Video Case Report: Approccio Protesicamente Guidato alla riabilitazione di un incisivo centrale superiore
Quanto è importante seguire un approccio protesicamente guidato nella pianificazione e nell'esecuzione di interventi di implantologia orale nella pratica quotidiana dello studio? Questo case report mostra un esempio dei vantaggi pratici di questo approccio.
Questo case report descrive un caso di implantologia orale con approccio protesicamente guidato in una paziente parodontale stabilizzata. La paziente di ASA 2 rispondeva alle condizioni ideali per una riabilitazione ambulatoriale. Si sottopone la paziente a profilassi antibiotica con 2 cp di amoxicillina e acido clavulanico 1 ora prima dell'intervento coadiuvata con terapia antisettica del cavo orale con soluzione di clorexidina glutinato allo 0,2% a partire da 7 giorni antecedenti alla chirurgia e da proseguire in fase post chirurgica. Per il post operatorio si prescrive terapia farmacologica antinfiammatoria con ibuprofene 600mg .
La progettazione è stata effettuata utilizzando il software di pianificazione implantare ODS Guide by Oxy Implant (ODSGuide Software suite; 3DIEMME, Figino Serenza, Italy), con particolare attenzione alla morfologia e alla posizione desiderate del manufatto protesico . L'approccio guidato è stato scelto per garantire il miglior adattamento tra le esigenze protesiche e le necessità implantari attraverso una corretta elaborazione di una creatura diagnostica virtuale. Sono state utilizzate frese sequenziali e un cacciavite dedicato per il posizionamento guidato della fixture nella regione anteriore. Le radiografie post-operatoria mostra il provvisorio in sede, il definitivo e il follow-up radiologico a 6 mesi.
Introduzione
La riabilitazione implantare con l'ausilio di tecniche software assistite è diventata una procedura sempre più comune nella pratica odontoiatrica per sostituire i denti mancanti e ripristinare la funzione masticatoria e l'estetica. Questa procedura un tempo limitata per le sole riabilitazioni complesse vede una fiorente opportunità di utilizzo anche in riabilitazioni settoriali e singole grazie alla introduzione all'interno dello studio odontoiatrico di tecnologie 3D sempre più performanti e all'ausilio di scanner intraorali che semplificano l'acquisizione delle informazioni necessarie per la realizzazione delle procedure di chirurgia guidata. L'insieme di questi benefici impone al clinico un attento processo decisionale al fine di considerare l'opportunità di effettuare una riabilitazione in chirurgia assistita e protesicamente guidata anche per casi in cui un tempo si riteneva laboriosa e costosa l'applicazione di questa procedura in quanto,la pianificazione accurata e l'approccio protesicamente guidato sono fondamentali per ottenere risultati estetici e funzionali ottimali e predicibili.
Nel caso specifico la complessità si acuisce per il fatto di trattare un sito post estrattivo nel quale vi è esigenza di effettuare un carico immediato contestuale alla fase chirurgica. Impattare la componente ossea residua nel modo corretto diventa esigenza fondamentale per ottenere i parametri ideali di riduzione del micromovimento funzionale che se eccessivo potrebbe implicare il fallimento con mancata osteointegrazione e conseguente incapsulamento fibrotico dell'impianto. Per aumentare le nostre opportunità di successo dobbiamo scegliere una tipologia di impianto che per caratteristiche di design delle spire e macrogeometria sia in grado di performare in modo ottimale, consentendo di avere le condizioni per integrarsi nelle condizioni di carico non funzionale dell'elemento singolo.
Caso Clinico
La paziente, di sesso femminile, di anni 73 (classe ASA 2) è stata valutata con una storia di parodontite stabilizzata. La sua condizione parodontale era stata precedentemente trattata con adeguata risposta in termini di compliance, ma aveva subito una perdita di attacco dell'elemento 11 e mostrava un'evoluzione negativa dal punto di vista parodontale, estetico e funzionale. L'obiettivo del trattamento era di riabilitare l'elemento dentale protruso che presenta una prognosi infausta. L'esigenza di ripristinare la funzione masticatoria e l'estetica deve tenere in considerazione la possibilità di riposizionare l'elemento e integrarlo nel sorriso della paziente. Per tale motivo il nostro progetto implantare dovrà essere adeguatamente studiato insieme al progetto protesico che si vuole ottenere.
Pianificazione e Diagnosi
Al fine di mantenere il flusso protesico e impiantare collegati in modo predicibile è stato utilizzato il software di pianificazione implantare ODS Guide by Oxy Implant (ODSGuide Software suite; 3DIEMME, Figino Serenza, Italy). Questa visione di approccio consente una interazione sinergica in grado di indicare al clinico come effettuare la risoluzione del caso ponendo particolare attenzione alla morfologia desiderata del manufatto protesico e alla sua posizione ideale.
Inoltre, dalla valutazione CBCT si è determinata la quantità di osso alveolare vestibolare. Dai dati offerti in letteratura (Guy Huynh-Ba 2010) nel caso in cui la larghezza del piatto vestibolare dell'alveolo fosse superiore ai 2 mm si riduce il rischio di riassorbimento osseo e rendendo meno cruciale la necessità di innesti connettivali o preservazioni alveolari. Per tale motivo nel nostro caso il posizionamento implantare ha visto l'area vestibolare essere gestita solo con la stabilizzazione del coagulo attraverso l'effetto barriera dato dal provvisorio contestuale alo step chirurgico.
Approccio Protetico Guidato
La scelta è stata quella di utilizzare un approccio protesicamente guidato per garantire che le esigenze protesiche del paziente fossero completamente soddisfatte. Ciò ha incluso una ceratura diagnostica con verifica dei rapporti occlusali e l'individuazione della posizione esatta del manufatto protesico. Con l'ausilio di questo approccio abbiamo individuato quale componentistica protesica (abutment e vite protesica) fossero le ideali per un corretta riabilitazione riducendo le esigenze di magazzino e il rischio di errori.
Procedura Chirurgica
La procedura chirurgica è stata eseguita con l'ausilio di frese sequenziali e un cacciavite manuale dedicato al posizionamento guidato della fixture nella regione anteriore. La selezione della tipologia di impianto e del relativo diametro e lunghezza nel progetto virtuale ha consentito con semplicità di ottenere una stabilità primaria adeguata al carico immediato rispettando l'anatomia e le strutture limitrofe alla zona di interesse chirurgico. L'apice implantare e le spire attive del Win implant sono in grado di essere performanti anche in condizioni di osso a bassa densità come può essere quello del mascellare superiore. L'approccio guidato ha permesso un posizionamento preciso della fixture, replicando esattamente la pianificazione e garantendo un adattamento ottimale tra l'impianto e il manufatto protesico.
Risultati
Dopo il completamento della procedura, è stata eseguita una radiografia post-operatoria con il provvisorio in sede. A 6 mesi è stato posizionato il manufatto definitivo e la radiografia di controllo ha confermato una ottima integrazione dell'impianto. L'estetica del risultato finale era soddisfacente, rispondendo alle esigenze estetiche e funzionali del paziente.
Conclusioni
Questo case report conferma l'importanza di un approccio protesicamente guidato nella pianificazione e nell'esecuzione di interventi di implantologia orale nella pratica quotidiana dello studio. Nel L'attenzione al corretto processo decisionale riabilitativo, all'uso di software di pianificazione e all'approccio guidato durante la procedura chirurgica ha portato a risultati estetici e funzionali ottimali, con contestuale semplificazione delle procedure operatorie e ottimizzazione dei tempi.
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