sono basate sull'evidenza clinica; in qualità di medici e odontoiatri siamo quindi abituati a ragionare ed operare secondo la cosiddetta "evidencebased medicine".
La medicina basata sulle prove di efficacia cerca di valutare la forza delle evidenze correlate ai rischi e ai benefici delle terapie, compresa la mancanza di trattamento. Questo aiuta i medici a prevedere se una cura potrà fare più bene che male, procedendo o meno alla sua attuazione.
Questo modo di agire richiede tempo, studio, conoscenze linguistiche, conoscenza dei principi di statistica ed epidemiologia medica, argomenti ostici a molti non addetti ai lavori.

Nella sua esperienza come si può tutelare la popolazione dinnanzi a notizie talvolta imprecise e non supportate dall'evidenza scientifica, diffuse dai nostri mass media?

Anche se una buona notizia non "fa notizia" è importante diffondere, in ogni possibile occasione, informazioni corrette e adeguate al contesto che hanno come unico fine la tutela della salute della collettività e del singolo. La condivisione di una cultura comune, da parte degli operatori del Sistema Sanitario Nazionale, è anch'essa fondamentale: messaggi contraddittori e basati su opinioni personali non favoriscono l'adesione consapevole dei cittadini alle scelte per la salute.
Non da ultimo, sarebbe importante che le istituzioni dialogassero più frequentemente con i mezzi di comunicazione sia per spiegare le ragioni, scientifiche e non solo, di presunte o reali emergenze sanitarie sia per fornire informazioni chiare e corrette nell'ottica di una collaborazione costruttiva.

Quando si attiva sul territorio una campagna riguardante la vaccinazione di soggetti a rischio, il ministero della salute prevede la possibilità di contrastare la diffusione di notizie non attendibili?

Il Ministero della Salute, negli anni, ha sempre accompagnato i propri documenti con il razionale scientifico e anche con i riferimenti bibliografici per eventuali approfondimenti.
Ma anche se si prevedono campagne informative nazionali, gli operatori del SSN sono i principali interlocutori di fiducia, soprattutto per i soggetti a rischio, e nessuno meglio di loro può comunicare l'efficacia della prevenzione, anche con l'esempio personale. La formazione e riqualificazione degli operatori sanitari è sempre prevista, dal Ministero della Salute, negli accordi tra Stato e Regioni per la declinazione dei piani nazionali di prevenzione.

Quali provvedimenti può adottare il ministero della salute nei confronti della pubblicazione di notizie fuorvianti, a tutela della cittadinanza?

Oltre alle repliche dirette del Ministero o ai comunicati stampa per rettificare o smentire notizie non esatte, la collaborazione tra istituzioni e mass media è uno dei punti nodali per non ingenerare confusione nei cittadini su quali siano le scelte più corrette per la tutela della salute.

A oggi quali sono i dati sulla morbilità e mortalità collegate ai vaccini? I decessi sono aumentati in seguito alla diminuzione nel numero dei soggetti vaccinati?

I dati relativi all'incidenza dell'influenza stagionale e delle sue conseguenze sono in corso di analisi. Tuttavia si può affermare che, a causa di una non corretta comunicazione, l'influenza stagionale 2014-2015 ha avuto un notevole impatto sull'aumento degli accessi nei Pronto Soccorso durante le settimane di picco epidemico, tra gennaio e febbraio 2015. Anche i casi di influenza gravi e complicati e con necessità di ricovero in terapia intensiva sono stati molto più numerosi che negli scorsi anni. Molti casi gravi, inoltre, si sono verificati proprio tra i soggetti ai quali la vaccinazione antinfluenzale è offerta prioritariamente e che, purtroppo, quest'anno non erano vaccinati.

Che cosa consiglierebbe a un cittadino quotidianamente a contatto con notizie di scarso livello scientifico che voglia informarsi in maniera consapevole?

Di rivolgersi al proprio medico di fiducia, alle strutture sanitarie preposte agli interventi di prevenzione, ai siti istituzionali, per approfondire argomenti, per manifestare dubbi e chiedere chiarimenti, perché il diritto alla salute passa anche attraverso il dovere dell'informazione.

A cura di: Giulia Ottaviani e Matteo Biasotto per Dental Cadmos

Chi e:
La dottoressa Maria Grazia Pompa è specializzata in Igiene e Medicina Preventiva (Epidemiologia e Sanità Pubblica) e Analisi e Gestione della Comunicazione. Attualmente è direttore dell'Ufficio V Malattie Infettive e Profilassi Internazionale presso la Direzione Generale della Prevenzione (Ministero della Salute). Ha ricoperto e ricopre incarichi in qualità di rappresentante e/o di esperto in materia di sanità pubblica, presso il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie, la Commissione Europea e la Regione Europea dell'OMS. È inoltre autrice di numerose pubblicazioni, nonché relazioni, comunicazioni e poster su temi di sanità pubblica, con particolare riferimento alla prevenzione delle malattie infettive, presentati a congressi in ambito nazionale e internazionale.

 
 
 
 
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