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01 Settembre 2017

Le risorse umane in studio. Da tutelare, valorizzare e sostenere


La professione odontoiatrica sta vivendo importanti cambiamenti in questi negli ultimi anni, per motivi che sono ormai noti e che sono ormai strutturali. E' quindi importante riuscire a trovare un nuovo modello di gestione della professione, per resistere e distinguersi sul mercato.

Per chi vuole o deve proseguire questa attività professionale nei prossimi anni, è necessario guardare avanti e trovare un nuovo modello di gestione operativa dell'attività professionale.

I processi clinici e amministrativi vanno analizzati affinchè siano fluidi e privi di ridondanze o intoppi. Tornare sullo stesso processo più volte è una enorme perdita di tempo (quindi denaro) che non ci si può più concedere.

Tutto ciò che può essere automatizzato va automatizzato, tutto ciò che si può trasformare in processo digitale va innovato. Lo studio odontoiatrico non può più essere a compatimenti stagni: l'attività clinica non può ignorare l'attività economica e amministrativa, a sua volta l'attività economica amministrativa non può prescindere dall'attività fiscale, l'impresa odontoiatrica (anche se con 2 riuniti e un flusso minore di pazienti), ha un elevato indice di complessità organizzativa e solo padroneggiando la complessità, è possibile ancora aver dei margini dignitosi, fermo restando, che non sono il primo obiettivo del professionista, bensì l'effetto collaterale di una buona gestione.

Il personale ausiliario può essere punto di forza ed elemento cardine dei margini, oppure punto di debolezza spina nel fianco di un'azienda. Ogni risorsa umana va valutata in base a quello che produce, al significato che quel ruolo assume all'interno del team. Il ruolo ausiliario potenzia la qualità e la velocità di produzione dei servizi se adeguatamente investito.

La figura professionale dell'Assistente di Studio Odontoiatrico ha avuto un lungo cammino, non privo di ostacoli, per essere riconosciuta, ma oggi lo è, lo Stato Italiano riconosce il profilo professionale dell'Assistente di studi odontoiatrico. Ne ha riconosciuto il ruolo, l'inquadramento contrattuale, il percorso formativo del futuro e il metodo per adeguare lo stato attuale. Quelli che hanno osteggiato il profilo si stupiranno di quanto è vantaggioso lavorare al fianco di persone formate, informate, preparate, che condividono le basi di un bagaglio culturale comune e danno pari valore al settore professionale di appartenenza.

Personale ausiliario formato, consapevole del proprio ruolo, dell'importanza di criteri come puntualità precisione e affidabilità diventa forza motore, perché si appassiona, va volentieri ai corsi, si aggiorna spontaneamente perché sa di operare in un settore in cui l'innovazione è costante e a 360° (materiali, attrezzature, metodiche operatorie, tecnologie digitali). Personale ausiliario formato, vuol dire lavorare in team, in equipe, coesi e determinati a fornire ognuno nel proprio ruolo e per le proprie competenze, il miglior servizio possibile al paziente.

C'è un'altra fetta di personale ausiliario, quello che è rimasto indietro, che non si vuole adeguare, che usare i dispositivi di protezione individuale "che fatica", quelli che "imparare l'uso del pc no grazie", che quando gli proponi di andare ai corsi al sabato ci pensano perché è una fatica, quelli che chiedere di cambiare orario per andare in contro alle nuove esigenze dei pazienti è un problema, un personale che non capisce l'impegno e lo sforzo necessario per soddisfare i nuovi bisogni della propria clientela.

Allo stesso modo ci sono professionisti che si lamentano che il mondo è cambiato, ma non ci sentono a cambiare i propri orari per intercettare le nuove esigenze della clientela, non cambiano le loro abitudini, non rinnovano né locali, né processi né attrezzature, non formano il personale, non comunicano o non sanno comunicare, non verificano l'andamento, non dedicano tempo alla gestione di impresa e fanno coincidere il loro orario di lavoro con l'attività clinica, non conoscono l'ammontare del loro scoperto economico, non hanno sistemi informatici di controllo e scoprono l'ammontare di costi e fatturato solo in estate dell'anno successivo.

La redditività è un obiettivo che va progettato ogni anno e che tutta l'equipe medica si deve impegnare a conquistare, perché un'impresa in salute è un'impresa che conferma posti di lavoro, conferma contratti di collaborazione ne genera di nuovi ed è spirale virtuosa di benessere.

Anche di questi aspetti si parlerà nel Convegno di Asti il 30 settembre 2017.

A cura di: Roberta Pegoraro, consulente azienda

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