La questione dell’obbligo del Pos non ha mai particolarmente preoccupato gli odontoiatri che da sempre lo considerano non solo un servizio per i propri pazienti ma anche uno strumento utile per incassare le parcelle, ed infatti solo il 5% dei dentisti non accetta pagamenti elettronici.
Come più volte ricordato, l’obbligo per aziende, commercianti e professionisti di “accettare pagamenti” con strumenti elettronici risale a giusto 10 anni fa: Governo Monti legge di Bilancio 2012. La norma non prevedeva sanzioni ed entrò in vigore nel 2014. I (molti) governi che si sono succeduti hanno poi modificato e rimodificato la norma e cercato di introdurre le sanzioni.Il Governo Gentiloni, attraverso un Decreto introdusse una sanzione di 30 euro per ogni mancato pagamento, decreto che fu bocciato.
Le sanzioni attuali (30 euro a mancato pagamento più 4% sulla cifra) furono introdotte nell’ottobre 2019 dal Governo Conte II con il Decreto 124/19, ma pochi mesi dopo l’articolo fu stralciato per volontà dei 5 Stelle, nonostante fosse stata sempre la principale forza del Governo ad aver presentato il Decreto, come ricorda il Corriere della Sera.
A reintrodurre le sanzioni è stato il Governo Draghi nel novembre 2021 nel primo Decreto sull’attuazione del PNRR (quello del contrasto all’evasione è uno dei punti indicati dall’Europa per concedere i fondi). Ma durante la discussione parlamentare per la conversione in legge del Decreto, l’introduzione delle sanzioni vennero posticipate a Gennaio 2023. Il 13 Aprile un nuovo Decreto anticipa l’entrata in vigore al 30 giugno.
Dopo dieci anni le sanzioni sono oggi operative, almeno sulla carta.
Le attività commerciali, ristoranti, bar ed anche i professionisti che non consentono al cliente di pagare con strumenti elettronici possono venire sanzionati, questo l’estratto dell’articolo che indica le sanzioni:“…nei casi di mancata accettazione di un pagamento,di qualsiasi importo, effettuato con una carta di pagamento di cui alcomma 4, da parte di un soggetto obbligato ai sensi del comma 4, siapplica nei confronti del medesimo soggetto una sanzione amministrativa pecuniaria di importo pari a 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l'accettazione del pagamento”.
Non si applicano le sanzioni, se non è possibile utilizzare il Pos per problemi tecnici.
La norma è estremamente chiara, la sanzione scatta per la mancata accettazione del pagamento.Dalla sua approvazione la linea che è emersa, nell’interpretare la norma (che sembra chiara) è che la sanzione scatta, solo, a seguito di una denuncia del cliente che non vedendosi accettato il pagamento chiama Vigili o Guardia di Finanza per denunciare l’esercente o il professionista.
La conferma di quella linea interpretativa è arrivata nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza che attraverso una serie di circolari inviate ai Comandi provinciali ha chiarito che la sanzione scatta se il cliente denuncia ma non se durante il controllo si scopre che l’esercente non ha il Pos.
E se il Pos non funziona chi controlla che è realmente così, sarà sempre il cliente a dover chiamare la Finanza o il tecnico informatico? Ho visto dei cartelli ingialliti dal tempo in alcuni bar che informano che non è possibile utilizzare il Pos perché “momentaneamente non funziona”.
Ovviamente non mi permetto (non vorrei mai) di criticare la Guardia di Finanza, ma se l’esercente non ha fisicamente il Pos, come può accettare i pagamenti elettronici?
Io non riesco a capire il senso di questa interpretazione. Avere il Pos non è sinonimo di utilizzarlo ed accettare i pagamenti, da qui la necessità che sia il cliente a denunciare se non gli viene consentito di effettuare il pagamento. Ma se non hai la “macchinetta” che legge carte di credito, bancomat e gli altri strumenti elettronici, come fai ad accettare i pagamenti come chiede la Legge?
Quindi perché in questo caso aspettare che sia il cliente a denunciare?
Così il vero deterrente per alcune attività non sarà dato dal fatto che il cliente che al termine della cena si vede rifiutare il pagamento con la carta di credito possa chiamare il 117 ma possa dire: purtroppo non ho contanti, ripasso a pagare quando riesco a prelevare, se riesco.Lo aveva sottolineato anche la FNOMCeO.
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